LA VITA DI...
Sianna

Era una notte fredda e piovosa e per la contrada Pio X del casato di Fovea le urla di dolore di una donna rompevamo la pace della notte. Era mia madre in preda alle doglie che stava per mettermi al mondo: per 9 mesi mi aveva portata in grembo con amore e dedizione e ora con immenso dolore mi stava dando il benvenuto nel mondo.

Quando ero piccola spesso mia nonna mi raccontava della notte in cui nacqui e nel descrivere lo sguardo di mia madre piangeva di emozione anche lei. Era felice, quella giovane fanciulla di appena 16 anni che mi ha desiderata più di qualsiasi altra cosa.

Il parto fu difficile e presto i miei si accorsero di non poter avere altri figli. Io ero il loro unico gioiello e come tale mi trattavano: con immenso amore io e mia madre crescevamo insieme in quella assolata cittadina delle terre del Sud.

La sera io e la mamma guardavamo il tramonto dalla finestra della mia camera.. Seguivamo il contorno delle isole tremanti che oltre il mare si stagliavano all’orizzonte e quanto più il cielo era limpido tanto più il contorno era netto ed esaltato dal colore del sole al tramonto…Crescevamo io e la mamma e insieme a lei anche io diventavo donna.

Con la mia età aumentava la mia sensibilità e il mio amore per la natura accresciuto dal fatto che mia nonna era un’erborista e pian piano mi insegnava i poteri curativi delle erbe.

Crescevamo…Mio padre non c’era mai…in viaggio per le sue terre lontane da amministrare e noi lì, in quella cittadina assolata e solitaria. Un giorno, di ritorno da un viaggio mio padre ci diede la notizia che ci cambiò la vita..Anche noi dovevamo partire con lui.

Aveva comprato un terreno nella grande pianura nebbiosa delle terre del Nord e noi dovevamo andarvi…Ancora impresso nel mio cuore l’ultimo abbraccio fra mia madre e mia nonna, i loro sguardi addolorarti e la mia sofferenza per quel definitivo distacco da tutto ciò che era la mia vita fino ad allora…Viaggiammo per molte e molte miglia e quando arrivammo nella nostra nuova dimora…mia madre sorrise..Che donna saggia mia madre..Mi disse “figlia sorridi..questa è la nostra nuova vita e tu devi sorriderle come faccio io” Io sorrisi per farla contenta…Lì abbiamo ricominciato a crescere io e la mamma, ma qualcosa era cambiato…Io crescevo più velocemente, mi sono presto trasformata in una donna sia nel corpo che nell’anima.

La natura mi ha sempre chiamato, gli alberi con i loro rami e l’eco del fruscio delle foglie mi parlavano, mi sussurravano…E io mi dedicavo allo studio delle scienze naturali grazie ai libri della nostra biblioteca..Dalla mia finestra non si vedeva il mare…ma l’orizzonte aperto..Niente più isole tremanti, ma…ogni sera io e la mamma eravamo davanti a quella finestra. Con mio padre non c’era granchè di rapporto: forte e decisa come lui troppo spesso lo contrastavo..L’ultimo e più grave contrasto mi portò via da loro. Era tempo per me di sposarmi e mio padre aveva scelto per me un uomo adulto, ricco…Io non lo potevo accettare..Il mio cuore non me lo consentiva e io seguo sempre il mio cuore… Sempre. Avevo 15 anni e mi decisi.

L’unico modo per essere padrona di me stessa era partire. Andare e cercare la mi strada. Lo feci. L’ira di mio padre mi segue ancora e anche il dolore di quella donna che mi aveva dedicato la vita: mia madre…Ma dovevo..7 anni di lungo peregrinare di città in città, di luogo in luogo cercando la MIA strada…

Finchè un giorno non arrivai a Lot. Nel bosco dei lupi la Grande Quercia mi sussurrò che era quella la mia strada, che lì dovevo restare. In quello stesso momento mi giungeva una missiva..Un clan mi voleva con loro.. Subito accettai e i miei confratelli divennero la mia famiglia. Tanti sono gli accadimenti che ora tralascio di raccontare perché dolorosi…Quella famiglia non si è mai spezzata, nonostante tutto siamo ancora insieme…