In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

08. Il Grande blu

09. Delle Arti

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. Colori e Sapori

13. Armaguardia

14. Sussurri Mistici

15. La Clessidra Magica

16. Storie dell'Altro Mondo

17. Libera la mente

18. Vox Populi

19. Luoghi di Lot

20. Il Ducato visto dagli abitanti

21. Scorcio su..

22. Uno sguardo sul passato

23. Racconti da Mot e dintorni

 

 

 

 
Anno XIX - Mese 2° - Giorno 6°
 

 

Aquila Imperat
Da Gran Ciambellano in aiuto ai Nobili vivi Augusti
vi mando una copia leggibilmente chiara del nuovo codice Triventus affisso Anno XVIII - Mese 8° - Giorno 18° affinchè ogni rappresentante di Governo,Corti,Dragoni,Gilda,Mestieri,clan riconosciuti dai Nobili o solamente presente nell`abitato dei territori tutti del Granducato che nel loro pieno interesse di vita proseguano, ad avere,conoscenza di quanto segue.

Corte di Giustizia
Corte delle Aquile

NUOVO CODEX TRIVENTUS

I Nobili del Granducato, dopo lungo tempo di studi, consultazioni e di approfondimenti sull’antico Codex Triventus ritrovato dal Conte Gofredo e dal Granciambellano Alkan, constatata l’autenticità del documento, hanno, nella loro illuminata saggezza, deciso di darne piena applicazione dopo attenta e veritiera traduzione e dopo aver apportato alcune modifiche che possano renderlo attuale e maggiormente rispondente alle loro aspettative e per meglio attagliarsi alle esigenze del popolo di Lot.

Si conferma il principio base secondo cui: il bene è bene e il male è male e il bene è tale se favorisce i Nobili e il Granducato contrariamente è male e ciò diviene preambolo al nuovo Codex.

I Nobili per incontrare il popolo e la cittadinanza del Granducato utilizzeranno quello che da sempre è luogo d’ascolto: il Salone della Corte.
Questo Salone è da sempre il luogo in cui “si riuniscono i Nobili di Lot per intrattenersi con la Corte e con il Popolo” e tale tornerà ad essere. In assenza dei Nobili potrà essere utilizzato solo per i medesimi scopi da Governatori e Mastri delle Corti Nobiliari.

Della costituzione e della generalità delle terre, delle mansioni e della vita del Granducato.

I territori del Granducato sono di proprietà esclusiva dei Nobili e così suddivisi in Governatorati. Conte Petrus ed ora in pieno uso del Conte Gofredo: Città di Lot, Cittadella e Nuove Terre (dal Vecchio Borgo sino alle Miniere);
Conte Erik ed ora in pieno uso del Contessa Livv: Nuove Terre – ma per facilità di comprensione sarà denominato Minas Erik - (dal Valico Ghiacciato sino al Bosco dei Lupi) e Isole;
La Signora di Lot Urania: Esperia. Rimane infine la “Locanda delle Nuove Terre” che è da considerarsi territorio neutro e sottoposto al controllo e alla cura da parte dei Governatori di Minas Erik e delle Nuove Terre.
I Governatorati sono retti dai Governatori che sono unici responsabili, dinanzi ai Nobili, dei fatti, degli accadimenti, dei buoni raccolti e della difesa del territorio.
I Nobili provvederanno alla nomina dei Governatori delle diverse terre. Ad un governatore potrà essere affidato anche più d’un territorio.
I governatori avranno, per licenza nobiliare, piena disponibilità e competenza delle terre loro affidate e potranno, su concessione e “placet” nobiliare, legiferare e assegnare concessioni nelle terre loro assegnate oltre che curare l’organizzazione del Palazzo Governativo.
I Governatori avranno sede presso i palazzi governativi:
Città di Lot: Palazzo Ducale
Cittadella: Vecchio Castello
Nuove Terre: Castello
Minas Erik: Minas Erik
Isole: Palazzo delle Genti – Isola di Cuivienen
Esperia: Vecchia Torre

Le Corti Nobiliari sono a servizio del Nobile e a lui e solo a lui debbono obbedienza cieca e silente. Possono, altresì, essere chiamate dal Nobile o dal Governatore a coadiuvarne l’operato nei territori di competenza. Sede unica delle Corti sono i rispettivi palazzi Nobiliari:
- Palazzo Ducale (parte) per la Corte del Nibbio;
- Minas Erik (parte) per la Corte di Erik;
- La Corte della Signora per la Corte di Madre Themis.

