In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

09. Natura Amica

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. A teatro

13. Concorso del Mese

14. Canto dei Bardi

15. Sapori e Colori

16. Armaguardia

18. La Clessidra Magica

19. Storie dell'Altro Mondo

20. Delle Razze e dei Clan

21. Vox Populi

22. Luoghi di Lot

 

 

 

 
Anno XVIII Mese 9° Giorno 13°
 

 

Il Ribelle
*** La rappresentazione ha inizio, in platea con un cartello viene chiesto di parlare a bassa voce. Le luci delle poche torcie in sala vengono spente, il sipario viene aperto. E' buio totale in tutta la platea e sul palco. Solo una debole, pallida e diafana luce lunare avvolge un vicolo oscuro che viene percorso da una figura ammantata che avanza nella notte, e dove è presente anche un'altra figura, addossata a una parete ***
 

Allycia  [VIANDANTE] <la figura che si presenta è avvolta in un logoro mantello completamente nero che le arriva sino alle caviglie, lasciando scoperte solo un paio di calzature basse e piuttosto consumate. Il cappuccio del mantello è alzato, e lascia in mostra solo alcuni tratti del viso. Cammina tranquilla, finchè non s'avvede della Vampira ferita. La osserva in silenzio per qualche istante, poi si avvicina> Cosa vi è successo? <domanda con tono pacato, morbido. Allunga entrambe le mani in avanti nel chiaro tentativo di volerla soccorrere e, subito dopo, tenta anche di affiancarla per sostenerla>
Phoebe [VAMPIRA] <Ammantata anche lei, con la chioma rossa che cade sul volto, addossata alla parete tiene il capo basso, appare dolorante e con poche forze si lascia aiutare dal Viandante sorreggendosi a lui, risponde alla sua domanda con tono colmo di rancore e sofferenza> Bandita come una figlia disconosciuta, esule come una vagabonda, percossa come una rea, soltanto per aver affermato quanto fosse incauto lasciare il comando a qualcuno solo perchè più anziano <La voce è bassa e lucida, nonostante lo stato>
Allycia [VIANDANTE] <continua a sostenere la vampira e tenta anche, quasi, di sollevarla di peso per non farle trascinare i piedi. Cerca, insomma, di portarla via da quel posto> Oh mia giovane, comprendo perfettamente la vostra frustazione. <il tono di voce è calmo, da perfetto saggio> Lasciate che vi narri anche io una storia, son certo che la troverete interessante e che vi piacerà molto. <quindi si sposta ai margini del palco e la sua voce si sposta fuori campo>

*** Mentre il Viandante raccoglie la Vampira, le continua a parlare allontanandosi dal posto, sul palco altre luci soffuse mettono in mostra ora la scenografia rappresentante il salone di un castello, al centro davanti quello sfondo vi è un grande tavolo intorno al quale sono sedute alcune figure riunite in un Concilio, da una finestra sullo sfondo filtra un fascio di argentea luce lunare che rischiara appena la notte ***
 

