In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

09. Natura Amica

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. A teatro

13. Concorso del Mese

14. Canto dei Bardi

15. Sapori e Colori

16. Armaguardia

18. La Clessidra Magica

19. Storie dell'Altro Mondo

20. Delle Razze e dei Clan

21. Vox Populi

22. Luoghi di Lot

 

 

 

 
Anno XVIII Mese 7° Giorno 21°
 

 

La brezza marina che accarezza la pelle, che passa tra i capelli simulando il moto ondoso dell’oceano che ci permette a suo piacimento di solcare le sue acque, la salsedine che impregna le nostre vesti e la nostra pelle rendendola arida e secca, le nostre mani che cingono il timone la nostra voce che arriva sicura e decisa ai marinai che prontamente eseguono le manovre necessarie, branchi di pesce che affiancano la nostra imbarcazione durante i viaggi, il sole che bacia la nostra pelle la luna che illumina la nostra via e la pioggia che ci rinfresca dopo una pesante giornata sono alcune delle cose che rendono speciale il lavoro di capitano di vascello un vero lupo di mare che conosce a menadito ogni angolo, ogni anfratto delle acque in cui naviga.
Un capitano di vascello E` libero: non sa dove andrà: innanzitutto al largo. Quando il sole si alza fa finta di abboccare lo insegue un po` ad oriente, poi fiuta il mare guarda i voli di uccelli il nuoto di pesci, il sole s’addormenta E nella baia fonda
sotto la luna tonda sulla ronda dell`onda silenzioso riposa il capitano. 
Guardalo lí, il lupo di mare Navigare in una striscia di sole Verso l` orizzonte. Uomo di poche parole,
ha una ruga sulla fronte e come occhi pezzi di vetro, che se li tocchi ti tagliano. Alcuni raccontano, ma certo si sbagliano, di averlo osservato mentre pescava una stella; di averlo aiutato ad issare le vele, di aver acceso con lui mille candele su ogni isola vista e toccata. Guardalo lí, il lupo di mare, fuma la pipa e presta attenzione alle sue amiche onde, che gli parlano e indicano la rotta a seguire. La effervescente schiuma bianca come la sua barba, gli fa respirare il sale marino mentre il vento lo spinge e lo porta lontano. Non l` hanno sentito mai dire ti amo, nessuno conosce il suo vero nome. Al paese soltanto due o tre persone, i soliti vecchi di duecento anni prima, Ricordano ancora la sua strana espressione Quando sulla battigia si avvicinava all` acqua, e iniziava a cantare quella canzone che gli aveva insegnato sua madre. Guardalo lí, il lupo di mare, con le sue spalle larghe dentro al cappotto. La sua alta statura lo fa sembrare un gigante, cammina a testa alta come fa un comandante. Ogni tanto ci prova a toccar terra ferma, una volta per tutte ricominciare: ma poi si convince che sta meglio di tutti, e riprende, il lupo di mare, a navigare verso l` orizzonte in una striscia di sole, lui uomo di poche parole.

Capitano Aryan Edward Arton
Un vecchio lupo di mare.
Aspirante dell`Arcana Saggezza