RACCONTO DEL MESE


Illuminat Oceanus! L’Illumina Oceano del Cartografo di Corte Jigoro

Avevo saputo che qualcosa sarebbe accaduto quella notte ed avevo frettolosamente lasciato il Maniero dei Cavalieri Neri alle Nuove Terre, per raggiungere il Porto.
Avevo fatto tappa alla Biblioteca Ducale, tra mura del Granducato, ed ai Pinnacoli, al Maniero del mio Clan, i Cavalieri della Sfera, ad ovest del Deserto.
Giunsi al Porto sotto la pioggia, che la notte era già scesa, incontrando la mia consorella Sihnalaa, Neofita dalle Bianche Vesti, dei Maghi dell’Alba, anche lei diretta al Faro.
E come lei molti altri si aggiravano sulla bianca falesia che domina il porto, chi ai piedi del Faro, chi su una collinetta non distante, tutti in attesa sotto la pioggia battente di qualcosa che doveva accadere.
Fu Sihnalaa a bussare ed a farsi aprire da Lady Kiwwi, che credo lavori per quel vecchio elfo di mare, il Cartografo di Corte Jigoro, che ci lasciò gentilmente entrare, insieme ad altri maghi che sopraggiungevano ed al Delegato del Porto, la bella Lady Christiana che giunse poco dopo.
Tutti gli altri convenuti furono lasciato fuori, sotto la pioggia.

Nel faro oltre a Jigoro che faceva gli onori di casa vi erano già i tre Shalafi, dei Maghi dell’Alba, del Crepuscolo e della Notte, Calandryll, un elfo magrolino dagli occhi celesti talmente chiari da sembrare color del ghiaccio, Euridice , una bellissima donna, dai capelli castani dorati e la pelle bianca come latte, Lylith, un demone femmina dalle fattezze umane dai capelli rossi come le fiamme, ed una fatina svolazzante, Lady Kengah, che intuii essere molto cara al padrone di casa, e che seppi solo dopo essere il Delegato del Commercio del Conte Erik, oltre ad un Mago dell’Alba che sentii chiamare Karandil.
Giunse poco dopo e gli fu aperto dalla Shalafi in persona l’Arcimago Nero, Maestro degli Arcani Scritti, Azhrarn, mentre il Mago Nero Kerubirah e l’Iniziata del Crepuscolo, Vegaly Elise erano già presenti.
Giunsero poi alla spicciolata anche Khem e Maniakesh, Magiciani del Nibbio, Nod , il Delegato della Magia, Nim Ihoss, Mago Bianco della Folgore, Lucernos e Klamil Maghi Bianchi ed Arlinwen, Signore degli Uragani dell’Alba. E di certo molti altri di cui ora non mi sovviene.

Nel Faro abitava anche una strana ragazzetta, di cui davvero non ricordo il nome, ma che attirò la mia curiosità con quella sua maglia di lana grezza che ne copriva la figura, slabbrata che le arrivava appena alle ginocchia, coperta da un mantello scuro, aperto sul davanti.

Fu Jigoro a rompere gli indugi ed a dirci di salire nella Stanza della Luce al quarto piano del grande Faro. Conoscevo quella Stanza perché Vi avevo già dormito una notte con la mia amica Sasà, quando eravamo venuti a cena da Jigoro per parlar con lui di come tentare intercedere con il Governatore Axe per tramite della Sacerdotessa Urania per avere la Patente necessaria per rimettere in mare quello che resta dalla Melania, la mia nave.
Ma di quella sfortunata storia l’unica cosa che mi resta è un buon sapore di zuppa di sassolini bianchi e neri, come quel saggio elfo l’aveva poeticamente chiamata.

Ma torniamo a noi ed ai tre Shalafi schierati nella stanza della luce, intorno al grande braciere, mentre Jigoro, con la sua fata sulle spalle ed io, spiavamo la scena da una botola.
Ora io non sono un grande esperto di magia ma quando i due Shalafy, Calandryll dell’Alba e Lylith della notte, buttarono nel braciere rispettivamente una perla bianca di fiume ed una nera e queste rimasero a fluttuare nell’aria per poi fondersi abbagliandomi, sotto l’incanto di Sfera di Luce Radiosa della demone, mi spaventai un bel po’.
Ma la Shalafi del Crepuscolo Euridice, invocò l’incantesimo del Laccio del Destino ed il bagliore iniziò a prendere forma, in una luce lattiginosa quasi accecante al cui confronto i lampi del temporale non sembravano nulla.
Alla vista della sfera luminosa Jigoro esclamò nella mia direzione, alzandosi di scatto e prendendo una gran bella craniata contro la botola – E’ proprio come l`avevo immaginata nelle mie meditazioni notturne!
Ed io gli risposi – A volte i sogni servono solo per dirci quello che accadrà.

Ma la sfera di luce sembrava ancora instabile, pulsando come impazzita, e proprio la Shalafi del Crepuscolo è dovuta intervenire per renderla definitivamente stabile, a costo di un sforzo immane che l’ha fatta svenire e che le è rimasto indelebile sul viso, come molti anni vissuti.

Come se l’Alba avesse dato la sua luce alla Notte ed il Crepuscolo avesse segnato il confine tra di loro, il momento in cui la sfera ogni giorno tornerà ad illuminarsi spandendo la sua luce sul grande Oceano buio

Prima di allontanarmi in silenzio, commosso da quello che avevo visto, dissi ancora - I marinai di oggi e di domani Vi ringraziano per questa Vostra luce –rivolto prima a Jigoro e poi ai tre Shalafi - Quando vedranno questa luce apparire sul nero mare sentiranno un brivido caldo nel cuore e quel brivido sarà il loro silenzioso Grazie.


Gano di Palo
Custode degli Annali della Storia