LE GESTA DI LOT
Il Nascondiglio Segreto dei Saggi - Il Sotterraneo Restaurato

I giorni che seguirono furono caratterizzati dall’attenzione maniacale che il Consigliere Lodegrance ed il confratello jigoro misero nel sorvegliare i lavori che la Masseria stava eseguendo per il restauro e la messa in sicurezza del sotterraneo.

<<Ebbene? Quando arrivano? Sono già all’opera?>> continuava a chiedere tutte le mattine Lodegrance camminando avanti e indietro dinnanzi all’ingresso dello studio del Depositario, nello stesso stato di un padre che aspetta la nascita di un figlio.

<<Portate pazienza, i bravi Mastri Carpentieri della Masseria stanno eseguendo un buon lavoro ... sapete le condizioni in cui era il luogo, non possiamo pretendere miracoli>> disse con tono rassicurante il Cartografo, nonché Curatore della Storia, jigoro.

In effetti il lavoro non stava procedendo affatto male: per prima cosa, infatti, furono cerchiate le colonne e rinforzate le volte, in maniera da prevenire eventuali crolli, di seguito si passò al pavimento.

Sotto vari strati di polvere si celava un pavimento in pietra molto sconnesso, che in un punto era anche franato, mettendo la grande stanza in comunicazione con le Fogne della Vecchia Lot; fu quindi deciso di rimuovere tutte le pietre sconnesse e di ripristinare una pavimentazione adeguata ad ospitare i pesanti scaffali e gli armadi con le copie delle importanti opere eseguite dalla Gilda.

Di seguito furono messe due robuste grate in ferro agli accessi che mettevano in comunicazione con le Fogne per impedire qualsiasi tipo d’incursione da quella parte.

<<Consigliere, credo che possiate essere soddisfatto di come stanno procedendo i lavori>> disse il Capo Mastro.

<<Si … devo ammettere che avete quasi terminato ... manca però la sistemazione dei due cunicoli, gradirei che in uno fosse ricavata una cella, dove rinchiudere eventuali ospiti troppo invadenti>> disse Lodegrance mal nascondendo un piccolo sogghigno, poi riprese: <<Nell’altro cunicolo vorrei ricavare un ulteriore nascondiglio ove collocare i testi e gli oggetti più pregiati, per cui gradirei che l’ingresso fosse protetto da una robustissima porta, con un complicato meccanismo d’apertura>>.

I lavori proseguirono come fu richiesto e vennero ultimati in tempi relativamente brevi, considerata l’entità dell’opera; a restauro concluso il risultato venne mostrato ai due Sommi Detentori.

<<Ottimo lavoro!>> disse con aria seria, ma compiaciuta, il Sommo Shanty, poi aggiunse quasi sussurrando a Lodegrance: <<Sapete vero … niente armadi per la Fata ... solo tomi … altrimenti rischiamo di essere invasi dai suoi innumerevoli ed inutili abiti>>.

<<Certamente>> rispose Lodegrance, al quale il Sommo Myriam stava sussurrando nell’altro orecchio: <<Ecco un bel posto ... poca luce, poca aria … perché non ci facciamo l’ufficio per l’Elfa? Così liberiamo spazio negli armadi per i miei abiti al piano di sopra>>.

Lodegrance guardò negli occhi il Consigliere MonicaP, la quale aggiunse, toccando lievemente l’impugnatura della sua frusta: <<Bene! Adesso che è tutto a posto ... possiamo iniziare a far copiare le opere ... datemi il via e vedrete tutti al lavoro. E come se li vedrete!>>.

I giorni che seguirono furono caratterizzati dal lavoro immane di copiatura che avvenne sotto lo sguardo vigile di MonicaP e delle tre Precettrici.

<<Avete già finito il vostro turno confratello Pulce?>> disse seccamente Verde, la più schiavista delle tre Dame.

<<Veramente stavo solo appuntando la mia penna d’oca>> rispose timidamente il piccolo Folletto. <<Tenete ... prendete questa ... così non perdete tempo e potete scrivere di più>> lo incalzò la Precettrice.

<<Grazie ... consorella>> bofonchiò Pulce, pensando se per caso Verde non fosse un Cavaliere Nero in incognito.

La copiatura proseguì e ben presto gran parte di tutte le preziose opere era duplicata ed archiviata nel sotterraneo, pronta per esser conservata per le generazioni future, importante memoria di tutti coloro che hanno tanto dato per il Granducato.

Lodegrance - Custode degli Annali della Storia