In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

08. Il Grande blu

09. Delle Arti

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. Colori e Sapori

13. Armaguardia

14. Sussurri Mistici

15. La Clessidra Magica

16. Storie dell'Altro Mondo

17. Libera la mente

18. Vox Populi

19. Luoghi di Lot

20. Il Ducato visto dagli abitanti

21. Scorcio su..

22. Uno sguardo sul passato

23. Racconti da Mot e dintorni

 

 

 

 
Anno XXI - Mese 1° - Giorno 15°
 

 

La Costellazione degli Scorpioni

ANNO XX MESE 6° GIORNO 7°

Era già sera quando il mio amato Sommo Zefirya stava ancora consultando alcune pergamene nella biblioteca. Aveva piovuto durante la giornata, ma nell`imbrunire il cielo pareva essersi sistemato al bel tempo. Giunsi alla Casa dei Detentori al Vecchio Borgo deciso ad andare a riposare presto visto che la giornata era stata piuttosto intensa, ma vedendomi giungere Zefirya mi chiese di recarmi all`Accampamento degli Scorpioni di Antares, dov`ella era attesa, per comunicare allo Scarlatto ELROHIRI che avvertendo un po di febbre non se la sentiva di affrontare il cammino fino a loro. Sono certo che sì ella non era in salute, ma tale stato senz`altro era acuito dal pensiero verso i due depositari Kaan ed Angelux da poche ore rilasciati dalle prigioni di Honorius.

Mi avviai ad eseguire la missione, appesi una lanterna al mio lungo bastone di faggio ed imboccai il sentiero che dal Vecchio Borgo porta all`accampamento.
Le tenebre avvolgevano il paesaggio e l`umidità portava odore di sottobosco nell`aria che respiravo. Quando giunsi nei pressi del luogo indicatomi pensai di far notare la mia presenza muovendo a distanza la lampada ad olio, ma passarono diversi minuti prima che lo scorpione Lexmark mi vedesse, riconoscesse il simbolo che porto e mi lasciasse passare.

Mentre attendevo giunse da basso un carro molto rumoroso, con lanterne appese lateralmente che magicamente rilasciavano una luce ricca dei colori dell`arcobaleno; inoltre il carro era coperto da drappi di una miriade di sfumature. Lo trainava un cavallo bianco ed a cassetta stava un cocchiere, un umano in pigiama sulla cinquantina, piuttosto ben piazzato, con dei capelli folti e brizzolati, indossava una giacca rattoppata e dei pantaloni larghi di colore blu con delle stelline stampate sopra. Mentre spronava il cavallo canticchiava un motivo che in parte mi arrivava alle orecchie ed in parte si perdeva nel vento: "stella stellina la notte si avvicina..". Arrestò il carro nei pressi del focolare ed afferrò un binocolo molto particolare fatto da ben tre binocoli con lenti colorate che gli pendeva al collo con un laccio.

Giunsi anche io vicino al focolare e lì trovai diversi presenti: Morrow leggenda di Antares, Vhandroy scorpione di Antares, Rosaly strega, Urihel Eaco degli asfodeli, Gabriael strega, Lonerin esarca dei draghi delle tenebre, Milena aculeo degli scorpioni, Meryl inquisitore dell`eseresia, Shab dragoniere, Hajime tetrarca dei draghi delle tenebre, Nalud scorpione. Tutti stavano dialogando a gruppetti mentre mangiavano dai vassoi che di tanto in tanto uscivano dalla tenda dell`accampamento. Io avevo una fame da lupo dato che l`incarico mi era stato consegnato prima che potessi riempire il mio stomaco di hobbit ed osservavo tutto quel cibo con voluttà. Salutai chi mi fosse giunto a portata di mano, ma data la confusione e le tenebre rischiarate solo dal falò molti non si accorsero di me.

L`uomo del carro d`un tratto scese urlando:"non c`ho tempo, non c`ho tempo sta per succedere, spegnete il focolare, dovete assolutamente spegnerlo", quindi tirò fuori dalla tasca un vetrino giallognolo, spesso e tondo che si piazzò poi sull`occhio e voltandosi verso il carro: "Babbàààààà vuoi uscire o no", esclamò sempre a gran voce. Dal carro tutto sfavillante e coloratissimo si avvertirono rumori come di qualcuno che cercava tra le casse di legno poi sortì fuori un folletto con in mano una fionda. Era vestito con un pigiamino rosa ed un grande cuore cucito al petto e rispondendo all`umano anch`egli urlava:"Eccomi matto non gridare o vi do un pugno".

