Ventaglio
Non
capiva perché sua madre quel giorno di festa
aveva voluto condurla al Tempio, ed ora si tratteneva
ad ascoltare la sua amica, che le raccontava con dovizia
di particolari la cerimonia che vi si era svolta la
sera prima, l’investitura di un Paladino dello
Spirito Lottiano; dilungandosi a descrivere l’abito
della Strega di Corte che aveva presenziato alla cerimonia,
i coriandoli colorati ed i festeggiamenti che erano
seguiti. Anche lei rimase per un po’assorta ad
ascoltare, poi il dubbio l’aveva assalita di nuovo,
poteva tenere per sé il meraviglioso oggetto
che aveva trovato?
Si trattava di un ventaglio, di pizzo e broccato, particolarmente
pregiato; estasiata lo aveva raccolto e aperto con gran
delicatezza, osservato i fiori di pesco e le farfalle
che lo decoravano, accarezzato il fiocco di seta azzurro
che lo fermava alla base e fu subito assalita da un
desiderio irrefrenabile.
Inutilmente aveva cercato di attirare l’attenzione
di sua madre strattonandole un lembo del vestito, voleva
farle vedere il magnifico oggetto che stringeva forte
nella sua manina, chiederle il permesso di tenerlo,
ma si sentì trascinata fuori da Tempio quasi
di corsa senza averne il tempo.
Aveva così nascosto il ventaglio nella sua borsa,
e a volte furtivamente lo tirava fuori. Aveva un buon
profumo di lavanda, lo apriva e guardandosi allo specchio
cominciava a fantasticare; di volta in volta, era una
fata, una principessa giunta a Corte per una festa.
Civettuola si atteggiava allo specchio, come tutte le
bambine della sua età.
«Siete un raggio di sole Milady, la brezza leggera
d’aprile» …andava avanti interi pomeriggi
a sognare. Mille volte ancora si era chiesta a chi era
appartenuto quel ventaglio e perché lo aveva
dimenticato al Tempio.
Si sentiva un po' in colpa per averlo preso, certo non
era destinato a lei, ma a qualcuno che avrebbe dovuto
restituirlo alla dama che aveva finto di dimenticarlo.
Doveva essere andata così, lei, la dama, aveva
di certo sperato inutilmente che lui facesse un passo
per restituirlo avvicinandola finalmente. La bambina
si era chiesta mille volte cosa non fosse andato per
il suo verso giusto, forse lui era troppo timido, o
non si era accorto di quel gesto, restava attonita a
pensare ad un amore mai sbocciato.
Rattristata da questi pensieri riponeva con gran cura
l’oggetto dei suoi sogni e tornava a giocare,
sapendo che un giorno sbadatamente avrebbe lasciato
cadere il suo ventaglio e che il suo cavaliere galante
e premuroso non si sarebbe mai fatto sfuggire un tal
gesto e lei lo avrebbe ringraziato con un sorriso e
un bacio.
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Kengah
~ Adepto dell'Arcana Saggezza |
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