In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

08. Il Grande blu

09. Delle Arti

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. Colori e Sapori

13. Armaguardia

14. Sussurri Mistici

15. La Clessidra Magica

16. Storie dell'Altro Mondo

17. Libera la mente

18. Vox Populi

19. Luoghi di Lot

20. Il Ducato visto dagli abitanti

21. Scorcio su..

22. Uno sguardo sul passato

23. Racconti da Mot e dintorni

 

 

 

 
Anno XX - Mese 4° - Giorno 4°
 

 

Tribù degli Sciamani di stelle e storia, l`Acchiappasogni.

Vis in spiritu, a tutti voi.

Due lune sono passate da quando l`Uccello di Tuono, signore dei cieli intangibili, durante la Festa dedicata a lui e ai suoi figli, Falco e Aquila, ha mostrato uno scorcio di cielo punteggiato di stelle luminose: il profilo di una costellazione, l`Acchiappasogni. Un bel mistero, per la Tribù tutta; un dono, il presagio di una nuova avventura a scavare nella tradizione più antica fino a scoprire le origini di quel disegno nella volta celeste. Quindici stelle, dodici in cerchio e tre nelle piume, sotto il cui fulgore si riunì la primissima Tribù di Sciamani.
Un monito a non dimenticare, a rimanere uniti, saldi nella consapevolezza che gli occhi degli Spiriti vegliano sempre sui nostri passi.

I Detentori Evannah, SidMay e Kaan, assetati di conoscenza ed ospiti sul Tetto del Mondo, hanno potuto testimoniare coi loro occhi alla brillantezza dell`Acchiappasogni: una costellazione che troverà il suo posto tra le altre, nelle pagine antiche e preziose che raccontano dei cieli del Tangibile.

Guardale mentre sorgono sopra la linea d’ incontro tra cielo e terra.
Nella vostra ascesa, o Stelle, fateci da guida, siateci maestre: insegnateci a essere, come voi, unite.

La Tribù degli Sciamani

Costellazioni/Sciamani/Acchiappasogni

§§§§§§§



IL SALICE PIANGENTE
( In Collaborazione con la Confraternita dei Druidi)

FAMIGLIA: Saliacee

AMBIENTE e DISTRIBUZIONE: Prediligono ambienti umidi e pianure alluvionali. Ideali sono gli argini dei fiumi o dei laghi. Sono piante a crescita molto rapida legate all’acqua.

ASPETTO: E` una pianta che raggiunge facilmente le 15 braccia, ha un tronco diritto con rami penduli e sottili. Le foglie sono caduche, semplici, dai margini seghettati. Il salice più comune è quello che si trova ai Giardini delle Delizie.; presenta una corteccia resistente ma flessuosa che tende ad allungarsi verso l`acqua. I rami morbidi e leggeri sono facilmente trasportati dal vento, così come i suoi semi, piccoli e pelosi da cui germogliano fiori dalla colorazione bianco argentata.

UTILIZZO: La corteccia del salice è utilizzata comunemente per la fabbricazione di piccoli strumenti musicali o portagioie. Inoltre possono essere fabbricati mobili. I rami flessuosi vengono utilizzati in agricoltura per legare le viti.


MITI E LEGGENDE:

Sempre legato alla Luna, alla magia, all`elemento acqua e a tutte le qualità tipicamente femminili. Il salice è armonia ed equilibrio. Possiamo riscontrare queste caratteriste in alcune leggende del territorio:


[…] Molto molto tempo fa, in questi stessi luoghi, un uomo molto legato all’elemento acqua, recandosi presso il lago del Giardino delle Delizie chiese a Gaia di creare un ambiente favorevole allo sbocciare dell’amore per una donna che lo attraeva.

Gaia, nella sua benevolenza, esaudì la sua preghiera creando proprio in quel giardino un ambiente romantico per lui e la donna amata, fece si che un profumato vento si sollevasse, cullandoli in una piacevole serata primaverile contornata dal canto dei grilli e dalla luce delle lucciole; questo amore, però, non sbocciò nella donna il cui cuore apparteneva già ad un altro uomo.

Fu così che colui che dapprima pregò Gaia piangendo, la maledisse imprecando ed infangando il suo nome, insultando i doni che lei gli aveva concesso e che lui non era stato in grado di vedere.

La risposta della Dea non tardò ad arrivare: dura come solo la corteccia può essere divenne la pelle del ragazzo, i piedi divennero salde radici che cercano l’acqua così che solo di quella e di Gaia stessa potesse vivere, ma la madre anche nella sua maledizione fu misericordiosa.

Le lacrime dell’uomo si trasformarono in morbidi rami che verso l’acqua tendono a scivolare, così che in eterno egli passa continuare a cercare ciò che tanto in origine amava: l’acqua. Accarezzato dallo stesso vento che aveva ignorato quand’era con la donna amata, ascoltando gli stessi suoni che quel giorno aveva trascurato e continuando sempre e comunque a cercare l’acqua su cui un tempo aveva pregato Gaia.


[…] Un’altra leggenda narra di un giovane uomo venuto a conoscenza di un triste segreto del suo Re.

Tale era il peso che il giovane portava dentro al cuore, impossibilitato a condividerlo, che si ammalò gravemente e decise così di chiedere aiuto ad un Druido.

Il Druido gli consigliò di recasi in un remoto crocevia e di chiedere consiglio al Salice che li vi cresceva. Arrivato in quel luogo sperduto, dopo un viaggio durato giorni e giorni, però il giovane uomo non trovò alcun salice.

Seduto sul tronco oramai tagliato della pianta, vi era un arpista intento a suonare. L’artista bisognoso di un nuovo strumento aveva infatti tagliato il salice, intagliando nel suo tronco la sua nuova arpa.

Quando le prime note raggiunsero l’orecchio stanco del nostro protagonista un senso di pace e armonia lo invasero, affievolendo i sintomi della sua malattia. Fu così che il giovane uomo riuscì a sentirsi meglio invitando l’artista ad esibirsi alla corte del Re.

Quando l`arpista si esibì, la musica si librò nell`aria raccontando a tutti lo spiacevole segreto e riportando armonia e pace nel paese.

Angelina
Detentore