In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

08. Sussurri Tenebrosi

09. Effluvi Alchemici

11. Miti e Leggende

12. A teatro

13. Concorso del Mese

14. Canto dei Bardi

15. Sapori e Colori

16. Armaguardia

17. I Racconti della Quercia

18. La Clessidra Magica

19. Storie dell'Altro Mondo

20. Delle Razze e dei Clan

21. Vox Populi

22. Luoghi di Lot

 

 

 

 
Anno XVIII Mese 3° Giorno 10°
 

 

05. Clan del mese

Clan delle Fiamme di Simeht (razza Demoni)

Sede del Clan:

Un tempo la sede della nostra roccaforte era all’Approdo del Caos, nel regno di Mot. Quando Dio punì il suo popolo privandoli del Sacro Tempio e rendendo la terra un deserto, grazie all’aiuto dei Maghi Rossi, ci trasferimmo nelle Nuove Terre, dove ad oggi sorge l’ampia roccaforte, nei pressi del Passo. Al suo interno si trova anche la Fucina Rusus Qu Molor, che produce armi di foggia demoniaca.

Storia e organizzazione:

Le Fiamme di Simeht sono gli Eredi degli Alimou Nazar, antichissima stirpe di Spiriti demoniaci primordiali rappresentanti gli elementi nella loro forma più aggressiva e malvagia, creati da Simeht affinchè dimostrassero il dominio del Padre in ogni cosa esistente.

I Demoni che fanno parte delle Fiamme sono di solito estremamente devoti alla loro Divinità e ritengono, quindi, che la preghiera verso il proprio Dio sia una delle parti essenziali della vita di un demone, presentando per essa una certa forma di fanatismo; le Fiamme che sono meno devote al Dio Simeht sono in genere demoni Primordiali che hanno comunque deciso di unirsi alla Causa delle Fiamme che ritengono giusta e valida.

Le Fiamme hanno come scopo principale l’eliminazione della Nemesi e il predominio assoluto della loro razza e per riuscire nel proprio intento, essi ricercano la perfezione fisica e spirituale. Hanno, infatti, un fortissimo orgoglio di razza e si ritengono tra i preferiti da Simeht, per questo motivo una Fiamma di Simeht uccide altri demoni solo se quest’ultimi sono ritenuti aberrazioni, o perché ormai hanno completamente perso la strada della perfezione e la via di Simeht, o perchè hanno tradito, offeso e ucciso a loro volta membri delle Fiamme senza “agire” per rimediare.

Uno dei modi più usati dalle fiamme per compiere il volere del Padre, oltre a distruggere l’eresia e a cercare di portare sulla retta via quei demoni che secondo loro si sono allontanati dalla “perfezione” donata alla razza, è quello di assoggettare i mortali e corromperli al volere dell’Unico per poi aprire la strada a nuovi demoni che ne prenderanno possesso, creando in tal modo un esercito numeroso pronto a combattere in nome della razza e del loro Dio.

Per concludere, una Fiamma di Simeht esemplare raffigura al meglio la spiritualità, la forza nel combattimento e la capacità di traviare e manipolare.

Il Rait (Re) gestisce le Casate in cui il clan si suddivide, avvalendosi di una strettissima cerchia di consiglieri.

Ad ogni elemento corrisponde una delle quattro Casate del Clan, suddivise in:

Feron-Harik Qu Rusus (Demoni del Fuoco), i cui demoni sono quelli più violenti ed aggressivi, Feron-Harik Qu Sezbet (Demoni dell’Aria) i cui demoni “volano sugli uomini” e sono più legati alla spiritualità piuttosto che alla materialità;

Feron-Harik Qu Lima (Demoni della Terra) i cui demoni si mescolano agli uomini al fine di tentarli e traviarli ed infine Feron-Harik Qu Ulu (Demoni dell’acqua), i cui demoni sono capaci di mimetizzarsi e rendersi adatti ad ogni situazione, complessa o semplice che sia.

I Feron-Harik Qu Rusus (Demoni del fuoco) sono quei demoni che fanno della guerra la loro vita, caotici e violenti hanno in sé il dono della forza fisica e della prestanza. Non sono abili nel discorrere e passano direttamente ai fatti il più delle volte. Il Fuoco è un elemento dinamico infatti, in quanto genera trasformazioni. In particolare tende a purificare ogni cosa, elevando ciò che tocca ad un livello di perfezione maggiore. L’elemento allude quindi ad un moto ascendente di crescita (o dilatazione), ad una forza centrifuga, invadente e conquistatrice. Il Fuoco infatti racchiude il principio maschile che tutto permea e vivifica. Esso inciterebbe una ad una azione distruttiva, per l’appunto, che può essere moderata solo dagli altri elementi.

