Il Tomo della Discordia
- Altre Apparizioni
Ella apparve di nuovo alla
Corte in una serata tranquilla. Il racconto mi venne fatto
dal Mago Bianco Aryus. A quel tempo vi erano disposizioni
per cui la Corte doveva essere sotto l’incanto di
Custodia operato dai Maghi Bianchi ed il luogo brulicava
degli stessi.
Aryus mi raccontò
che era arrivato alla Corte trovando alcuni dei suoi confratelli
stranamente turbati, fissando la figura di una giovane donna
appena comparsa.
Nello stesso momento una
strana quanto triste melodia proveniente dall’esterno
del Palazzo, aleggiava, sin dalla comparsa della donna,
per poi amplificarsi fino a rendersi ben udibile all’interno
della sala.
Egli aveva notato, insieme
ai suoi confratelli che le intenzioni della donna, presentatasi
con il nome di Alathariel Helianwe, colei che comanda il
Vento del Sud, erano di impedire che la consorella Alata
portasse a termine la custodia del luogo. Ella chiese anche
che lo Shalafi le restituisse un particolare oggetto recuperato
durante una delle spedizioni.
Quando Aryus mi raccontò
questo, compresi che ella cercava di recuperare la punta
della freccia dell’Est.
Aryus e i suoi Confratelli
cercarono di carpire maggiori informazioni dall’eterea
presenza ma un Messere tentò di gettarsi a spada
tratta contro lo Spirito della giovane donna, la quale,
semplicemente stringendo un pugno, iniziò a soffocarlo.
L’intervento del Chierico Mailith fu provvidenziale
affinché l’uomo non perdesse la vita e tornasse
a respirare.
I Maghi Bianchi erano pronti
ad intervenire, ma furono sorpresi dal repentino cambiamento
della giovane, la quale, nonostante i precedenti propositi,
stranamente acconsentì che il Mago Alata castasse
sul luogo l’incanto di protezione per poi scomparire
senza dire altro.
I giorni che seguirono furono
molto duri.
Faticavo ad addormentarmi
e quando mi svegliavo, mi ritrovavo seduta sul letto urlando
con gli occhi ancora chiusi e le mani strette a pugno. Il
mio urlo era angosciante, disperato, profondamente incosciente
fino a quando arrivava la consapevolezza.
Troppi mesi ero stata dietro
a questa vicenda, avevo subito minacce alla mia vita, avevo
dovuto guardarmi le spalle e ora ne pagavo le conseguenze.
Aprivo gli occhi, evidentemente
risvegliata dalle mie stesse grida, non rendendomi bene
conto di cosa fosse reale e di cosa non lo fosse. La mente
creava solchi indelebili ad occhi aperti ma poi, appena
il sonno avvolgeva le membra, questi tracciati lentamente
si rendevano meno definiti, mentre lo spazio ed il tempo
cominciavano a divenire sempre meno tangibili.
Cercavo di ricordare ma l’angoscia
rendeva il mio respiro ancora irregolare e m’impediva
di focalizzare la mia attenzione sul ricordo, dovevo quindi
combattere quest’ansia prima.
Tentavo di regolarizzare
il respiro con lunghe profonde inspirazioni che mi ridavano
la calma mentre la mia stessa mente scandagliava il ricordo
ancora doloroso del sogno … un incubo … si,
lo definirei meglio così. Guardavo la mia stanza,
gli oggetti che ne facevano parte, i vestiti appesi nell’armadio
aperto, gli arazzi, i miei libri, rassicuranti monili che
mi ridavano tranquillità necessaria. Mi alzai e passeggiai
per la stanza.
I ricordi erano sfocati ma
tre colori dominavano il mio incubo ricorrente delle ultime
notti.
Il rosso, il bianco ed il
nero.
Il rosso ... sognai di essere
su una scogliera lambita da un tiepido vento, era l’ora
del tramonto, il mare era calmo ed invitante e non potevo
resistergli. Mi avvicinavo sedendomi su una roccia e mettendo
i piedi nell’acqua che mi risultava tiepida. Osservavo
l’orizzonte che improvvisamente si faceva cupo.
Il nero … il livido
colore del cielo catturava la mia attenzione, ma la sensazione
era di freddo.
Un vento gelido cominciava
a soffiare battendo la scogliera e sollevando i miei capelli
davanti al viso come in un turbine, decisi di andarmene
ma l’acqua non era più tale e le mie gambe
erano immerse fino al ginocchio in una sabbia che pareva
volermi inglobare. Cercavo di urlare ma non mi usciva la
voce. Provavo ad uscire ma senza risultato. Mi aggrappavo
alla roccia con tutte le mie forze cercando di resistere
ma mi sentivo sprofondare.
Il bianco ... una donna vestita
del colore della purezza mi apparve al fianco ma non riuscivo
a scorgere i lineamenti del suo volto perché coperto
da un velo, sebbene ciocche di capelli biondi fluttuassero
danzando tormentate dal vento. Mi porgeva le mani ed io
cercavo di afferrarle, ma senza riuscirvi. Ero disperata.
Ella allora iniziò a ridere e la sensazione che mi
aveva trasmesso prima si perdeva insieme a quella risata
sinistra. La sua mano ricadeva lungo il fianco, mentre la
mia ancora protesa la cercava disperatamente. Ella rideva
di me, della mia disperazione.
Improvvisamente il velo che
aveva davanti al volto scivolò via lentamente ed
io vedevo che i suoi capelli erano diventati scuri e, quando
il velo si disperse completamente, urlai perché quella
donna non aveva volto ... ella proferiva alcune parole ma
il mio urlo copriva la sua voce, così mi svegliavo
di soprassalto.
Dopo quel sogno altri ancora
continuarono insidiosi ad invadere le mie notti.
I miei sogni erano incubi
ormai, incubi senza scampo, respiro e replica.
Ero certa che fosse lei,
Alathariel, troppo bene ricordavo la sua risata sinistra
echeggiare nella nebbia e seppur nell’intorpidimento
dovuto al sonno la riconoscevo, la riconducevo immediatamente
alle vicende del Tomo della Discordia.
La sua voce fredda come il
ghiaccio ed i suoi indovinelli, li ricordavo perfettamente
ed anche nel sogno, si anche lì, sono quasi certa
che ella mi porgesse un quesito ma non riuscivo a sentire
la sua voce perché le mie urla la sovrastavano.
Ella ci stava logorando,
le sue apparizioni erano solo tese a sfiancarci ed ad indebolirci.
Ella stava solo attendendo
il momento propizio per scatenare la sua furia, ero certa
che l’alleanza che aveva stretto con i Principi delle
Tenebre facesse parte di un piano preordinato, ero certa
che ella aveva acquisito ancora più forza e consapevolezza
Ella era pericolosa e noi
… io … dovevo trovare una soluzione veloce per
impedirle di prendere il Granducato.
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Verde - Consigliere
dell'Arcana Saggezza |