Colui che guidava il carro si allontanò dal focolare, le cui lingue erano state abbassate ed emanava molta minor luce lasciando intravedere il tetto notturno sgombro di nuvole, puntò il binocolo al cielo e disse: "Secondo i miei calcoli il piano del cielo porpora si è intrecciato con il moto di rivoluzione del satellite Ametista e quindi visto il cataclisma cosmico dovuto alle Lune scese qui...insomma sempre secondo i miei calcoli intrecciando certe cose che non vi sto a dire, il punto esatto è questo qui. Stasera arriverà la luce di dodici stelle scomparse da tempo":

Noi tutti iniziammo a cercare quelle stelle mirando quanto ci era possibile al cielo, ma dato che nessuno era attrezzato con un binocolo il tentativo si spense in pochi frangenti.

Il folletto nel frattempo non badava a quello che l`umano diceva e con la fionda iniziò a divertirsi nel prendere di mira qualcuno dei presenti e lanciando un sassolino a Milena tentò di colpirla, ma a causa di Lexmark a lei vicino che la spostò, il folletto non riuscì nell`intento ed il sassolino beccò sulla testa Lonerin, senza farle del male solo un grande fastidio. Quindi iniziò a fare la corte a Elrohiri posandosi sulla sua spalla dicendole che la sua nonna sarebbe stata felice se lui avesse portato lei a fargliela conoscere. L`elfa stette al gioco e scambiò alcune simpatiche di battute con l`esserino.

L`umano del carro lanciò per aria l`astrolabio che aveva in mano e che intervallava con il binocolo appeso al collo. Elrohiri tentò di acciuffarlo, ma forse per colpa mia che le avevo rivolto parola spiegandole il fatto del mio amato sommo Zefirya, non ce la fece e l`oggetto cadde a terra rovinandosi. L`uomo continuava a fissare il cielo chiamando ogni stella con il suo nome: Antares, Ethe, Shaula e molte altre fino a nominare Acrab e qua iniziò a lamentarsi dicendo che nessuno pensa a quest`ultima. Poi un bagliore rosso abbacinante riempì il cielo prima di stabilizzarsi in quello di una stella: Antares. Assieme ad essa andarono a susseguirsi con cadenza metrica altri bagliori testimoni della presenza di altre stelle che diedero vita alla Costellazione dello Scorpione. Il folletto invitava tutti a guardare il matto ed il cielo, ballando a destra ed a manca come un pazzerello e mostrando le sue capacità evolutive ad Urihel, Meryl e Hajime.

Eravamo tutti estasiati da quello spettacolo e l`attenzione veniva catturata sia dalla Costellazione che splendida ora brillava nel cielo notturno e sia dallo scalmanato folletto che stava dando spettacolo di se. Poi l`umano richiamò l`esserino mentre, lasciando noi con il naso all`in sù, risalì sul carro e rivolgendosi ad Elrohiri:"Che giorno è oggi, che stagione è signora", poi verso Rosaly e Milena:"ricordatelo che da adesso si vedrà qua, io le stelle le conosco e le studio, ho stretto la mano a quasi tutte loro". Verso il folletto gridò:"Andiamo babbà altrimenti non faremo a tempo a vedere la cometa di zucchero", afferrò le redini del cavallo, voltò il carrò e sparì da dove era giunto con il folletto dietro che continuava a salutare ed a sculettare, con i teli colorati appesi al carro liberi nel vento e le lampade con i colori dell`arcobaleno.

Il fuoco fu riavviato e tutti ci si chiese chi mai fosse quel soggetto giunto dal Vecchio Borgo in compagnia di un folletto pazzerello, ma certo non era stata un`illusione la faccenda fino a lì vissuta dato che la Costellazione dello Scorpione brillava con le sue dodici stelle sopra l`accampamento degli Scorpioni di Antares.

Salutai ed arraffando qualche caramella che il folletto aveva lanciato ripresi il cammino verso la Casa dei Detentori. Riaccesi la mia lampada ad olio che emanava una semplice luce giallognola, utile a vedere dove avrei messo i piedi, ma non certo lo splendido arcobaleno di luci come quelle del carro magico.


PadreBrown
Mentore dell`Arcana Saggezza