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La conclusione di un rito e la celebrazione della rinascita
Anno XIX Mese 12° Giorno 3°
Oligocronos e Versap,
nel giorno 1° del mese 12° si è conclusa la celebrazione per il rito di Imbolc, tenutasi presso il tempio di Gaia, nel Bosco dei lupi, ad opera della Confraternita dei Druidi. Un rito che celebra la rinascita, la fecondità, il ritorno della luce dopo un periodo di tenebre e quiete, in cui tutto si risveglia dal letargo e dal lungo sonno invernale per rinascere a nuova vita, sotto l’auspicio delle stagioni miti e della bellezza di Gaia creatrice, madre e protettrice della natura.
I detentori, nella persona del sommo Zefirya e della guardiana in questione, hanno presenziato a questa importante chiusura che, in realtà, sancisce l’inizio di un nuovo anno, recando un dono per i druidi: una pergamena speciale, appositamente dedicata a loro, come segno del rispetto e dell’importanza che Historia attribuisce ad ogni campo del sapere, non potendo non annoverare gli umili guardiani della natura, in tutto ciò. Tale pergamena, ovviamente, sarà disponibile in molteplici copie per i cittadini che vorranno richiederla.
Ad allietare la serata, è stato disposto un lauto banchetto di assaggi e prelibatezza, ad opera dei Sensali, a cui abbiamo partecipato insieme a tanti altri avventori, tra cui il gran consigliere della diplomazia degli Antichi Mezzelfi, Lyrinn, a dimostrare la piena partecipazione degli antichi d’Adurant nella vita del ducato.
Ringraziamo i Druidi, sempre disponibili ad aprire il loro credo e le loro meravigliose cerimonie alla popolazione tutta e che i tre Eroi veglino sempre su di loro.
Evannah Cennen en Galadrim
Alta Senatrice Galadrim degli Antichi Mezzelfi
Guardiano dell’Arcana Saggezza

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Il ritorno di un Primo Necromante e il suo monito al popolo
Mors Dominat et Necrizon
Questo è il mio saluto, cittadini del Granducato e del Regno di Mot. Anni sono passati dal giorno in cui l’emissario di Nathamer mi fulminò nella battaglia al tempio di Mot. Anni in cui mi è stato impedito, nonostante la morte, di ricongiungermi al Padre, maledetto in un limbo spettrale a servire coloro che mi invocavano.
Honorius, dopo avermi sedotto con i suoi poteri per mezzo dei suoi Shamani, mostratomi poteri fuori dall’ordinario, mi ha utilizzato per i suoi scopi e ucciso per mezzo dei suoi alleati. Maledetto al tormento eterno del limbo spettrale fino a ieri. Non nutro odio nei confronti delle sue creature che mi hanno sempre seguito come una loro guida spirituale ma contro colui che per raggiungere i suoi scopi passa sopra a qualsiasi legame di collaborazione.
Ieri notte, l’umano che ha trovato il mio anello, mi ha liberato dalla mia dannazione eterna e io ho concesso lui il dono più sublime che un necromante possa donare: una morte rapida e indolore.
Liberato dalla sofferenza della vita mortale, delle malattie, dalle pazzie mentali delle sue visioni, dall’invecchiamento e dai dolori che lo avrebbero accompagnato nei suoi giorni, l’ho condotto alle porte del regno di Ade dove troverà riposo eterno e ho elevato il suo corpo a nuovo involucro del mio ritorno.
Shilen, ora Necromante Cerimoniere, l’ha aiutato a compiere la mia liberazione ed è stata premiata con la restituzione dei suoi poteri e delle sue conoscenze.
Spettatori del mio ritorno l’Ordine dei Maghi della Notte e del Crepuscolo ai quali rinnovo l’invito a far visita al sepolcro. Avremo tante cose di cui parlare da qui a venire.
Un umano poi si è presentato per consegnarmi la sua antica staffa o chiedere a me di riconcedergli il suo sapere e il suo potere. Do ut Des mi ha detto e Do ut Des ho applicato.
Se vorrà riabbracciare il suo potere, mi aspetto che porti al mio cospetto ciò che ci più caro ha e lo sacrifichi per ciò che di più caro un Necromante dovrebbe avere nella sua esistenza: La necromanzia.
Non v’è famiglia, non v’è legame affettivo, non v’è nulla che possa costituire un limite alla bramosia di potere, sia esso Carne che ancor meno Spirito, e questo spiega perché la Falce sia tornata per la seconda volta nelle mie mani. Io non ho nulla che non sacrificherei per il mio potere.
Lo aspetto alle fogne quando prenderà la sua decisione, come alle fogne saranno accolti e ascoltati tutti coloro che vorranno riabbracciare la loro staffa necromantica. Non sarà facile, ma non troveranno in me un muro di pietra ad accoglierli.
Entrando nel Sepolcro ho trovato il luogo semi abbandonato, una guida partita per una missione che fa lui onore perché non v’è mai fine alla bramosia di potere, ma nessuno a difendere le porte. Ovunque voi siate, Necromanti, alle Fogne c’è un nuovo Primo necromante che vi aspetta.
A voi la scelta se accoglierlo con l’inchino, o tentare di sfidarlo. Non mi sono mai sottratto da questi scontri, tuttavia chi mi seguirà avrà le sue ricompense.
E ora voi Popolo di Lot.
Non so se fossi più pericoloso per voi quale seguace delle forze Honottiane senza alcun potere se non la mia parola oppure ora, che torno a brandire la Falce dil Primo. Seguaci della menzoniera e loro alleati, busserò alla vostra porta, uno dopo l’altro, a mostrarvi cosa significhi davvero il buio, la paura, la sofferenza, l’oscurità, la potenza degli spettri al punto da bramar Morte per terminare le vostre sofferenze terrene.
Chi pensa di trovare in me un alleato invece, non dovrà far altro che presentarsi alle Fogne.
Purtroppo per qualcuno son tornato e forse ci sarà chi rimpiangerà l`avermi richiamato dall`Oblio degli Spettri.
Azhoral Sealight
Oscuro Profeta
Primo Necromante