Allycia [VIANDANTE] <Resta sul margine della scena, in ombra e prende a narrare> Prima che questo ducato fosse fondato, quando la razza dei vampiri dominava altre terre, vi era una sola legge, quella del Synodus, che imponeva ai giovani la completa obbedienza agli anziani. Accadde che a capo di una battaglia contro dei licantropi vi fu Nicholas di Madasoff, mandato dal principe Jules von Albrecht per ricacciare i nemici entro i loro territori dopo uno sconfinamento. <una piccola pausa, quindi riprende> La battaglia fu vinta, ma sul campo rimasero molti vampiri, amici di sempre, fratelli e, quando il capo dei licantropi BlackFang stava per esalare l’ultimo respiro, riuscì a rivelare a Nicholas l’inganno che li aveva messi uno contro l’altro. <ancora una pausa> Il principe voleva quel territorio, i licantropi non avevano sconfinato per primi...
Kandidde [palco - JULES] (Appare come un non-vivente per il quale lo stato di vita ed invecchiamento si è fermato alla mezza età. È pallido, con i capelli corti neri ed il volto particolarmente scavato. Alle braccia alcuni ornamenti e decorazioni che ne testimoniano il valore e l'alto rango. Rimane seduto, i gomiti appoggiati al tavolo ed il capo raccolto tra le mani, spicca la contrazione estrema dei muscoli del volto e del collo, in chiaro segno di nervosismo, ad interromperne la proverbiale atarassia. Alza quindi il capo in direzione di uno dei presenti, cominciando la propria perorazione) Nicholas, per raggiungere un vostro tornaconto personale, abbiamo perso molte forze, troppi vampiri spinti alla morte per sedare le rivolte dei licantropi! (contesta il Principe del Synodus con tono di voce crescente.)
Fokuz [NICHOLAS] <Avvolto nel suo mantello viola, a cappuccio abbassato, mostra quel viso chiarissimo. Serra le mascelle poi addita Jules> Vi taglio la lingua! Sull`onore di coloro che avete portato alla morte definitiva <Sbotta rivolto a Jules e si alza, sbattendo una mano aperta sul tavolo> Abbiate almeno il coraggio d`ammettere le vostre colpe, qui, di fronte alla spada macchiata del sangue di BlackFang, grande capobranco<Con un gesto lento ma deciso estrae la spada facendo luccicare la lama di argentea luce, poi poggia la spada, serrata dall’impugnatura sul tavolo, lasciando correre un lungo momento di tensione, silenzio e immobilità>
Kandiddea [JULES] (Si alza in piedi di scatto, stagliandosi in tutta la sua imponente e minacciosa figura, alzando l'indice della destra in direzione di Nicholas, ammonendolo) Come osate, anziano Nicholas, rivolgervi a Noi con tali parole d`offesa? Parlate di onore, di colpe, ma voi conoscete l`onore del Nostro passato ch`io solo rappresento? Il mio sangue discende direttamente dalla nostra Madre e solo per esso io comando voi tutti. (passa in rassegna tutti i presenti, muovendo l'indice della stessa mano destra in circolo, ad indicarli) Chiedete il perdono Nostro e potrete continuare ad alzare lo sguardo verso il cielo nostro giudice, che vi ricorderà per l`eternità come avete perso il vostro valore ed il vostro onore! Oppure... (Lascia in sospeso l'ultimo passaggio in un'allusione dai contorni minacciosi.)
Fokuz [NICHOLAS] <Risponde al principe, picchiando nuovamente la lama sul tavolo, con tono altrettanto tagliente> Tacete, mendace! Le vostre decisioni hanno portato i vostri figli ad una morte disonorevole su un campo di battaglia non nostro. Ancora vi levate a parlare come nostro principe? Ebbene io, Nicholas di Madasoff mi sottraggo alla vostra autorità <alza la spada, con la punta verso l’alto, poi la punta verso la finestra.> Quando ancora una volta quella luna ci osserverà da quelle finestre, tra dieci e dieci lustri, non sangue di mannaro si rifletterà sulle pareti, bensì le membra straziate di colui che osa levarsi sopra gli altri e portare i propri fratelli alla disfatta<Con la mano libera afferra mani una pesante catena e la tira fino a romperla mostrandone gli anelli rotti> Questo è il simbolo della nostra nuova libertà! <Quindi esce portando con sé solo l’anello rotto>Tutti con me!
Allycia [VIANDANTE] <Sempre fuori campo, in leggera penombra continua a narrare> Così Nicholas lasciò il Synodus e con lui se ne andarono molti altri vampiri che per anni vissero braccati e sterminati solo per la loro ribellione, per aver osato reclamare la libertà sulle loro vite eterne ed un governo che fosse meritocratico. <piccolo silenzio> Ma Nicholas sapeva che sarebbero sempre stati perseguitati e così decise di affrontare il principe a singolar tenzone, offrendo la sua vita in cambio della libertà di tutti. Egli era un simbolo, il primo a rompere le catene, il primo a gettare il seme della discordia. La notte della sfida, i due si affrontarono con le lame e le parole, mentre il coraggio ed il sacrificio di Nicholas facevano breccia nei pensieri dei fedeli al synodus almeno quanto le parole opportuniste e false del principe. Molte cose cambiarono quella notte.

