EDITORIALE

Ci sono notti

Ci sono notti più profonde e oscure delle altre. Notti dell’anima e della ragione, dove il buio s‘addensa in grumi palpabili e soffoca la luce dell’intelletto.
Notti dove vacilla la nostra capacità di distinguere il volto amico dal nemico, la mano alzata nel saluto da quella protesa nell’aggressione.
Dove trovare resina per le torce della Verità e della Sapienza, in questo caliginoso smarrimento?
Dove l’abbiamo sempre trovata, nell’insegnamento di chi ci ha preceduto.
Volgere lo sguardo indietro per andare avanti, interrogare il passato per comprendere il futuro: questo è il nostro compito.
Scorrendo all’indietro il grande libro dei ricordi, e in avanti le pagine di questo numero della Pergamena, scopriamo che l’Infante Uther Pendragon, vessillo e speranza del Bene, può elevare la sua forte e libera voce perché un tempo non molto lontano fu salvato dal coraggio dei propri Precettori. Seguiamo le gesta di un Conte Thorm sconosciuto agli occhi di chi oggi giudica il suo operato. Vediamo avanzare, anzi strisciare come serpe intorno alla preda, l’unico vero nemico che il nostro Granducato abbia mai avuto, e il cui nome non può essere pronunciato senza che una mano gelida ci serri le viscere. E mentre scrivo mi assale all’improvviso il pensiero dei due confratelli che devono affrontare un periglioso viaggio verso antiche contrade, per scoprire dove s’attorciglia la fetida radice del male e, se possibile, indicare la via per estirparla.
Perché non solo la nostra penna è al servizio della Luce, ma la nostra stessa vita.
Tenere tra le mani la ruvida pelle raschiata, levigata e solcata da elaborati caratteri che state leggendo significa avvertire, sotto le dita, il pulsare stesso della Storia, e la fievole ma viva presenza delle innumerevoli anime che hanno contribuito a crearla, e a raccontarla.

DONEZ - Detentore Precettore dell'Infante