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LA STORIA DE ..." IL LEONE "...
La terra di Ellade è sempre stata una terra di sole e di guerra.
Miti e Leggende si son sempre tramandate negli anni.
Una terra divisa tra innumerevoli fazioni, conosciute come "Città Stato".
Una di queste era la patria di guerrieri feroci e inarrestabili.
Lacedemone, l`Invincibile, Madre dei migliori guerrieri che il mondo abbia mai visto.
Un giovane soldato ,a seguito di una cruenta battaglia con una città vicina, prete per il proprio valore il tributo di na giovane schiava. La ottenne e se la portò in casa, abusandone ogni qualvolta gli aggradasse, trattandola esattamente per ciò che era. Un bottino di guerra e nulla più.
La schiava alla lunga però rimase incinta e diede alla luce un bambino. Sano e Forte.
Solo i bambini perfetti potevano aver in dono la vita nella città.
Vista la carenza di nascite fù concesso al bambino di sopravvivere e di venire indirizzato alla scuola di guerra.
Passarono gli anni e il bambino cresceva e si addestrava. Fortificava fisico e spirito ,pur senza mai essere accettato e trattato da pari.
Egli era pur sempre un bastardo. e come tale doveva essere trattato.
Raggiunta la maggiore età fu integrato nell`esercito. Come soldato partì quindi per la Guerra.
Durante la prima campagna militare gli giunse la notizia della Morte d` entrambi i genitori, per mano della giustizia della città.
Conscio che la propria vita sarebbe stata ben misera e breve alla prima occasione si dileguò dai ranghi dell`esercito e iniziò a peregrinare senza meta per il mondo.
La fame, la sete, gli stenti. Doveva per la prima volta cavarsela da solo.
L`addestramento ricevuto lo aiutò in tal senso. Aveva imparato a non aver bisogno di nulla più del necessario.
Iniziò quindi a guadagnarsi da vivere con la sola cosa che sapeva fare. Combattere.
Divenne un soldato di ventura, vendendosi a seconda delle esigenze della Guerra a questo o quell`esercito, senza aver più proprio il senso di patria o di appartenenza.
a seguito di una battaglia persa dalla propria fazione si ritrovò nuovamente a peregrinar da solo in terre sconosciute.
Fù così che giunse al Granducato di Lot.
Subito si procurò un lavoro nell`esercito, passando le giornate al fronte, a combattere ai monti delle nebbie contro le creature che minacciavano giorno dopo giorno di invadere quel regno.
La vita del soldato non gli si addiceva.
Fù un certo Zakk a notarlo e a parlargli di un`opportunità.
La Masnada dei Mercenari cercava lame.
Non avendo nulla da perdere entrò in questa corporazione.
Il suo essere rigido e marziale ben presto gli procurò un nomignolo da parte del suo precettore.
"Il Leone" lo chiamarono. Come scherno per segnalare la differenza che v`era tra Lui, così rigido, come uno dei Cavalieri del Sacro Ordine del Leone e gli altri Mercenari, ben più propensi a far baldoria e a lasciarsi andare ai piaceri della Vita.
Col tempo tale nomignolo iniziò a non essere più usato come scherno, ma come un vero e proprio nome, guadagnato nelle missioni e sul campo.
"Il Leone" si era dimostrato un Mercenario sempre pronto a scendere in battaglia per i proprio signore, senza fare domande,senza porre condizioni, semplicemente eseguendo gli ordini, con determinazione e ferocia.
Zakk il Mercenario, Signore della Masnada gli riconobbe tali meriti,f ino a promuoverlo, come primo Campione dei Mercenari. Titolo assegnato a colui che poteva esser considerato il Mercenario Perfetto, su ognuno dei quattro ranghi.
Ma la Masnada iniziava ad acquistare fin troppo potere sotto la guida di quel Signore, così arrogante coi Nobili e così legato a ognuno dei suoi seguaci.
La nobiltà decise di porre un freno a questa espansione, esiliando a Vita Zakk il Mercenario.
