In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

08. Il Grande blu

09. Delle Arti

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. Colori e Sapori

13. Armaguardia

14. Sussurri Mistici

15. La Clessidra Magica

16. Storie dell'Altro Mondo

17. Libera la mente

18. Vox Populi

19. Luoghi di Lot

20. Il Ducato visto dagli abitanti

21. Scorcio su..

22. Uno sguardo sul passato

23. Racconti da Mot e dintorni

 

 

 

 
Anno XX - Mese 4° - Giorno 4°
 

 

IL DIVORATORE DI ANIME

La storia fin’ora raccontata dall`Ambasciatore di Cuivienen messer Skin.

Una notte, nelle acque circostanti il porto dell’isola di Cuivienen, venne avvistato il relitto di un oscuro vascello, apparentemente deserto, silenzioso, immobile.
Il Capitano Eddward in qualità di ViceCapoColono della comunità, spinto anche dal suo innato senso della scoperta, dell’avventura, della sete di conoscenza si avventurò sul relitto, assieme a un paio di marinai del suo equipaggio. Salito sul ponte del vascello le assi marcite cedettero e Edd precipitò nella stiva sottostante. Contemporaneamente si udirono suoni minacciosi, come di una terribile tempesta e la scialuppa con i due marinai che avevano accompagnato il loro capitano venne allontanata dalla nave evidentemente fantasma. Di Edd non se ne sapeva nulla, scomparso nel ventre marcito del relitto.
La notte successiva venne organizzata una piccola spedizione per tentare di raggiungere l’oscuro vascello ma solo tre di loro, Losille, Packi e Skin più un marinaio ai remi della scialuppa riuscirono a raggiungere il relitto, attorno al quale si scatenarono oscure forze sconosciute manifestandosi dapprima in tuoni e fulmini, quindi la comparsa di una schiera di alati esseri abominevoli, con il quali il demone Packi ingaggiò immediatamente battaglia, mentre Losille e Skin tentavano di raggiungere la stiva ov’era precipitato Eddward nel corso della sera precedente.
Nel frattempo Eddward ripresa conoscenza dopo la caduta nella stiva, si trovò di fronte un essere dall’aspetto di un omaccione alto, corpulento, minaccioso, che emanava pura malvagità, che dichiarò essere il capitano Davies, che quel relitto era la sua nave BlackFlag e che si sarebbe preso l’anima stessa di Eddward così come quella di ogni altro essere capitato al suo cospetto. Eddward ingaggiò immediatamente il combattimento con Davies ma questi apparve superiore in forza e capacità non umane, scaraventandolo sull’assito.
Skin, grazie al supporto di Losille e Packi che tenevano impegnati in battaglia gli abominevoli esseri alati, la ciurma dannata del capitano Davies riuscì a calarsi nella stiva e dar manforte a Eddward che riuscì e passare a fil di lama il cosiddetto Divoratore di Anime. Non appena il malvagio cadde a terra, contemporaneamente caddero anche tutti gli abomini alati del suo equipaggio. Edd e Skin riuscirono a risalire sul ponte e assieme a Losille e Packi riguadagnare il Porto dell’isola. Dopo poco anche la BlackFlag scomparve dal tratto di mare e la vicenda avrebbe potuto finir lì. Ma l’inquietudine non aveva abbandonato gli animi di chi aveva partecipato a quella brutta avventura. Skin stesso era stato investito da un fiotto del lurido sangue del capitano Davies allorché Eddward lo aveva trafitto con la sua lama.
In seguito, tornati nel Granducato, vennero immediatamente informati i Detentori in quanto depositari della Storia nella persona della Studioso dei Mari e delle Acque lady SydMay e coinvolti i Necromanti dei quali faceva parte sir Packi, via via altri gruppi e cittadini, attraverso le pubbliche bacheche.
Ma il problema non sembrava risolto e sia Losille che Skin non riuscivano a togliere dalla mente la pesantezza di quella vicenda, percependola ognuno a suo modo.
Losille data la sua sensibilità elfica sembrava risentirne in modo particolare, cadendo in una sorta di trance nel corso della quale pronunciava brevi frasi apparentemente poco comprensibili e una parola su tutte: *Risveglio*.
Il collegamento con Cuivienen venne in breve percepito, dato che l’isola stessa fu teatro del famoso *risveglio* elfico in anni remoti presso il suo lago e l’isola stessa prende nome dal Quenya “Cuivier” (risveglio) e “nen” (acqua), da cui Acqua del Risveglio.
Apparve chiaro che le trance di Losille potessero essere indotte da qualcuno o qualcosa tendente a contrastare le forze oscure che minacciavano l’isola e non solo, dato che Cuivienen avrebbe potuto essere solo la prima di una serie di tappe che potevano portare quella pura malvagità a conquistare e quindi distruggere l’intero Granducato e tutte le terre conosciute. Così venne deciso di organizzare una spedizione presso il Lago dell’isola, alla ricerca di risposte…