Le Corti Nobiliari, potranno muoversi liberamente all’interno dei Governatorati d’assegnazione del Nobile di Riferimento. Corte del Nibbio: Cittadella e Nuove Terre (dal Vecchio Borgo sino alle Miniere); Corte di Erik: Minas Erik (dal Valico Ghiacciato sino al Bosco dei Lupi) e Isole;
Corte della Madre Themis: Esperia. Per straordinaria concessione nobiliare e per non ostare agli incarichi e ai compiti delle Corti è dato a tutte le Corti Nobiliari il libero transito nella Città di Lot, così come è sempre stato nelle volontà del Conte Petrus.

Le Corti Nobiliari potranno essere ospitate, temporaneamente secondo necessità, presso le sedi Governative previo accordo con il Nobile e il Governatore.
Qualora le Corti, per necessità e ordine del Nobile, abbiano a muoversi all’interno dei territori di altro Nobile o approvvigiornarsi di materie prime, in qualsiasi territorio, dovranno inviare comunicazione al Governatore ed, eventualmente, al Mastro della Corte Nobiliare di competenza, per ottenerne concessione.

La vita del Granducato, i mestieri e i lavori ammessi così come l’associazione tra cittadini per interesse lavorativo o di razza, sono regolati dai Nobili.

Della Giustizia e del Rispetto

La Giustizia nel Granducato è esercitata dai Nobili che affidano al Supremo e ai Giudici della Corte di Giustizia, e a nessun altro, il potere di decidere in sede giuridica e giudicare in loro nome.

Il reato di Lesa Maestà riguarda solo i Nobili e solo loro potranno invocarlo e pretenderlo. Le offese ai Governatori, ad ogni membro della Corte di Giustizia e ai Maestri delle Corti Nobiliari sono offese, ma non sono Lesa Maestà. Le offese ai Governatori, Corte di Giustizia, Maestri delle Corti Nobiliari, Corte di Giustizia, Comandante dei Dragoni, Comandante delle Guardie Ducali, Primo Funzionario del Paratico, del Capo dell’Ordine delle Guide e del Sommo Detentore dell’Arcana Saggezza, dovranno esser giudicate con estrema celerità, ma mai in maniera sommaria, perché particolarmente a cuore ai Nobili.

Il cattivo esercizio delle mansioni di Governatori, Supremo della Corte di Giustizia, Maestri delle Corti Nobiliari, Comandante dei Dragoni, Comandante delle Guardie Ducali e Primo Funzionario del Paratico potrà essere giudicato solo dai Nobili e senza pubblico dibattimento, ma nel segreto del loro animo.

Per volontà dei Nobili: Governatori, Supremo Giudice, Maestri delle Corti Nobiliari, Comandante dei Dragoni, Comandante delle Guardie Ducali e Primo Funzionario del Paratico sono pari tra loro e rispondono solo ai Nobili e solo i Nobili potranno dare ordini a loro, ordini ai quali dovranno obbedire senza discussione.

Ognuno dei ruoli si deve immaginare come un braccio che i Nobili possono utilizzare come meglio credono.
I Governatori, che amministrano le terre loro affidate, sono il braccio politico e legislativo e solo ai Nobili debbono obbedienza;
il Supremo della Corte di Giustizia è quello Giuridico ed applica le norme delle leggi emanate dai Nobili; i Maestri delle Corti Nobiliari sono il braccio che più da presso segue il Nobile e ne soddisfa i desideri, infine, ma non in ultimo, ci sono i Dragoni vera e unica aristocrazia guerriera che sono lo scudo che protegge il Nobile sino alla morte.
Vi è poi il Paratico di Governo che è la forza economica del Granducato e che governa sul Commercio, sulle riserve alimentari e sui beni del Granducato. Le Guardie Ducali sono il braccio che reprime il crimine, a loro è affidata la sicurezza delle terre e dei cittadini e sono loro a sovrintendere alle Prigioni e all’ordine.

