In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

08. Il Grande blu

09. Delle Arti

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. Colori e Sapori

13. Armaguardia

14. Sussurri Mistici

15. La Clessidra Magica

16. Storie dell'Altro Mondo

17. Libera la mente

18. Vox Populi

19. Luoghi di Lot

20. Il Ducato visto dagli abitanti

21. Scorcio su..

22. Uno sguardo sul passato

23. Racconti da Mot e dintorni

 

 

 

 
Anno XXII - Mese 12° - Giorno 11°
 

 

La Piazza del Mercato



Cosa si può dire di una piazza ?

Direte voi, ebbene si possono dire tante cose , innanzi tutto la descrizione : è ...... una piazza come tutte le piazze del mondo con le sue botteghe, i suoi banchetti, i suoi portici e la sua fontana, ma questa che sto per descrivervi non lo è, è diversa, ha una sua magia, un suo modo di essere diversa senza uguali nella terra conosciuta; vibra di vita propria, ha una sua essenza vitale e, cosa inspiegabile, non ha dimensioni precise.

Una piazza in cui succede di tutto e di tutto può succedere, si può veder arrivare un cavaliere in groppa al suo destriero, o atterrare un drago con il suo dragoniere; vedere un lupo che accucciato vicino al suo padrone osserva tranquillo il coniglio di una dama zampettare intorno ad essa; si può assistere ed essere coinvolti in una battaglia contro le forze del male in un attimo ed alla fine della stessa ci si ritrova in un ospedale da campo immersi nelle bende e nelle pozioni, circondati da cerusici, streghe, maghi e da chiunque presti soccorso ai feriti.

Già dalla mattina si anima di personaggi in cerca di affari alle botteghe, chi si vende la cacciagione presa sui monti delle nebbie, chi si vende minerali trovati alle caverne, chi compra ingredienti per pozioni forza e chi vende fiori trovati ai giardini delle delizie; ma cominciano ad arrivare anche i frequentatori assidui della piazza che stanno lì a passeggiare e chiacchierare in attesa di un qualcosa che sicuramente avverrà; ed è qui che ci si smarrisce nelle misure della piazza , arriva un dragoniere col suo drago e guardando vedi che atterra tranquillamente in piazza ed ecco che arriva un paladino col suo cavallo ed anche lui ci sta.

Ti guardi intorno e vedi che lo spazio non è mutato si cammina ancora agiatamente come prima, ecco l`arrivo di altre persone, la piazza si popola ma lo spazio c`è sempre, il passeggiare non diventa mai arduo ed il chiacchierare non è mai difficoltoso; ma il massimo è la fontana, a volte ci si trovano contemporaneamente più persone eppure chi nuota ,chi si immerge, chi si mette a schizzare gli altri , trovano tutti lo spazio per poterlo fare.

L`unico limite alle dimensioni della fontana e della piazza è la fantasia dei suoi frequentatori, per questo mi sento di dire che è e sarà sempre infinita.

E` uno dei punti di ritrovo, insieme alla taverna, per gli stranieri e i viandanti di Lot; in essa costoro hanno il primo impatto con la città, conoscono i primi cittadini e cominciano a scambiare qualche timida ed impacciata parola con essi e tra di loro.

Qui si fanno le prime conoscenze, nascono le prime amicizie, può capitare di assistere al lancio in fontana di qualcuno molto facilmente, difatti è il divertimento più praticato dai frequentatori della piazza.

Ricordo ancora in modo vivido il mio arrivo a Lot, cominciai a girare e bighellonare per la città senza riuscire a capire cosa stavo facendo, mi guardavo intorno incuriosito e nello stesso tempo intimidito, andai in taverna e vedevo tanta gente che parlava, il frastuono enorme, uscii perplesso e girovagando arrivai in piazza del mercato, vidi persone che passeggiavano tranquillamente, chiacchierando piacevolmente e ne rimasi incantato, cominciai a fare domande ed ebbi risposte, dopo poco tempo cominciai a sentirmi parte di Lot .

Feci le prime amicizie, lady Dixiequeen fu la prima, poi conobbi lady Seryn, ser ZVegeta ed altri, ma mi resi veramente conto di far parte di Lot nel momento in cui fui buttato anch`io nella fontana; quel bagno fu come un battesimo di iniziazione a Lot, ero parte integrante della città e della sua storia.