Sidmay
Detentrice del Mare e delle Isole




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[Compagnia Navale - Armata Ducale - Confraternita dei Druidi - Signori dei Draghi della Luce - Tribù degli Sciamani] La Cerca del Tridente: l`epilogo

Sei mesi fa abbiamo iniziato il nostro viaggio, la nostra avventura, la nostra Cerca.
Sei mesi fa, quando solo da una manciata di settimane era stata ritrovata l`Acqua Pura nella Città Sommersa, abbiamo gettato le basi per quella che si sarebbe rivelata una caccia al tesoro mozzafiato, il cui eco - sono certa - si diffonde per i Sette Mari.
Se il Grande Blu non ha ingoiato la terraferma, credo che lo dobbiate a questo manipolo di avventurieri e all`occhio vigile del Fato.

Perchè la Compagnia Navale al comando di Xavien Cortez, l`Armata Ducale, la Confraternita dei Druidi, i Signori dei Draghi della Luce, la Tribù degli Sciamani ha affrontato il PinnArdente Gunther, la "creatura più malvagia che il mare abbia mai conosciuto", le cui mire erano quelle di inabissare le terre emerse, di rendere il mare il proprio regno, avvolto in un perenne inverno.
Lo abbiamo affrontato questa notte negli abissi profondi, alle porte del Santuario delle Sirene, assieme a terribili, giganteschi mostri marini dotati di denti come tagliole e fauci enormi, e abbiamo vinto quest`ultima battaglia.

L`ultimo pezzo del Tridente del Re Tritone, mitico manufatto che occorre per mantenere l`equilibrio dei mari e il controllo dei Sette Fratelli, è stato ritrovato laddove non credevamo potesse essere, eppure così vicino a noi da essere la soluzione più semplice possibile, quella che non prendiamo mai in considerazione.
L`intuizione primaria di Cortez di rompere la Stele di Pietra, la nostra mappa fino a quel momento, si è dimostrata giusta, sopratutto quando - assieme al Nostromo della Compagnia Navale - anche tutti noi altri ci siamo resi conto che, effettivamente, la soluzione che indicava la mappa era sotto il nostro naso.
Tutte le nostre precedenti elucubrazioni sono andate in fumo, tranne alcune intuizioni che si sono poi rivalate tasselli da inserire nel mosaico per poter osservare il disegno finale: veramente mirabile. Così, il Console Deianira ha frantumato la Stele e abbiamo trovato il raccordo mancante del Tridente.

Mentre la battaglia sottomarina contro i mostruosi serpenti infuriava e vedeva vicintori il Capitano Cortez, il Console Deainira, il Capitano Hadogan, lo Scelto Gilorndir, grazie al supporto degli Sciamani Nebula Errante e Inverno che avevano invocato gli Spirti, gli stessi Sciamani e la Druida Lunaa si sono ritrovati ad affrontare i tentacoli di Gunther che, intanto, era intento a raccogliere il suo potere, visto ciò che è accaduto poco dopo.