*** Le luci si spengono per qualche secondo, poi vengono riaccese poche fioche lanterne poste in alto alle pareti, mentre la maggior parte della luce giunge dall'alto attraverso un ampio lucernario, l'ambiente sullo sfondo è quello della Sala del trono il cui portone chiuso improvvisamente trema scosso dal frastuono di un boato, seguito poco dopo dal cigolìo dei cardini delle stesse pesanti porte che infine cadono con un tonfo sollevando nella sala schegge e polvere, dunque dalla porta entra una scura e minacciosa figura ammantata ***
 

Allycia [VIANDANTE] <Riprende a narrare> Più alcun vampiro del Synodus ormai rimembrava della spaccatura, i nomi dei traditori non venivano da secoli più pronunciati, ma le parole scagliate da Madasoff, ancora bruciavano nella mente del Principe, che mai le dimenticò e che sapeva che il giorno in cui Nicholas da Madasoff avrebbe nuovamente varcato la porta della sala del trono del suo palazzo, sarebbe presto giunto. Ed allora si sarebbero affrontati, coloro che un tempo si chiamavano fratelli e che per lungo tempo s`erano odiati, su un insanguinato campo di battaglia. E quella notte giunse, attesa con trepidazione da entrambi. Le tre lune splendevano in un cielo senza stelle, anche loro a rimirar da lassù, facendo capolino tra stralci di nubi scure, l`epilogo di uno scontro si a lungo ricercato. Fu così che il Custode fece detonare la sua magia.
Fokuz [NICHOLAS] <Varca la soglia armato di spada e tuona> Principe Jules Von Albrecht, io, Nicholas da Madasoff sono giunto qui,<gli punta ancora la spada di allora> e pagherete per quei fratelli che avete tradito e cacciato senza motivo. La vostra ira si è abbattuta su di noi che vi abbiamo umiliato, <tiene la spada tesa davanti a se> ma nulla dovevate toccare i nostri figli! <muove un paio di passi verso Jules>che non hanno colpe. Non siete cambiato e ancora si parla della vostra ambizione ed arroganza. <Indica Jules con la mano libera> Ebbene, con la lama libererò i miei nuovi fratelli, se vivete, essi non saranno liberi dal vostro giogo, <scuote il capo> essi non potranno vivere davvero.<distende le labbra in un sorriso> Siete morto, nel nome degli Eversores!
Allycia [VIANDANTE] <ancora narra, con voce profonda> Fu quella la prima volta in cui il nome degli Eversores venne pronunciato al di fuori della piccola comunità, per bocca di colui che fu primo tra essi, ma che mai si pose al di sopra dei fratelli. <una piccola pausa, probabilmente per creare maggiore atmosfera. Poi, prosegue> Ribelli si definirono, rifiutando il Synodus, le sue istituzioni, le sue leggi.
Kandiddea [JULES] (Il principe si alza repentinamente dal suo scranno e con occhi di fuoco afferra la spada al proprio fianco, estraendola quindi dal fodero) E così sia traditore, che il nostro scontro abbia dunque un esito! E che con la vostra morte voi possiate riscattare la non-vita dei traditori di cui vi siete circondato! (Terminate le parole di sfida, serra dunque l'arma con la destra, ponendosi di guardia. Assottiglia gli occhi sull'assalitore, cominciando a studiarne i movimenti.)
Fokuz <Si lancia contro Jules con un urlo> Aaargh! <attacca facendo incrociare la lama con la sua> Il vostro trono è costruito col terrore di coloro che abbracciate. E per questo esso presto crollerà! <Spinge la sua lama e ancora vi fa scontrare la propria con un continuo tintinnio metallico> Ma non vi è più valore ed onore in voi,< stringe un po’ le palpebre> come nei vostri fratelli. <alza la voce, cercando di avvicinare il volto a Jules> Solo il terrore vi anima e un`obbedienza cieca e stupida!
Kandiddea [JULES] (Profondendo tutte le proprie energie, incrocia la lama con quella dell'avversario: scintille fuoriescono dal contrasto dei metalli, perfetto contorno per l'ira che alberga negli occhi del principe) Tacete, voi che avete tradito i vostri fratelli, che ne sapete di onore? Che ne sapete di valore? È finito il tempo in cui vi consideravo come un figlio, siete stato il mio più grande errore e per questo pagherete con la vita! (Tenta un veloce fendente, seguito da una parata ed un affondo; ritira celermente la lama per indirizzarne subito un altro verso il petto dell'Eversor, seguito da un altro ancora.)
Fokuz [NICHOLAS] <Muove la spada contro Jules, per colpirlo, ma deve anche occuparsi di parare i colpi dell'avversario. Troppa foga. Voleva roteare sul capo la spada, per poi sferrare uno colpo da spalla a piede di Jules, ma rimane scoperto e l'ultimo affondo va a segno squarciandogli la giubba. Sente la lama penetrare nella carne. Emette un sommesso grido, una smorfia sofferente e incassando subito l'altro affondo cade in ginocchio sul pavimento. La spada cade alle sue spalle e inarca la schiena all’indietro. Mette le mani sulla ferita, un fiotto di sangue riga il suo volto, poi con voce flebile ma rabbiosa pronuncia> Avanti, uccidetemi <con le ultime forze, raddrizza la schiena> Ma riscatterò la libertà dei miei fratelli!
Kandiddea [JULES] (Per un momento la sua mano esita, tradendo un'emozione della quale non si sarebbe creduto mai capace, osservando Nicholas dall'alto, mentre solleva la sua lama. Un istante appena ed nei suoi occhi torna la consueta e glaciale freddezza, perfetto vettore per il gesto rapido e deciso con il quale fa scendere la lama che penetra nelle gelide carni di Nicholas, tra la spalla e il collo) Muori allora, traditore, per mano mia! (esclama, mentre affonda il proprio colpo senza pietà alcuna)
Allycia [VIANDANTE] <Narra durante e al termine del combattimento> Il duello si protrasse a lungo, la loro abilità era pari, ed il ballo di morte venne baciato dagli ultimi raggi della luna, prima che uno di loro cadesse a terra. E fu Nicholas a perire. Il duello era segnato, lo scontro deciso. <pausa> Grida di giubilo si levarono nella sala.. <adesso il tono di voce si fa più alto> "Onore al vincitore, onore al principe!" <il tono riprende ad essere calmo> Solo Lucas ed Hector rimasero chiusi nel loro silenzio, ad osservare colui che aveva combattuto con onore e coraggio. Questa fu la morte ultima di Nicholas da Madasoff, primo tra gli Eversor. Egli la conobbe per la libertà dei fratelli, egli la conobbe senza alcun rimpianto

