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LA TAVERNA
[IERI]
La città di Lot sorgeva ai piedi della catena montuosa chiamata Monti delle Nebbie ed era la porta d’accesso alle ricche pianure che lì si stendevano.
La sua prosperità fu facile ed immediata, essendo il naturale punto d’incontro tra chi si preparava ad attraversare le montagne e chi, essendovi appena disceso, ivi trovava ristoro.
Il Granduca ed i Nobili che fondarono la città le diedero subito una precisa topografia urbana e ne affidarono la costruzione delle strutture principali alle sapienti mani dei Nani.
La città fu cinta da alte mura in pietra, intervallate da torri per un migliore controllo degli spazi circostanti e divisa in quattro quartieri: La Cittadella, Il Borgo del Commercio, il Borgo delle Arti ed i Bassi.
Ogni quartiere era la sede d’attività specifiche e permetteva anche a chi era appena giunto di orientarsi e raggiungere il luogo desiderato.
Un servizio di carrozze a pagamento per il costo di due monete aiutava a raggiungere in modo più spedito molti luoghi della città, ma non era infrequente che il viaggiatore venisse derubato dei suoi averi da Ladri che assaltavano la carrozza.
Per chi entrava in città, dopo un primo sguardo alla grande Piazza del Mercato, il primo luogo da raggiungere era la Taverna dei Mercanti, per bere le bevande al bancone, scambiando due parole con gli altri avventori e iniziando a fare le prime conoscenze.
La Taverna dei Mercanti non era l`unica taverna della città, ma quella che ogni Straniero, entrando, trovava subito a sua disposizione.
I Cittadini più anziani, invece, si ritrovavano anche in altri luoghi, come la Taverna del Rozzo o quella di Ade & Nars.
Spostandosi per le strade, pavimentate con pietre perfettamente levigate, ci si poteva fermare alla casa della Maga Dorata o quella del Folletto e comprare degli elisir, che permettevano di guarire le ferite o aumentare le proprie capacità mentali.
Presso il Palazzo Ducale, ogni Cittadino poteva consultare le leggi e gli editti emanati dal Granduca.
Chi trasgrediva le leggi, offendeva i Nobili ed il Granduca o disonorava il culto della Dea Themis, era rinchiuso nella Gogna, ove ogni Cittadino poteva recarsi, ad osservare la fine che facevano i malfattori ed a trarre esempio di come un buon Cittadino non doveva mai comportarsi.
L`Anagrafe della città era nel Palazzo delle Gilde, dove erano registrati tutti gli abitanti di Lot e dove, in assenza dell`interessato, era possibile lasciare un messaggio, che sarebbe stato recapitato al nuovo ingresso in città del destinatario.
Una Bacheca pubblica permetteva lo scambio di idee ed opinioni tra tutti i Cittadini; era uno strumento di grande libertà, ma anche un utile mezzo per scambi di tipo commerciale e per la realizzazione di progetti d’ogni tipo.
Al centro della città sorgeva una grande Arena e sul suo suolo coperto di sabbia molti Cittadini si affrontavano in duello, sia per misurare le proprie abilità con le armi, sia per regolare divergenze d’opinione ormai insanabili.
A tutti era concesso di lavorare e di guadagnare qualche moneta tutti i giorni, bastava recarsi alla Casa del Lavoro ed accettare uno degli impieghi offerti.
La vita in città non era, comunque, completamente sicura, poiché molti avventurieri giungevano, attirati dalla sua prosperità, e – come accennato in precedenza - non era infrequente che i Cittadini subissero dei furti.
La sicurezza dei propri averi era garantita dal loro deposito nella Banca di Lot, nella sede della quale era possibile compiere anche transazioni monetarie.
Alla Dea Themis, custode e protettrice della città, furono dedicati due templi. In uno avevano luogo tutte le cerimonie del culto, la cui severa e saggia custode era la Somma Sacerdotessa Urania, nell’altro i Cittadini si recavano quotidianamente a pregare, lasciando oboli e chiedendo grazie.
Su tutto si posava la mano paterna del Granduca e tutto era amministrato con solerzia e magnanimità dai suoi vassalli, il Gran Ciambellano Azivir ed i Conti Erik, Petrus e Thorm.
Dalla Biblioteca Ducale
[Oggi]
Taverna
La taverna è uno degli edifici più antichi del Granducato. Oggi risulta esser diverso da come era all`epoca della Fondazione, in quanto, a seguito di un attacco degli honottiani con liquido infiammabile nel giorno 13° del mese 9° dell`anno XV è implosa su se stessa.
Da qui la necessità di ricostruirla eliminando completamente le parti lignee ed evitando così di incorrere in altri similari pericoli. Le capriate del soffitto sono quindi state sostituite da pilastri portanti con volta a botte. Ha una forma rettangolare con il lato lungo di misura doppia rispetto al lato corto. L`entrata è situata sul lato corto ovest.
Varcata la soglia ed esattamente sul lato opposto di questa vi è il bancone, preceduto da due tavoloni rettangolari addossati alle pareti laterali e una serie di tavoli quadrati nel mezzo. Sulla parete di destra è inoltre collocato il Camino, mentre sulla parete di sinistra, oltrepassati i tavoli, vi sono le scale che portano ai sotterranei dell`edificio.
