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~ La Terra delle Razze ~
Anno IX Mese 2° giorno 1°
HIC SUNT DAEMONES
[tratto dalla pergamena n.43]
Straordinaria
è la storia di questo luogo! Eccelsa l’opera nata tra lo scontro di
Simeht e Themis… devastante negli effetti, un colpo d’occhio che lascia
senza fiato e che trasmette paura ai più valorosi cavalieri.
Qui Simeht venne condotto nel centro della terra.
Qui sprofondò tra le Lande di Morannon e i Monti Orodruin.
I
sigilli con cui fu rinchiuso furono la fusione di sei Angeli maggiori,
ed altrettanti furono messi a guardia della porta della sua nuova
prigionia e nere le loro ali a distinguerli per il fardello che dovevano
sostenere. Ed egli, consapevole della sua sconfitta, era furente di
rabbia, e dalla sua rabbia generò Magma, che smuove le interiora del
mondo, attentando alla creature viventi.
La storia ci dice che
nel centro della terra Simeht, furente di rabbia, imprecava contro i
cieli e a causa di quella rabbia Magma, suo figlio prediletto, cercò di
insinuarsi fino al fondo del globo per liberare il padre. Varcò il
sigillo degli Angeli ma Simeht non riuscì ad uscire dalla prigione.
Toccò per un istante il figlio che venne ricacciato da dove era venuto
ed egli distrusse parte delle viscere della terra ed emerse in
superficie, e fuoco, e fiamme si nutrirono di quel luogo.
La
distruzione sotterranea creò volte enormi plasmate dal fuoco e i
terremoti e le eruzioni scatenate le distrussero; le volte crollarono,
una dopo l’altra, devastando ciò che era in superficie.
Lava mista a
carne, mista a roccia, mista ad alberi… enormi crateri erano ora
visibili in superficie e l’aria era irrespirabile e lo fu per molti
anni.
Il punto in cui Simeht sprofondò fu ricoperto dalla roccia e
dalla lava, i Demoni cominciavano ad infestare quel luogo come se
l’energia del loro padrone fosse lì più forte e quel luogo prese il nome
di Erogroth, un enorme fosso che pareva essere un alveare più che una
fortezza.
Alcune volte resistettero in parte dando vita a delle
orribili creste montuose, non troppo alte rispetto ai monti comunemente
conosciuti, ma altissime per chi decide di avventurarsi in quelle terre
seguendo sentieri che risultano essere molto più in basso del livello
del mare. Tale è infatti la conformazione del territorio: valli
desolate, crateri attivi o spenti ed enormi spaccature nel terreno, un
progetto che nemmeno un architetto malato nello spirito avrebbe potuto
concepire.
La cresta di Hakuhasah è senza dubbio la più grande di
tutte, maestosa e orribile, cattura lo sguardo a nord delle Lande di
Morannon. Si estende per miglia e miglia fino a raggiungere un complesso
di vulcani dominati dal vulcano Merumel, il più attivo e il più grande
dei vulcani della zona. Frequenti e vigorose sono le sue eruzioni,
avvertite puntualmente anche dai vicini regni degli elfi e dei mezzelfi.
In
un arco che comincia ad est con la cresta di Hakuhasah si susseguono
ben nove vulcani e tre laghi situati in antiche caldere chiamati
Matiknam, Xamasah e Zamatul. Oltre a Merumel, cinque di questi vulcani
sono attivi e due sembrano gemelli. La parte occidentale della terra dei
Demoni vede infine la valle di Glotur.
L`origine di questa
depressione è probabilmente legata ad una pluralità di cause
concorrenti, tra queste spiccano: anzitutto la formazione di caldere,
nate per collasso delle parti sovrastanti di antichi edifici vulcanici,
seguite a violenti fenomeni esplosivi e al repentino svuotamento del
magma fuoriuscito in superficie; ed ancora lo scivolamento di porzioni
dei fianchi di questi antichi edifici verso valle, con il loro
scorrimento lungo faglie e fratture.
All`interno della Valle di
Glotur in certi punti è possibile scorgere nelle ripide pareti le
successive stratificazioni dei prodotti emessi nelle ultime migliaia di
anni.
Nelle colate a volte si sviluppano complessi sistemi nella
discesa della lava, e di solito questo accade nei luoghi con maggiore
attività.
Ci sono varie ipotesi a riguardo. Pare che la lava
defluisca all`interno di un involucro di roccia raffreddata e
solidificata. Quando cessa lo scorrere della colata questi involucri si
svuoterebbero lasciando delle gallerie, che vengono alla luce
allorquando parte della volta crolla e libera così un ingresso.