Era evidente che non ci fosse tempo da perdere, quindi ho fatto l`unica cosa saggia che bisognava fare: agire. Ovvero sono risalita sulla Rodon e ho iniziato a rimettere insieme tutti i pezzi del Tridente: uno ad uno, attratti da una forza invisibile, si sono saldati e hanno ricreato una magnifica arma, che probabilmente solo mani divine potrebbero ambire a toccare. Il Tridente era magnifico, imponente e... pesante. Tuttavia, mi ha salvato dall`attacco di uno di quei giganteschi mostri: quando lo ha infilzato, infatti, il mostro si è letteralmente polverizzato e io ho avvertito l`enorme potere sotto le dita.

A quel punto, la situazione poteva precipitare, perchè Gunther stava preparandosi ad attaccare nel modo più devastante; i tentacoli continuavano a stritolare gli sfortunati intrappolati, i serpenti marini erano duri a morire.
Anche stavolta ho fatto l`unica cosa che il mio istinto mi ha suggerito, ovvero trascinare il Tridente con me il più vicino possibile alla Statua del Re Tritone e utilizzare i Lacci incantati dai Maghi Bianchi per teletrasportarmi fino alla Statua. Lì, essa ha ghermito dalle mie mani il manufatto, le dita del Re Tritone si sono serrate attorno ad esso e la statua ha brandito il suo Tridente nel momento esatto in cui Gunther scagliava il suo potere: lame affilate di puro ghiaccio che ci avrebbero colpiti e, probabilmente, uccisi. Ma un`onda di calore ha pervaso la statua e quel calore - come cerchi concentrici - si è diffuso fino a frantumare quelle lame e travolgere Gunther, il PinnArdente, facendolo esplodere in una miriade di granchietti: del Pinguino polpiforme non è rimasto granchè, benchè non possa dire con certezza se sia davvero morto.

Così, dopo aver affrontato i segreti di una piramide a gradoni nel cuore di Loto, aver affrontato i Murloc a difesa dell`altare di Nubi, aver saltato ooltre l`orlo del Pozzo del Mare a Sigaro, aver attraversato i segreti reami di ghiaccio dell`isola delle Fate, il Santuario delle Sirene adesso ha ritrovato la sua pace, così come gli Oceani tutti. Non c`è pericolo che essi ribollano del caos e della collera dei Sette Fratelli, poichè l`equilibrio è tornato e noi abbiamo assolto alla nostra missione al meglio delle nostre capacità, nonostante le difficoltà, le ferite, gli enigmi e i nemici formidabili, gli alleati inaspettati disseminati sul nostro cammino, con la forza e con l`ingegno.
Non disturbatevi a cercare il Santuario, perchè nessuno può arrivarci senza conoscerne la rotta; non osate pensare di cercare il Tridente, perchè non lo trovereste.

Devo ringraziare, quindi, tutti coloro che si sono prodigati assieme a me e Cortez per rendere questa spedizione possibile e memorabile: Amalia dei Signori dei Draghi della Luce; la Nagual, Nebula Errante, Inverno e Rogo degli Sciamani; Lunaa, Oceano e gli altri Druidi; Deianira, Hadogan, Gilorndir e gli altri soldati dell`Armata Ducale; la Shalafi dell`Alba e i suoi Maghi Bianchi; il Cavaliere di Themis Sveltolampo - sono loro che ci hanno sempre accompagnato, unendosi chi prima e chi dopo alla spedizione, ma arrivando fino in fondo.
Rigrazio inoltre la Congrega delle Streghe per aver messo a disposizione l`arte dei Veggenti, i Chierici che ci hanno accompagnato nei primi passi, la Detentrice Sidmay che ci ha accompagnato alla scoperta della piramide; Samael e la Regia Compagnia che ci hanno seguito e tutti coloro che si sono affacciati a quest`avventura a fasi alterne.

Sei mesi sono passati e resta solo la voglia di averne ancora, di prendere di nuovo il largo e lasciar sventolare la nostra bandiera dall`albero maestro, mentre si affrontano le onde senza sapere quale mistero possano celare. Perchè i mari di Lot sono ancora brulicanti di segreti e bellezze che solo chi non ha timore può ambire a sfiorare.


La fortuna aiuta gli audaci.


Fiamma