I Feron-Harik Qu Lima (Demoni della Terra) sono quei demoni che hanno maggiori capacità di mescolarsi coi mortali e guadagnare la loro stima e fiducia, avendo ricevuto in dono la capacità di traviare e la falsità radicata. Di un demone della Terra non c’è mai da fidarsi veramente, ma raramente qualcuno riesce a scovare il loro inganno. La terra è l’elemento di tutto il creato, nei suoi tre regni: minerale, animale e vegetale. E’ considerata da molti il più sacro e divino tra gli elementi in quanto simboleggia la materia primordiale. La terra è al tempo stesso materna e nutriente, ma anche pratica, concreta, solida e potente. E’ fertile e creativa, nutriente e rigogliosa, ma sa essere anche arida e priva di pietà. Ha le qualità della costanza, della pazienza e della forza. Secondo le culture di stampo matriarcale essa è il principio femminile per eccellenza. Nelle sue viscere infatti, essa accoglie e trasforma il seme del Dio. La Terra è la materia contrapposta allo spirito (Aria), ma contemporaneamente è indispensabile all’equilibrio dell’universo stesso così come lo ha concepito Simeht. I Demoni della terra dunque fanno parte di questo universo e sono tra i primi demoni creati da Simeht per l’avvento del Suo Regno ed il Contrasto della Falsa Dea.

I Feron-Harik Qu Sezbet (Demoni dell’Aria) sono quei demoni particolarmente devoti alla legge di Simeht e fanatici della Sua dottrina. Essi hanno il compito di tramandare le tradizioni e la genesi della razza demoniaca e rappresentano l’elevazione massima dello spirito rispetto alla carne e ai mortali. Sono completamente distaccati, o per gran parte, dai beni terreni e si distinguono nettamente dai mortali.
L’aria, tra tutti gli elementi, è quello più sottile, in quanto invisibile, non può essere afferrata e trattenuta. Essa è lo spazio intangibile che avvolge e permea l’intero creato, l’invisibile che i mortali respirano. La sua sede è il mondo sottile intermedio tra cielo e terra. Secondo la tradizione antica l’aria è il secondo elemento superiore dopo il fuoco (che è il più leggero e mobile). L’elemento aria è un simbolo sensibile della vita invisibile, e, in quanto tale, è un elemento purificatore. E’ il principio della composizione e della fruttificazione e perciò rappresenta la linea di demarcazione tra terra e cielo, cioè il punto di contatto tra la spiritualità e la materia. Così i demoni dell’aria hanno una forte spiritualità, si muovono con sottigliezza, pungendo nel debole altrui senza mai farlo vedere. Sempre al di sopra degli altri non si abbassano mai al livello dei mortali. Leggeri ed eterei vivono in funzione del Dio Simeht.

I Feron-Harik Qu Ulu (Demoni dell’acqua) sono quei demoni che sanno adattarsi ad ogni situazione, che sia essa semplice o complessa, riuscendo perfettamente nei loro intenti. Hanno dunque un innato autocontrollo e pertanto non sono molti i demoni appartenenti a questo elemento. I Demoni dell’Acqua sono prevalentemente macchinatori, maestri e studiosi ed applicano la loro versatilità anche nelle battaglie, nelle quali sanno sfruttare l`attimo senza gettarsi in esse con irruenza. Sono tra i più capaci nel mentire grazie all’autocontrollo che dispongono. I demoni dell`acqua sono i più adatti per compiere missioni la cui segretezza è alla base.
L’acqua è un elemento sottile, è estremamente adattabile, passiva e ricettiva. Infatti allo stato liquido cambia la sua forma, è flessibile e si adatta alle circostanze aggirando gli ostacoli che incontra nel suo cammino. Dalla sorgente in cui nasce, pian piano giunge al mare diventando prima torrente e poi fiume in un processo di continua trasformazione, che è la sua vera forza. L’acqua scorre nella profondità della terra, trapassando la materia oscura e densa, torna in superficie portando con sé energie segrete. Essa può indurirsi e divenire tagliente sottoforma di ghiaccio o riscaldarsi ed evaporare fondendosi con l’aria. L’acqua essendo un elemento passivo ha come virtù la calma e la temperanza.