*** Il corpo di Nicholas riceve il colpo di grazia, egli stramazza faccia a terra e sullo stesso punto dopo pochi istanti si leva una nuvola di cenere che offusca la vista per qualche istante dopo cui il corpo è svanito ***

Kandiddea [JULES] (Osserva il corpo di Nicholas giacere prima a terra esanime, per poi disfarsi in un colpo d'occhio in una nube di cenere. Si volta quindi verso il resto dei presenti, verso i quali si rivolge con un tono di voce profondamente rude, celando a malapena il proprio dispiacere) I ribelli sono certamente qui intorno. Stanate quei topi e uccideteli! Voglio la loro testa, la esigo! Ed iniziate proprio da questi tre! (comanda, mentre alza il braccio perpendicolarmente al terreno, indirizzando la punta della spada che regge in direzione di tre dei presenti, passati in rassegna con essa.)
Allycia [VIANDANTE] Solo un momento ancora d`immobilità precedette l`esecuzione del comando, mentre gli occhi puntavano Karl, Valek e Sanakht. I ribelli velocemente fuggirono ed allora tutti i vampiri si mossero, all’inseguimento. Solo due di loro rimasero immobili, ancora ad osservare il corpo di Nicholas. Poi Lucas parlò indicando l`Eversor <il tono di voce si fa più acuto> "Mio Principe, egli ha riscattato la libertà dei suoi fratelli con la vita. Avevate promesso indulgenza. Non potete che accogliere il suo desiderio".
Kandiddea [JULES] (Immobile, sprezzante e pieno di sé, il principe del Synodus replica) La parola data ad un traditore non ha valore alcuno. Egli certo non potrà impedirmi nulla, come non ha mai potuto. Ha avuto ora ciò che meritava per avermi tradito in passato. Ed ogni traditore avrà uguale punizione! (Pronuncia l'ultima minaccia con tono di voce crescente, in un climax di astio e collera. Subito dopo si allontana dalla scena, muovendo passi lenti e fieri a testa alta.)
Allycia [VIANDANTE] Furon tali parole a suscitare un'amara decisione nel profondo dei due McAnders, compresero che la loro esistenza mai avrebbe potuto esser guidata da quell`uomo. Hector raccolse le ceneri di Nicholas e la sua spada, poi entrambi si inchinarono al loro Principe e uscirono anch'essi dalla sala. Lucas prese a spalla Karl ferito e lo portò di peso fin da Valek, mentre Hector gli porse l’urna con le ceneri di Nicholas: Il Principe voleva condannare queste spoglie all’oblìo, all’assenza di indulgenza degli dèi, ma noi ve le consegniamo così potrete pregare il ritorno alla vita del vostro nobile condottiero.

