In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

09. Natura Amica

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

13. Concorso del Mese

14. Canto dei Bardi

15. Sapori e Colori

16. Armaguardia

18. La Clessidra Magica

19. Storie dell'Altro Mondo

20. Delle Razze e dei Clan

21. Vox Populi

22. Luoghi di Lot

 

 

 

 
Anno XVIII Mese 9° Giorno 14°
 

 

GILDE E MESTIERI DI UNA VOLTA: Arpie

Data Fondazione: 19 maggio 2003

Fondatrice: Melania

ATTIVITA` E STORIA

Le Arpie sono perfide Megere, dall’aspetto mutevole: di natura sono vecchie orripilanti e cispose, ma possono cambiare il proprio aspetto assumendo forme umane molto affascinanti con cui ammaliare, irretire, corrompere, truffare i loro prescelti o anche forme animali.

Usano la magia a scopo utilitaristico e seguendo fini del tutto personali. La loro magia è di tipo elementare, tramandata da secoli da madre a figlia nella notte del solstizio d’Estate.

Si fanno pagare profumatamente per gettare malocchi, maledizioni, affatturare, incantare, o gettar malefici (perdita di denti, alopecia, sterilità, alito fetido etc).

Vivono in luoghi che agli altri possono sembrar terribili, ma che per loro sono splendidi nell’estrema bruttezza.

Odiano tutto ciò che è bellezza, bontà, altruismo. Si divertono a avvelenare mele, a infornare biscotti purganti. Invidiose di natura mal sopportano la competizione. Non sono leali e usano trucchetti perfidi per vincere le tenzoni.

La loro storia si perde all’inizio dei tempi, da quando cioè la religione viene affiancata alla superstizione. Considerate diverse e pericolose per il loro modo di vivere al limite della società, dileggiate e rese colpevoli di ogni disgrazia accaduta nei villaggi dove vivono, approfittano di ciò esasperando i loro poteri ancestrali e ampliando il loro legame con il lato oscuro e demoniaco della magia elementare. Si ritirano in antri oscuri, sotto terra o in boschi fitti e cupi, meditando sempre nuove ricette per rendere la vita degli uomini dura e dolorosa.

Vengono additate da tutti , ma i loro servigi sono assai richiesti da coloro che vogliono ferire un nemico, un amante fedifrago, insomma da chi vuol vendicarsi.

Questo atavico isolamento dal mondo degli uomini le ha rese misantrope, egoiste, predatoie, ha esaltato il lato perfido radicandolo dentro di loro con profonde e forti radici.

I loro poteri principali sono:

Muta forma: l’Arpia ha la capacità di mutar d’aspetto. Può trasformarsi contraffacendo le umane fattezze, o addirittura in forma animale . Questo potere ha volare difensivo e di fuga in quanto le arpie non possiedono armi se non un bastone nodoso. Durante la trasformazione l’Arpia è maggiormente esposta agli attacchi.

Moltiplicazione d’immagini: l’Arpia fissa la figura che vuole venga moltiplicata, creando così un’illusione ottica estremamente credibile, poi l’indica con il dito ricurvo profferendo questa frase:

Proiezione di Paura: l’Arpia può, tramite incantesimo, materializzare le paure dell’avversario, creando così mostri ( del tutto illusori e quindi non tangibili) in grado di terrorizzare e di bloccare per alcuni minuti l’avversario, paralizzato dal veder materializzate le sue ancestrali paure.
Le ARPIE era una gilda magica con allineamento caotico- negativo.


Lo scopo della gilda era di usare la magia a scopo utilitaristico e egoistico. Ogni servigio veniva reso SOLO su pagamento di un pegno che può essere di denaro come di altre entità. La magia delle Arpie era di tipo elementare, di quella tramandata da madre a figlia, legata alla terra, alla natura e alle tradizioni rurali. Le Arpie si dilettavano nel preparare pozioni venefiche, nel gettare malocchi, insomma di usare la loro magia per creare effetti negativi e per portar disgrazia.



Le Arpie erano prive di morale e lealtà. Perseguivano i propri fini usando mezzi leciti e illeciti. La loro magia aveva scopo DESTABILIZZANTE. Il loro comportamento ostico e ostile, con guizzi di stravaganza estrema. Le Arpie sottostanno alle leggi del Granducato e dei Nobili. La loro fedeltà è comunque un atto dovuto e non sentito. Il loro saluto è : “Perfidia Docet”



La Gerarchia si componeva delle seguenti cariche:

Perfida Arpia: (master) E’ l’arpia che presiede il circolo vizioso. Si occupa dell’organizzazione malefica del Gruppo.

Malefica Arpia: figura di spicco ha il compito di far da ambasciatore con le altre classi. Machiavellica e mefistofelica.

Venefica Arpia: espertissima in Veleni di origine vegetale (belladonna, aconito, colchico, mughetto,cicuta, digitale, elleboro, giusquiamo, falsa vite, tasso, vitalba, maggiociondolo, dafne, berretta da prete, gigaro, etc) e pozioni. Ha il compito di addestrar le Arpie e le Aspiranti.

Infida Arpia: esperta in mutar forma e travestimenti. Esperta di avvelenamenti di oggetti e frutti. Ha il compito di addestrar le Aspiranti e le Arpie.

Arpia Precettrice: suo malgrado è colei che è stata scelta per insegnare le sue arti all’Infante di Lot. Quest’Arpia è quella che meglio conosce la gilda, le sue leggi e i suoi riti. Presente nel Granducato può dedicarsi al suo ruolo con malefica solerzia.

Arpia: primo gradino di apprendimento della malvagità. Può fare legamenti e piccoli malefici quali ( alito fetido, perdita di denti e di capelli, crescita di peli ovunque)

Aspirante Arpia: sta imparando l’arte. Non ha poteri né incantesimi. Può farli e provarli solo in presenza di una sua superiore.