In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

08. Il Grande blu

09. Delle Arti

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. Colori e Sapori

13. Armaguardia

14. Sussurri Mistici

15. La Clessidra Magica

16. Storie dell'Altro Mondo

17. Libera la mente

18. Vox Populi

19. Luoghi di Lot

20. Il Ducato visto dagli abitanti

21. Scorcio su..

22. Uno sguardo sul passato

23. Racconti da Mot e dintorni

 

 

 

 
Anno XXI - Mese 1° - Giorno 15°
 

 

Anno XX - Mese 6° - Giorno 7°

Veritas et Sapientia

Questo è, da sempre, il motto dei Detentori dell’Arcana Saggezza ed oggi più che mai ci troviamo a raccontare la Verità e far appello alla Sapienza che il passato può donarci.

Giorni bui si sono susseguiti dentro le celle della Fortezza sorta ai Pinnacoli; giorni e notti che hanno visto l’oscurità avvolgere il Depositario Kaan, il Magister del Nibbio Camargue, il Sottotenente del Mistral Mahesh e la sottoscritta.

Tutto è iniziato con la sparizione del Depositario Kaan ad opera dei figli del Rinnegato. Qualche giorno dopo c’è stato un attacco al Vecchio Borgo: in quel pomeriggio soleggiato il Siniscalco Candia è riuscita a rifugiarsi alla Casa del Sapere, mentre il Magister Camargue veniva portata via in groppa ad un lucertolone da un certo TestaGrossa.
Questo figlio di Honorius l’ha obbligata a trascrivere poche righe in cui si richiedeva la mia presenza alla Fortezza. So per certo di non brillare per coraggio, ma il mio carattere impone di non tirarmi indietro di fronte a richieste d’aiuto.

Dopo un breve colloquio con il Siniscalco ed il Sottotenente del Mistral, Mahesh, si è organizzata la partenza dentro la Tana del Nemico.

L’arrivo è stato caloroso, tipico degli Uruk : dopo averci privato di abiti e vista, ci hanno scortato dentro la fortezza, in celle separate.

Lì è iniziato il calvario: nudi, senza cibo ed acqua, avvolti da un tanfo soffocante e costretti ad un interrogatorio serrato da parte dello Stregone per aver un giorno in più da vivere. Visioni della terra di Honot hanno preso possesso della mia mente mostrandomi sprazzi di quella violenza che per loro è quotidianità.
Ma è la giornata di ieri ad aver segnato la svolta per me, per i miei compagni di sventura e per Historia stessa. Il signore Oscuro, Il Rinnegato, quello che tutti conoscono come Honorius si è presentato al nostro cospetto.

Non ho modo di raccontarvi come sia la sua figura, poiché non mi è stato possibile vederlo ma solo udirne la voce: quasi falsa in quel tono di gentilezza misurata. Ci ha offerto cibo, acqua e vino senza chiedere nulla se non un accordo per il Ducato per fermare la marcia dei suoi figli:

Non pretendo la pace tra di noi... sappiamo bene che non potrà mai esserci finché seguirete i Vostri Nobili e i loro ordini, ma c`è qualcosa che entrambi non desideriamo: la fine dei Tempi che seguirà la liberazione del Dio Oscuro. Quindi vi offro questo, la tregua e la distruzione di Mot prima che i sigilli vengano spezzati...niente più morti, niente più distruzione...almeno per ora..

Sono state queste pressappoco le sue parole, prima che la sua essenza si dissolvesse lasciandoci liberi di abbandonare le celle e la fortezza.
Così, feriti nel corpo, ma non nello spirito, abbiamo riacquistato la libertà ad opera dell’Oscuro Signore.

Ringrazio la Detentrice Sianna per essere stata i miei occhi e la mia mano nel redigere questo scritto ed ancor più chiedo venia al Sommo Zefirya per non averla resa partecipe delle mie intenzioni.


Angelina
Depositario dei Detentori