*** La luce sul palco si spegne nuovamente, è di nuovo notte ed'è sempre la fioca luce della luna insieme alle fiamme di un paio di torce mosse dal vento ad illuminare il portone di ingresso di un maniero ***
 

Allycia [VIANDANTE] <Riprende a camminare sul palco e, ancora, sostenendo fra le braccia la vampira. Con garbo, conclude il racconto avvicinandosi alla porta del castello> Così Valek narra la nascita dei Ribelli, bagnata dal sangue del sacrificio di Nicholas e rafforzata nel suo ideale proprio da quella morte. <piccola paura, poi riprende> Da allora i Ribelli non hanno mai cessato di aiutare i fratelli a rompere le Catene e quel gesto è divenuto un simbolo tuttora usato ad ogni nuovo nato in seno alla famiglia ed a ogni nuovo adepto. Ed essi divennero Eversores. <Finito di narrare tenta di lasciare la presa della vampira ferita dinanzi la porta. Alza poi la mano destra e dona tre colpi, bussa> Qui sarete al sicuro.
Aherys [VAMPIRA] (Ferita si accosta ad Allycia apparendole al fianco sorreggendosi su di lei passandole il braccio sinistro dietro al collo mentre il destro tiene lungo il fianco penzoloni, mollemente. Cammina a fatica trascianndosi nei passi con un accenno di fiato corto, la testa roscia coperta dall parrucca tenuta bassa, pesante. Ascolta il VIANDANTE e alza appena il volto pallido, contrito, afflitto, deformato in una maschera dolorante, le sopracciglia aggrottate, le labbra arricciate contratte dal dolore. Con una voce arrochita e stanca fa) Che luogo è questo? (Mentre guarda il portone dove il VIANDANTE bussa. si tiene ancora a lei aggrappandosi malconcia)
Allycia [VIANDANTE] <ascolta la domanda della Vampira, quindi sospira leggermente> Akasha. <risponde prontamente, quindi cerca con lo sguardo il suo volto e poi prosegue> La dimora a Lot degli Eversor. <si inumidisce le labbra con la punta della lingua. Un'ultima occhiata alla vampira, quindi si volta di spalle e fa per andarsene. Entrambe le mani sfiorano il tessuto del mantello e lo allarga leggermente>
Aherys [VAMPIRA] (Lascia la presa sul VIANDANTE che parla e quando nomina quel luogo torna a guardare il portone torcendo teatralmente il collo e il volo verso quello. Lo fissa lungamente prima di tornare sul VIANDANTE reggendosi al muro scenico con la mano destra, ricurva sulla schiena, quasi piegata su se stessa. Allunga il braccio sinistro come per afferrare il vento allungando le sottili dita e verso il VIANDANTE fa) Aspettate..(Breve pausa) Voi chi siete? Come sapete queste cose? (La indica con l'indice ricurva su se stessa) Che è accaduto poi a Nicholas? (Chiede in ultimi sospiri di voce mentre piano abbassa il braccio restando a guardare la schiena del VIANDANTE)
Allycia [VIANDANTE] <si gira ancora verso la vampira, toglie il manto e rivela la tunica di lino legata con la cintura che si allunga fino ai piedi, l’abbigliamento tipico delle genti del deserto> Io sono Sanakht, il Custode. <finalmente, si presenta> Nicholas tornò alla vita per intercessione divina e quando vide che i suoi amici potevano proseguire la loro opera, venne in questo luogo e presto anche gli altri tre fondatori lo raggiunsero. Ora lui, Karl, Valek e Lucretia dormono il sonno dei giusti nelle viscere di questa montagna. Oggi come allora, io sono il loro Custode .<allunga l'indice della mano destra ed indica il maniero. Si volta poi definitivamente e, senza girarsi più indietro, si allontana ed esce di scena>

*** La porta del maniero si apre e alcune braccia soccorrono la vampira portandola dentro, poi la porta viene chiusa, le luci sul palco vengono smorzate e il sipario si chiude coronando la fine della commedia ***