Ognuno dei suoi uomini era pronto a far la stessa identica fine, per seguire il proprio Signore fino alle estreme conseguenze.
Fu Egli stesso nell`ultimo suo discorso a chiedere che nessuno si muovesse dai ranghi, a chiedere che in virtù del suo sacrificio la corporazione continuasse a esistere e prosperare.
Proseguì così la Vita.
Al "Leone" venne affidato il comando del reparto dei Gladiatori, la mano armata della gilda, i primi a entrare in battaglia, i guerrieri più temibili e feroci.
Ma qualcosa si era rotto...senza la guida del Vero Signore la Masnada iniziò a perdere man mano elementi importanti. Divisioni interne e lotte di potere.
Fu così che anche il Leone si allontanò da quella Famiglia che per anni aveva considerato Sua.
Nuovamente da solo. Nuovamente in certa del proprio essere.
Provò a seguire la Via di Antares. Gli Scorpioni lo accolsero. Una corporazione nuova e simile per fine alla Masnada.
Non durò molto...un anno in cui raggiunse la carica di Maestro d`Armi, ma la vita nuovamente aveva in servo delle novità.
Durante una missione si scontrò con un Drago. Questa figura maestosa e terribile.
Ne fu affascinato, tanto da lasciar perdere tutto e iniziare a seguire il percorso per accedere alla via che lo avrebbe portato a seguire i Signori dei Cieli Oscuri.
Intraprese la via dei Sicari, la via di Junon. Diligente e preciso ben presto si guadagnò il diritto di avvicinarsi ai Draghi, di lasciare che un semi-divino potesse instaurare un rapporto con Lui, per legarsi in maniera indissolubile.
Fu questo legame a bloccarlo.
Non si sentiva degno di un tale privilegio. Venne così allontanato.
Nuovamente senza uno scopo nella vita, senza una moneta.
La Strada lo accolse tra le proprie vie.
La Reggia dei Miserabili era nata. Un`accozzaglia di straccioni, mendicanti, saltinbanchi, truffatori e poco di buono.
Trovò nuovamente una casa, diventando una delle armi della Reggia.
Una Lurida Canaglia, pronto a tutto pur di rimediare anche solo un tozzo di pane secco in nome della causa.
L`abbandono della via da parte della propria "guida", la Cagna, tra le strade lo turbò a tal punto da fargli abbandonare egli stesso tale strada.
Ormai non più giovane si mise al soldo dei Nobili, entrando nel Paratico di Governo, con il ruolo di Vigilis, una sorta di guardiano dei patrimoni e dell`incolumità dei colleghi.
Un lavoro semplice, senza troppi rischi e che costava poca fatica.
Si trascinò così per un po`...fino al giorno in cui realizzò che la propria vita era ormai senza uno scopo.
si rinchiuse in sé stesso, allontanandosi da tutto e tutti, preparandosi per la fine dei propri giorni, in solitudine.
Qualcosa accadde...quando tutto sembrava...finito...si ritrovò a risvegliarsi con un corpo giovane, come la prima volta che varcò le mura di quel regno.
Come sempre non si fece troppe domande. Raccolse i suoi pochi averi e si rimise in marcia, per rientrare tra quelle mura.
Tante cose erano cambiate.
Tutti quelli che conosceva eran scomparsi. Doveva nuovamente ricominciare da zero.
e lo fece.
A partire dal Clan umano della Maschera del Vento, che lo accolse, lo sfamò e gli diede un giaciglio.
Memore del proprio passato cercò di rientrare nei ranghi della Famiglia di un Tempo, la Masnada.
Un aspirantato lungo e solitario, che nonostante i risultati portati a casa, non convinse.
Servivano nuove motivazioni...un nuovo lavoro.
Lesse così di come i Detentori dell`Arcana Saggezza cercassero figure da inserire nel ramo guardiani.
Perché non provare.
Così con la solita abnegazione e dedizione si mise a disposizione, per apprendere il necessario per poter al meglio ricoprire il ruolo di Guardiano.
Questo ci porta ai giorni nostri, in cui la storia...