Sono
queste le caratteristiche grotte laviche, di cui si contano oltre mille
esemplari sparsi nel territorio dei Demoni, sotto colate più o meno
recenti o anche antichissime.
Le più antiche e terrificanti sono
le Grotte di Kelutrol, situate a sud-est del vulcano Merumel. Di lì poco
distanti ci sono le due più importanti città di Demoni, note a tutti
per la legge del più forte che vige tra i loro confini, esse si chiamano
Normoimoth e Grobumel.
Fin dai primi secoli dal cambiamento, la
Terra dei Demoni fu oggetto di grandi attenzioni da parte dei botanici,
come pure dei naturalisti in genere. Le ragioni possono ben riassumersi
nel fatto che tale ambiente, per le proprie caratteristiche, rappresenta
un campo d`indagine di grande interesse e un ottimo "laboratorio"
naturale per nascenti studi.
La terra dei Demoni rappresenta
invece un esempio di fauna impoverita; ciò vale anche per le specie
invertebrate ma è stata segnalata più volte la presenza di enormi
lucertole nere e di ragni giganti. Per l’assenza di prede è quindi quasi
impossibile imbattersi in animali predatori o in qualche specie di
Vipera, minuscola o gigante che sia, se non nei pressi dei laghi.
Tuttavia
la presenza dei citati esemplari e di una enorme quantità di demoni
basta a sconsigliare a qualsiasi essere vivente, con un minimo di buon
senso, l’avventurarsi in queste zone.
Infatti su tutte le mappe da me
analizzate risulta evidente una scritta che domina su tutte e che
incute timore, essa recita: «HIC SUNT DAEMONES».
Finegan
Curatore della Storia
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CUSTODI DELL`ADE
La Legge che vige nei domini del Giustissimo Ade
Mòrveun,
è
con estremo rammarico che mi accingo ad inviare alle pubbliche teche
queste parole, gravi perché costrette contro ogni nostro sforzo ad esser
tali.
Vi sono luoghi, che, a ciascuno di noi sono sacri. Essi
meritano rispetto, a prescindere dal rispetto che ciascuno di noi porta
alla causa di chi li abita. E così, né io, né alcuno dei Custodi
dell’Ade violerà mai luoghi considerati sacri a qualsivoglia fede o
culto, persino di quelli avversi, perché gli Dèi stessi parlano in quei
luoghi e li hanno voluti consacrati per la loro devozione.
Così è
il Lago Averno e quella piccola fetta di terra mortale ad esso
adiacente, che al Sommo Ade è consacrata e su cui i Custodi vivono e
accolgono ospiti e fedeli di ogni sorta. In questa terra, sacra e
neutrale, può trovare rifugio l’assassino e l’eremita, il persecutore e
la vittima, il fautore dell’Oscurità e della Luce, con la certezza che
l’accoglienza sarà la medesima per tutti: la stessa che il Signore delle
Anime riserva alle sue Figlie, eguale per tutte.
Su questa
terra, i Custodi dell’Ade hanno per volontà divina e per riconoscimento
nobiliare ogni più ampia potestà e giurisdizione, potendo far rispettare
in essa la Legge Divina. Ed il primo dettame è il rispetto per la
sacralità del luogo e l’abolizione di ogni forma di conflitto, violenza,
contrasto, mutuato da qualsivoglia motivo.
Confidavamo che
tutti, ormai, fossero a conoscenza di questa prima ovvia e banale
necessità, che rende effettivamente possibile la neutralità
dell’Ecclesia e dei suoi possedimenti. Confidavamo che amici e vicini,
soprattutto, sapessero rispettare l’altrui dimora, considerandola sacra
così come è, così come noi abbiamo sempre considerato la loro.
Confidavamo che, avendo i Custodi più volte sacrificato le loro effimere
vite mortali per la difesa e la riconquista delle Caverne da cui i
Cavalieri Neri, con disonore, sono stati cacciati dalla feccia di
Honorius, ne potessimo ottenere, in cambio, almeno quel rispetto che si
dona anche al più spregevole dei nemici. Confidavamo che la ragione
potesse prevalere, confidavamo che ogni inconveniente potesse essere
risolto.
Purtroppo abbiamo confidato invano.
Siamo
quindi costretti ad annoverare anche coloro che si fregiano delle
insegne dei Cavalieri Neri nella - per fortuna esigua - lista di coloro
che non tengono in alcun conto la sacralità dell’Averno, ritenendoli per
tal motivo ospiti sgraditi.
Avvisiamo, contestualmente, gli amici e
gli alleati tutti, affinchè tutti sappiano che così la Legge di Dio ha
stabilito, per mio tramite.
E così sia.
Nemesys,
Arconte dell’Ade