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Nati Liberi e gloria e lode all’unico splendido Ragno,
sono sempre io, IL Ragno!
Unico e inimitabile.
Quest’oggi vi racconterò un’altra storia semplicemente EPICA, certo di trovare il giusto spazio nelle sacre pergamene dei saggi Detentori.
La storia di oggi parla di una sedia.
La sedia numero dodici dell’Osteria del Pellegrino.
Conoscete la suddetta osteria?
E’ un luogo magico!
Tra l’altro, se presentate questa storia all’oste avrete un magnifico sconto di 3 monete su UNA bevanda a vostra scelta.
Non perdete l’occasione, correte all’osteria.
MA… torniamo alla storia della sedia.
Dunque, la Sedia numero dodici, anche detta Dodicì, sognava di diventare uno sgabello.
Lo sgabello viene preferito dagli avventori sia perché è posizionato vicino al bancone, sia perché è più alto e sia perché…
Basta così. Quei due erano validi motivi per essere uno sgabello.
Un giorno, un potente mago stregone incantatore entrò nell’Osteria armato del suo fidato bastone magico.
La sedia lo vide e - scricchiolando - attirò l’attenzione del mago stregone incantatore.
L’uomo - che essendo un tizio magico era anche in grado di parlare con gli oggetti - intraprese un dialogo mentale con la sedia:
MAGO STREGONE INCANTATORE: Cosa c’è sedia, cosa ti turba?
SEDIA DODICì: Oh potente mago stregone incantatore, vorrei tanto diventare uno sgabello. Puoi aiutarmi? Sono disperata!
MAGO STREGONE INCANTATORE: No.
Si concluse così il loro dialogo mentale.
Il mago stregone incantatore ordinò un boccale di birra, lo pagò, elogiò IL Ragno e uscì.
La sedia Dodicì rimase sedia.
Ed è ancora una sedia.
Una sedia che cova vendetta contro tutti gli individui "maghi, stregoni e incantatori".
IL Ragno
(//Godwin)