In questo numero:

Editoriale

01. Racconto del Mese

02. Gesta di Lot

03. Nuovi Racconti

04. Gilde e Mestieri

05. Clan del Mese

06. La vita di ...

07. De Mundi

09. Natura Amica

10. Calendario di Lot

11. Miti e Leggende

12. A teatro

13. Concorso del Mese

14. Canto dei Bardi

15. Sapori e Colori

16. Armaguardia

18. La Clessidra Magica

19. Storie dell'Altro Mondo

20. Delle Razze e dei Clan

21. Vox Populi

22. Luoghi di Lot

 

 

 

 
Anno XVIII Mese 7° Giorno 21°
 

 


Clan della Maschera del Vento


L’albero della Sorte e la Lotta per la Vita. Dalla terra alle stelle del cielo.



Anno XVIII – Mese 6° - Giorno 21°

E’ accaduto nella serata di ieri. Il buio della notte avvolgeva il Campo del Clan della Maschera del Vento, seppur l`interno era rischiarato dalla fioca luce delle fiaccole e bracieri accesi, nonché da quella delle stelle, ben visibili nel cielo grazie all’incessante soffio del vento che spazzava via le nubi di passaggio.

Lo stesso Levante accompagnava i suoni della natura, dell’impattarsi dei refoli contro le foglie della Grande Quercia che si erge proprio al centro dell’accampamento, delle voci che s’innalzavano nella sera come quelle di due dei miei Confratelli, quali il Fortis Militis Leone ed il Mastro Vinarius Gallicus, e quella di un’ospite membro dei Detentori dell’Arcana Saggezza, la Mentore Clerine, infine quella della mia persona. 
Stavamo aspettando l`arrivo della Domina Gentis che avrebbe dovuto aprir le danze dell`incontro programmato raccontando la storia del Clan per gli archivi di Storia. 
Si prospettava una serata tranquilla, che, tuttavia… tutto si è rivelata fuorché tale.

Il cielo era stato completamente da ripulito dai nuvoloni, ma qualcosa di strano stava accadendo proprio dinnanzi ai nostri occhi: le fiamme delle fiaccole iniziavano ad agitarsi senza che il vento aumentasse d`intensità, il fruscio delle foglie smosse dal vento stesso pareva aumentare così come lo scricchiolio del legno. Al contempo un forte rumore proveniente dal terreno, come di radici che cercano di sollevarsi da terra, s`innalzava minaccioso, e gli uccelli si libravano in un volo impazzito, come dettato dallo spaventarsi degli stessi. Seguendo quella traiettoria con lo sguardo potevano notarsi sette stelle brillare faticosamente, come se un velo oscuro ovattasse la loro luce.

Usciva dalla propria tenda proprio in quell’istante la Domina Gentis Fryida, che si univa a noi insieme alle Consorelle Leann, Mastra Tabernarias, ed HoneyX, Sphaere. Poco più tardi, si univa al gruppo anche l’Azzoppato, Spiro del Clan.

La Grande Quercia veniva assalita da dei rampicanti sbucati dal terreno che strisciavano su di essa avvolgendone il tronco, che si diramavano sempre più scagliandosi verso l’alto e che si riempivano man mano di foglie nere dalle spine ricurve. Una pianta parassita, a quanto pare, che non solo si intrecciava sulla povera Quercia ma anche sul tavolo adiacente.

Dai rampicanti sbocciavano sette fiori neri, al cui centro brillava qualcosa; nel medesimo momento, la luce delle stelle andava sempre più diminuendo. Dagli stessi fiori nascevano dei frutti tondi, luminosissimi, una lucentezza tale che sovrastava l’intera palizzata del Campo, tanto da costringerci a voltarci per qualche istante senza alcuna possibilità di sostenerla visivamente. Nel cielo non rimaneva più niente delle stelle che fino a quel momento avevamo potuto scorgere.
Non si è capito da dove provenisse la voce maligna che andava poi giungendo alle nostre orecchie, se dalla pianta, dai frutti o dalle ramificazioni che iniziavano a scivolare sul terreno. Riporto fedelmente le parole che tutti noi abbiamo udito:

“Questa terra è buona… un buon pasto” 

E ancora:

“Sono la stella che si nutre di vita, sono l`albero della sorte”

Cinque rampicanti ricoperti di spine hanno preso a strisciare minacciosi verso la Mentore Clerine, sino ad afferrarne le caviglie, tentando successivamente di trascinarla verso il tronco. Ma grazie all’intervento della Domina, che con un colpo di lama ne ha spezzato i rami, la Mentore è stata liberata:
questo solo l’inizio della battaglia a cui s’è dato avvio di lì a breve.
I rampicanti si scagliavano contro di noi, tentavano di afferrarci per inglobarci nella loro morsa e tirarci con sé verso il tronco, e venivano abbattuti a suon di lame. 
Il Confratello Leone, è stato il primo a riuscire a colpire uno dei frutti: un fascio di luce si è sollevato verso il cielo ed una delle sette stelle oscurate ha ripreso vigore nell’immediato. Nel medesimo istante, un grido si è sollevato dall’albero e per qualche istante i rampicanti parevano essersi immobilizzati.
E’ così che abbiamo capito che dovevamo abbattere i frutti. Ed è stata proprio la Domina Gentis ad impartire l’ordine di mirare a quelli.
Non mi è possibile riportare i dettagli successivi di quello scontro, poiché io stessa ero coinvolta nel tentativo di liberare la Grande Quercia e di proteggere i presenti ed il Campo. Ma so di per certo che, grazie a quanto mi è stato raccontato da chi è riuscito ad osservar la scena, per ogni frutto frantumato, una stella tornava a brillare in cielo.

“Ho bisogno di nutrirmi”…

“Mio padre ha creato le stelle”…

E’ ciò che ho potuto udire prima che anche l’ultimo frutto, il settimo, andasse a distruggersi trafitto da una freccia ch’era stata scoccata: un bagliore che ha accecato tutti i presenti per qualche granello di clessidra è stata la conseguenza diretta a quel frantumarsi. Un fascio di luce s’è innalzato verso il cielo notturno andando ad occupare il posto come settima stella della costellazione. Tutti i rampicanti si sono fermati e disgregati, dissolti al soffio del Levante, il tronco della pianta parassita s’è ridotto in cenere, liberando del tutto la Grande Quercia.

Quella che brillava con più forza rispetto alle altre, prima di tornare ad essere riconoscibile solo a chi conoscesse i segreti del firmamento, era la Costellazione dell’Albero della Vita, che ho potuto individuare come tale solo dopo un’accurata ricerca all’interno della Biblioteca del Sapere.
Alcuni particolari della vicenda rimangono misteriosi e la Domina Gentis Fryida, dopo essersi accertata dello stato di salute dei presenti, ha ordinato che venisse fatto fare un sopralluogo alla Consorella Kisha, Spiro del clan, che in quanto Druida avrebbe potuto fornire maggiori informazioni di quelle ricevute.

Invito in particolar modo tutti coloro che intraprendono le vie della Scienza e chiunque fosse legato in qualche maniera alla Natura di prendere atto del medesimo scritto.



Arkaia
Novis Militis del Clan della Maschera del Vento
Studiosa di Scienza