EDITORIALE
L'Edificio del Sapere

Al primo filtrare dei raggi dagli scuri appena accostati, avviene che in alcune particolari circostanze chiunque si levi dalle coltri con una speranza nuova e fantastica nel cuore.
Egli, o ella, e immagina che quel particolare giorno si addobbi di nuova luce, e di nuovi colori. Attende alle consuete occupazioni mattutine con un’ansia quasi impercettibile ma presente in ogni gesto, anche il più lieve. Non vede l’ora, e si prefigura, una nuova pulizia del cielo, una più felice armonia di alberi e fiori, un sorriso di tutte le cose che l’accolga come un benvenuto.

Uscito in istrada, si guarda intorno cercando il sorriso dei rari passanti, il breve brillare delle pietre al sole, l’invitante dipanarsi delle strade verso mete che si trasformano da consuete in meravigliose. Attende, il nostro personaggio che è ciascuno di noi, un segno di riconoscimento che gli pare inevitabile, un abbraccio del mondo che segnali, come bandiera esposta al vento calmo degli sguardi, la ricorrenza che nel suo cuore ha lo stesso peso dell’inizio stesso della Storia.

In realtà lo è, perché la storia di ognuno di noi inizia al primo aprirsi degli occhi al mondo. Immemori dell’antica ferita di luce, entriamo nel nostro genetliaco come se l’intero creato dovesse, in qualche modo, esserne partecipe. Le stesse sensazioni, e identiche emozioni, dovrebbe provare ciascuno dei miei Confratelli, oggi. Duplice e felice l’occasione, perché in questo stesso mese nacquero, in anni diversi, la nostra Gilda e questa stessa Pergamena.

Da cinque anni lunghi anni le nostre penne instancabili vergano pergamene. Da tre anni personaggi, storie e leggende si avvicendano su questi fogli. Nel turbinio di eventi spesso oscuri e difficilmente interpretabili, nel susseguirsi or frenetico or placido di episodi cruenti o di nobili imprese, la muta testimonianza delle nostre parole è l’unica certezza, oasi di pace e d’ordine, ultimo rifugio della Verità e della Sapienza dall’insensato stormire degli avvenimenti.

Sia dunque lieto lo scorre della clessidra, per ciascuno di Voi, cari Confratelli, e per tutti i lettori che abbiano la ventura di affacciarsi all’interno della nostra casa priva di mura.
Che ciascuno trovi sostegno e conforto nell’immortalità invincibile della Parola.
Perché noi possiamo parlare del Nulla, ma il Nulla non può parlare di noi.

DONEZ - Consigliere dell'Arcana Saggezza