Il
Giubileo di Lot
Tutto ebbe inizio con una maledizione.
Quella di Honorius contro la Guardia del corpo della Principessa
Lynessa che, per salvarle la vita, uccise Hotalth, il padre
di chi sarebbe divenuto il principale nemico di Lot.
Tale Guardia era il Granduca
senza nome, fondatore di Lot, che con il valido aiuto di tre
suoi compagni d'arme - Erik, Petrus e Thorm - costruì
l'ultimo baluardo del Bene contro le forze del Male.
Il Granduca, che mai uscì
da Palazzo, governò la Città attraverso quei
tre Capitani che in poco tempo divennero Conti e, per un breve
periodo, fu coadiuvato dal Barone Dashas e dalla Baronessa
Saturna, per l’aspetto civile, e dalla Somma Sacerdotessa
Urania, per quello religioso.
La barbara uccisione del Conte
Erik lasciò la cura della Cittadella sulle spalle dei
due Conti restanti e la morte del Granduca, avvenuta quasi
un anno dopo, portò al trono l'Infante Uther Pendragon,
figlio della Somma Sacerdotessa e del Conte Petrus. Vista
la tenera età del giovane Granduca, fu nominata sua
tutrice l’allora Governatore Supremo Astarte.
Ma la maledizione lanciata
da Honorius non si placò e durante una spedizione si
persero le tracce del Conte Petrus, che, da allora, non fece
più ritorno in Città.
Il Conte Thorm rimase da solo
alla guida del Granducato, in attesa che l’Infante avesse
l’età per prendere in mano le redini di Lot.
Come riconoscimento per i grandi
servigi e per l’indiscusso attaccamento al bene della
città, Astarte fu nominata Baronessa; il Suo essere
di razza Mannara rappresentava un’innovazione nel governo
di Lot, che, a parte un'unica eccezione, era sempre stato
guidato esclusivamente da appartenenti alla razza Umana.
Un terribile attacco d'Orchi
Sciamani di Honorius rischiò di rovesciare la roccaforte
ma, per l’ennesima volta, i lottiani riuscirono a contrastare
l'offensiva, comprendendo che stava per nascere una nuova
era per la Città che tanto amavano. Per questo motivo
il 1° giorno, del 1° mese, del VI anno dalla fondazione
i Nobili indissero il Giubileo di Lot.
Verso la terza ora dopo il
mezzogiorno, con la cerimonia d’accensione del Sacro
Fuoco, il Giubileo venne inaugurato.
La cittadinanza del Granducato
si radunò all’ingresso del Pronao, dove il Braciere
attendeva di ospitare la Sacra Fiamma. Un’aura sacra
pervase il luogo, mentre il sole splendeva limpido nel cielo,
a testimonianza della presenza dell’amorevole Dea Themis.
Il silenzio scese sul sagrato,
mentre il Primo Cavaliere Heron si accostò al Braciere
e pronunciò la formula di rito d’apertura della
cerimonia, subito raggiunto dal giovane Cavaliere SorellAngel
e del Cavaliere Wolverine, con lo scrigno di legno intarsiato
in oro bianco.
Sotto lo sguardo attonito della
folla giunse dal Pronao l’Ancella Pirea Terry, recante
la candela accesa al Sacro Braciere della Dea e, con passo
lento e delicato, prese posizione alla sinistra del Primo
Cavaliere Heron.
Le parole del rito pronunciate
dal Primo Cavaliere raggiunsero ogni luogo del sagrato. Intanto
il giovane Cavaliere aprì lo scrigno, rivelando l’incensiera
con le polveri infiammabili che depose negli anelli del Braciere.
Un'atmosfera mistica e serena
avvolse gli astanti. La luce del sole mise in evidenza una
lieve luminescenza sulle cotte dei Cavalieri, una testimonianza
della presenza della Dea sui suoi Eletti.
Il giovane Cavaliere cedette
quindi il passo all'Ancella Pirea Terry, che accostò
la candela blu con la Sacra Fiamma al Braciere. Immediatamente
la fiamma iniziò ad ardere con forza e vitalità.
Sotto lo splendido cielo risplendeva
la calda e benefica Sacra Fiamma, che decretò con la
sua luce l’inizio del Giubileo. Per cinque giorni arse
vigorosa e scoppiettante, dando calore e speranza al Granducato.
Questo fu l’inizio, l’inaugurazione
del Giubileo di Lot ed esso portò con sé numerosi
eventi di primaria o minore importanza.
Nelle strade del Granducato
vennero narrati capitoli della Storia del regno di Extremelot,
come ad esempio la nascita dei tre Semidei Shierak, Veddartha
e Ygharù da parte dei Maghi del Crepuscolo d’Argento.
Altri eventi furono organizzati,
come l’accensione dei Fuochi Sacri al Tempio, o come
serate dedicate ai racconti, ai canti ed ai balli intorno
ai luoghi ritenuti Sacri all’interno delle mura di Lot.
Venne celebrata la commemorazione
del Conte Erik al Tempio e, sempre nello stesso loco, la benedizione
degli Stendardi e degli Statuti d’ogni Gilda e Mestiere.
Mistica e toccante fu la Cerimonia
di ringraziamento organizzata dalle Vestali del Tempio.
I Detentori dell’Arcana
Saggezza pubblicarono il primo Calendario Storico di Lot,
dove ad ogni data veniva riportato un evento caratterizzante
della vita politica e sociale del Granducato avvenuto nei
cinque anni passati.
I Mecenati misero in atto un
torneo di tiro con l’arco, i Maestri Musici della Masseria
esposero i loro strumenti musicali, integrandoli con la loro
storia e le peculiarità d’ogni singolo strumento
ed i Bardi si fecero riconoscere con un concorso originale
e divertente intitolato "Conquista il Bardo".
In un evento così importante
non poteva mancare la splendida rappresentazione teatrale
messa in atto dalla Compagnia dei Teatranti. Furono organizzati
anche concorsi in onore della Dea, giochi, gare ed enigmi
d’ogni sorta.
Le Bacheche erano piene di
messaggi di gioia e speranza, tutte le Gilde ed i Mestieri
erano in fermento, i Nobili ed i Governatori, dopo aver svolto
le loro incombenze, s’incontravano felici per le strade
di Lot e raccontavano a chiunque glielo chiedesse del Granduca
e dei due Conti scomparsi.
Alla fine dei cinque giorni
quando l'ultima luce della festa di chiusura del Giubileo
si spense, tutti tornarono alle loro magioni coscienti che
avevano partecipato ad uno dei momenti più intensi
ed importanti della Storia di Lot. Si addormentarono con il
cuore gonfio di speranza, voglia di fare e riconoscenza per
il Conte Thorm e la Baronessa Astarte, per i Governatori,
per i Master delle Gilde e dei Mestieri che tanto lavorano
per rendere splendida la Cittadella, per il Granduca che nessuno
ha mai veramente conosciuto e per quei due Conti che sono
morti per difendere Lot e che sicuramente, con il loro spirito,
hanno gioito insieme ai loro sudditi, ed, infine, per il piccolo
Uther Pendragon che si trovava a Quinalth accudito da mani
amorevoli e sicure, che aspettava con impazienza di crescere
per indossare quella corona che gli era stata assegnata in
punto di morte da chi aveva permesso che questo sogno prendesse
inizio.
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Elison -
Curatore della Storia |
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Myriam - Sommo
Detentore dell'Arcana Saggezza |
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