LE GESTA DI LOT

Promessa - La Liberazione dello Spirito

Dal momento in cui le due grandi statue giacevano in terra inermi ed il pericolo per il gruppo sembrava essere passato, l’attenzione di tutti fu per i feriti, ai quali vennero portate le prime cure dagli Alchimisti.

Il Nano Algheroth aveva una ferita alla spalla destra, il Cavaliere Almer alla mano destra ed il Difensore dell’Arcana Saggezza Caxandra entrambe le gambe fratturate.

Mentre la pioggia continuava a cadere incessantemente sul gruppo e intense folate di vento portavano da Nord il gelo invernale, le Custodi Rigel ed Arafern, insieme all’Alchimista Volden ed alle Detentrici StellaCadente e Kira71 si apprestavano a portare soccorso a Caxandra, cercando di curare le ferite ed immobilizzare le gambe fratturate.

Il resto del gruppo lentamente si diresse verso la caverna, da cui proveniva un lievissimo lezzo di morte sospinto da una strana corrente.

Ben presto parte del gruppo prese ad entrare nella caverna, non più protetta. L’Adepto Kira71 decise di rimanere fuori dalla grotta con il Difensore Caxandra, mentre il Precettore StellaCadente seguì il nutrito gruppo all’interno.

Alzando lo sguardo si poteva notare al di sopra dell’entrata un’incisione: tre teste di Orco.

Dopo un breve percorso arrivarono in una stanza quadrata, completamente vuota a parte tre grandi scrigni in pietra posti proprio al centro di essa. Su di essi, i tre nomi che noi conoscevamo bene: Gorgash, Naskar e Iurgan, i tre sanguinari Orchi.

Dopo aver appurato, grazie ai Maghi Wealt e Lilibeth, che non vi fossero altre trappole, gli scrigni vennero aperti.

Il primo scrigno venne dischiuso dai Mercenari Giga e Kalle che speravano di trovare qualcosa di prezioso oltre ai cadaveri degli Orchi. Esso però non conteneva che la salma di un Orco, seppur ben conservata. Attorno ad essa, alcuni mucchietti di monete e poche gemme, mentre uno sgradevole lezzo di morte fuoriusciva infastidendo gli avventurieri.

Il secondo scrigno venne aperto da Simolau e JdeMolay: al suo interno, oltre alla salma dell’Orco, solo un quantitativo di ricchezze approssimativamente simile a quello della bara aperta da Kalle.

Non restava che l’ultima bara. Il Cavaliere Almer riuscì con grande fatica ad aprirla, e gli occhi curiosi dei presenti poterono vedere il cadavere di un Orco più grande degli altri. Alle dita indossava grossi anelli d’oro ed al collo un medaglione con alcuni intarsi, ben lavorato.

Era la bara di Gorgash ed il medaglione era proprio quello che gli avventurieri stavano cercando, lo stesso medaglione che era stato disegnato sulla parete di roccia sul retro del Laboratorio Alchemico.

Prima che i Mercenari mettessero le mani sulle gemme rinvenute anche nell’ultima bara, la Detentrice StellaCadente allungò una mano per mettere in salvo il medaglione, e non appena lo ebbe fra le mani due eteree creature - un uomo ed una donna - apparvero all’interno della grotta.

Immediatamente il Custode della Terra Mediano88 identificò la figura maschile col fantasma apparso al Laboratorio il giorno prima. Anche la creatura parve riconoscerlo, perché gli si fece incontro e con voce commossa lo ringraziò, mentre l’altra creatura, quella dalle sembianze femminili, attendeva guardando con dolcezza il suo uomo che dopo infiniti anni manteneva un’antica promessa d’amore che avrebbe sciolto entrambi da una terribile maledizione.

Quindi il fantasma maschio si avvicinò a StellaCadente, trepidante, chiedendole gentilmente di porgergli il medaglione. Notando la sua esitazione egli narrò che la maledizione era stata scagliata su di lui perché nel difendere il medaglione aveva ucciso un quarto Orco, compare di malefatte dei tre.

Ora il fantasma aveva bisogno del medaglione per compiere la sua promessa e per ricongiungersi per sempre al suo amore.

StellaCadente scambiò uno sguardo con l’Alchimista Tamboras, il quale annuì come se avesse compreso il suo pensiero. Allora ella sorrise appena al fantasma, un po’ incerta e gli restituì ciò che gli apparteneva.

Egli prese con delicatezza il medaglione, dopo averla ringraziata, e lo pose con infinita dolcezza al collo della sua amata sussurrandole che da quel momento sarebbero stati insieme per l’eternità. Nello stesso istante, una luce verdastra e lieve come nebbia avvolse i due fantasmi, che presto scomparvero dalla vista dei presenti.

Il destino si era infine compiuto e la promessa d’amore era stata mantenuta.

StellaCadente - Detentore Precettore