Appena dietro il bancone sulla destra si notano delle scale che portano agli alloggi degli osti al piano superiore, mentre sulla sinistra vi è l`accesso alla cucina. L`ampia cucina ha numerose dispense per la conservazione dei cibi e un tavolo rettangolare al centro per la preparazione dei piatti. Al piano superiore vi sono gli alloggi degli osti di lato alle scale sulla destra mentre sulla parte opposta vi è l`alloggio del coordinatore di questi. Dietro alle scale lungo un corridoio si aprono gli alloggi destinati agli ospiti occasionali. Dopo la ricostruzione, la gestione della Taverna fu affidata alle Furie che ne cambiarono il nome in “TAVERNA DELLA FURIA ROSSA”. Con una comunicazione del governatore Kramor, nel giorno 19° del mese 10° dell`anno XVI il loco ritorna all`antico nome di Taverna del Viandante.
Cantina
Scendendo le scale di pietra che portano ai sotterranei ci si addentra nella Cantina, luogo ove è esposta la riserva personale di vini pregiati del conte Erik. Attraverso poi una botola rossa che si trova sulla destra a ridosso di alcune botti, si raggiunge il laboratorio degli alchimisti, costruito sotto le fondamenta della taverna. La parte pubblica è occupata da diversi tavoli e dal bancone dedicato al conte Erik con accanto la credenza che contiene i vini pregiati.
Alla destra del bancone vi sono pochi gradini di pietra che portano ai servizi e alla Zona Segreta, di appannaggio dei soli osti, che vi custodiscono i vini più pregiati e costosi.
Magazzino
A lato di una parete della cantina vi sono poche scale che conducono ai magazzini.
E` codesto
un locale unico, interamente di pietra, con un tavolone circondato da logore sedie al centro e botti, botticelle e casse disseminate tutt`intorno.
Infondo vi è una porticina che porta alle Latrine, luogo di appannaggio degli osti che ne detengono le chiavi.
A destra rispetto alla latrina vi sono dei ripostigli, sempre appannaggio degli osti che li usano come dispense.
Dal paratico:
Accadimenti del luogo
Anno XVI° - Mese 2° - Giorno 23°
In seguito agli accordi presi tra il Paratico di Governo e le Furie la Taverna passa in gestione di queste ultime. La Taverna presenta delle incisioni
http://oi42.tinypic.com/e9y9aw.jpg
sul tavolo 13 e la porta della stanza 15 e una nuova insegna,
http://oi42.tinypic.com/e9y9aw.jpg
cambiando nome in TAVERNA DELLA FURIA ROSSA
Anno XVI - Mese 6° - Giorno 7°
L`incisione del tavolo 13 è stata modificata con del carboncino da una mano ignota. L`artista vi ha aggiunto un cuoricino sorridende con gambe, braccia labbroni carnosi e un cilindro sulla testa.
Anno XVI - Mese 7° - Giorno 16°
Le finestre sia del piano inferiore che di quello superiore, sono state smontate e sostituite con delle Finestre coperte da scurini
http://icarpentierilot3.altervista.org/ordini13/Gilde/ParaticoDiGoverno_FinestraP_02.html
che quando chiusi non permettono ai raggi del sole di filtrare all`interno della Taverna, mentre i tendaggi rimossi; tutto ad opera del Paratico.
Anno XVI - Mese 10° - Giorno 12°
Il Tavolo Numero 18 è stato sostituito con un Tavolo Artistico
http://www.irideat.net/artisti/luren/13640.htm
creato dal convivio per l`Accademia del sapere: sarà li che si troveranno i Dotti dell`Accademia.
Anno XVI - Mese 10° - Giorno 20°
( I raggi del SOLE FILTRANO nuovamente nella Taverna )
Per volere del Governatore Kramor gli scurini delle 8 finestre presenti nella Sala della Taverna (fino alle Scalinate [24]), sono stati smontati così come è stata rimossa l`insegna "Taverna della Furia Rossa" .
Anno XVI - Mese 12° - Giorno 11°
Un attacco degli Honottiani ha provocato i seguenti danni: le credenze dietro il bancone sono state gravemente corrose e svuotate, la finestra della cucina a nord est è stata distrutta e i tavoli [8,9,10,11, 12 e 13] dati dalle fiamme così come le travi tra la Sala ed il Bancone.
Anno XVII - Mese 7° - Giorno 14°
In seguito a una razzia dei barbari metà del bancone e la zona di pavimento antistante, sono stati verniciati con uno spesso strato di vernice verde e maleodorante.
Inoltre le serrature delle porte delle dispense, già danneggiate dagli honottiani sono state sfondate a colpi di ascia.
Anno XVII - Mese 9° - Giorno 13
La Masnada dei Mercenari sceglie il tavolo 15
http://negrucia.altervista.org/Lot/_9F2E6F0C183AEB212272CFE433E7E69F5646C44751D19A9736_pimgpsh_fullsize_distr.jpg
come proprio e, a punta di coltello, incide al centro del desco la lettera "M" dalle dimensioni importanti, due spade stilizzate incrociate dietro di essa e la parola "SANGUE" poco sotto
Anno XVII - Mese 10° - Giorno 17°
La credenza dietro il bancone è stata riparata per opera di Lady Eletrax
Anno XVII - Mese 11° - Giorno 2°
Tra il tavolo 11 ed il tavolo 12, c`è un masso di mezzo braccio di larghezza e uno di altezza, sbucato fuori dal pavimento.
Il masso http://digilander.libero.it/Nelmerozzo/BOZZOLO.jpg
reca una strana incisione.
E’ IMPOSSIBILE anche solo smuovere il piccolo MONOLITO: esso è a tutti gli effetti VINCOLATO a TERRA.
Anno XVII - Mese 11° - Giorno 17°
Il MASSO che emergeva dalla pavimentazione è SCOMPARSO: al suo posto è rimasto un BUCO del diametro di circa UN braccio. La pavimentazione è sempre danneggiata.