Nessuno può emettere sentenza se non la Corte di Giustizia o i Nobili stessi, nessuno può decidere sull’assegnazione delle terre se non i Governatori, previo consulto col Nobile cui appartiene quella terra.
La Corte di Giustizia emetterà giudizio solo dopo dibattimento e mai in maniera sommaria o basandosi sui soli documenti. A nessuno è dato il permesso di indagare sull’operato dei pari: se si hanno dei dubbi sul comportamento dei pari si espongano al giudizio del Nobile che giudicherà gli atti nel segreto, dopo che la Corte di Giustizia ha svolto le doverose indagini.
Chi sarà sorpreso a interferire, indagare, perseguire e giudicare gli atti d’un pari sarà sottoposto al giudizio del Nobile.

Ai Governatori, al Supremo della Corte di Giustizia, ai Maestri delle Corti, al Comandante dei Dragoni, al Comandante delle Guardie Ducali e al Primo Funzionario del Paratico tutto è dovuto perché quando questi chiedono per la loro persona* è come se il Nobile avesse dato ordine.
*(si deve intendere che se la richiesta dei vari responsabili sia a favore di un appartenente al proprio mestiere si deve intendere come personale in quanto per il bene del proprio mestiere e del Granducato).

Il giudizio della Corte di Giustizia è senza appello in quanto volontà e parola dei Nobili stessi.

La Corte di Giustizia può, e deve, esser chiamata in ogni luogo del Granducato e potrà esercitare il proprio compito in qualsiasi luogo riterrà adatto e quindi non solo nelle aule del Palazzo di Giustizia.

Dei reati e delle sentenze

Il reato commesso contro un fedele suddito dei Nobili è reato contro gli stessi e perciò è male, se due sudditi vengono alle mani o solo non trovano concordia questo è male. La Giustizia, così come i Nobili, deve esser magnanima e al di sopra di tutti i cittadini e la giustizia potrà decidere il torto o la ragione solo dopo che il processo e il dibattimento si è svolto, ma all’inizio del procedimento, nella mente del Giudice, non ci deve essere alcun pregiudizio.

Sono considerati, a puro spirito di esempio, reati contro il Granducato e la Sua Amministrazione: tutti i fatti, che ad avviso dei Nobili, dei Governatori, del Supremo della Corte di Giustizia e del Comandante delle Guardie Ducali appaiono ledere l’integrità, l’indipendenza e il benessere del Granducato.

Vi sono poi, in ordine di importanza, i reati contro la persona: come l’omicidio, le percosse, le lesioni, l’ingiuria, la diffamazione, il rapimento e la tortura, egualmente sono giudicati coloro che compiono il reato di istigazione a delinquere per uno o più dei reati appena citati.

Particolarmente grave ed esecrabile è il reato di strage o di unzione. Diffusione di epidemie e pestilenza e la pena per questo reato può e deve essere la massima prevedibile.

In ultimo ci sono i reati contro il patrimonio come il furto, la rapina, il danneggiamento, la truffa e l’usura.

La pena amministrativa viene versata nelle casse nobiliari e potrà esser composta anche da prodotti della natura quali cacciagione, animali, pesci, grano, frutta e prodotti ortivi che dovranno essere consegnati allo Paratico.

Del matrimonio e del suo scioglimento

Qualora una coppia non ha più nulla da condividere si potrà decretare il divorzio. Il Giudice ascolterà le ragioni delle parti e solo dopo quel momento deciderà a chi spetti la ragione e il torto e l’eventuale affidamento dei figli che la coppia ha procreato
. Chi divorzia per quattro mesi non potrà celebrare un nuovo matrimonio.
Le spese del processo saranno sempre equamente suddivise tra i coniugi. Qualora uno dei coniugi decidesse di non pagare la sua parte le spese in tempi ragionevoli, il Giudice potrà decidere la trasformazione del debito in lavori forzati o carcerazione .
Nel solo caso di abbandono non è previsto alcun pagamento .

Della possibilità di difendersi dalle accuse dinanzi al Giudice

I Nobili di Lot, nella loro infinita saggezza, si riservano la possibilità di attenuare la pena o concedere la grazia a tutti i cittadini, concedendo agli stessi anche la possibilità di parlare in loro difesa esponendo fatti e documenti che possano suffragare la loro estraneità ai reati di cui sono accusati e quindi la loro innocenza.

Questa è la legge, questa è la giustizia.

"Così è scritto, così sia fatto"

I Nobili di Lot così hanno fatto legge dello scritto di Triventus McMay Wineland firmato in calce

ConteGofredo
ContessaLivv
Lord Gran Ciambellano

Supremo della Corte di Giustizia Ewan