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La Leggendaria notte del Leggendario
Ci sono notti in cui non serve essere coraggiosi o temerari. Perché basta esserci. Essere spettatori di eventi piú grandi di Noi, ma che sono tali anche grazie a Noi.
Ci sono notti in cui un popolo diviene immortale per volontá degli antenati e per la tenacia dei mortali.
Ci sono notti in cui non vorresti essere altrove, che su un campo di battaglia per combattere o per -nel mio caso- cantare di chi lo fa.
Birra a fiumi e grasse risa, al tramonto
dell`ultimo giorno di questa estate.
A brindar guerrieri e lame temprate,
e voce del bardo canta il racconto.
Alla fortezza del nordico popolo,
la gente del valico, tribú fiera,
fu testimone del grande boato,
e del levarsi d`una verde bruma
che mozza il fiato, di lotta foriera.
Solcavano le acque prive di spuma,
le Drakkar dal torvo volto del fato.
Toccarono sabbia per la battaglia,
uomini di nebbia dai vacui occhi.
Di spade e lance s`udiva il clangore,
muri di scudi serravan le fila,
mentre la Morte scandiva i rintocchi.
Un grido si leva: Gloria e Onore!
E poi altri due, duecento, duemila!
Ma or non posso narrarvi la storia,
di ció che disse lo Jarl Leggendario
tra le pareti del sacro Santuario,
alla Regina che arde Vittoria.
...superare la nostra Gloria, eclissare le nostre imprese con le vostre,creare l`Hird di cui i canti canteranno le imprese fino alla fine dei giorni,quando il bifrost crollerà sotto il peso dei giganti...
Viruk, Araldo dei Mari
Skald dei Fiordi
Mentore dei Poeti