Il Verme di Kmuth

cap.8

Anno V / Mese 4/ Giorno 19

 

Riprendo a scrivere dopo aver analizzato la veridicità d’alcune pergamene giunte in mio possesso.

 

Trascorsero altri giorni. Il caldo, spesso soffocante, rendeva ancora più difficoltose il respiro dei Vampiri. A molti il verme era riuscito a risalire lungo i bronchi, per giungere fino in gola, dove si arrestò per lungo tempo. Altri invece non ebbero scampo, a loro riuscì a raggiunse la scatola cranica, ricostituendo parti Umane e decretando così la fine del Vampiro stesso, con la trasformazione in Umano a tutti gli effetti.

 

Anche i Draghi cercarono nella loro biblioteca qualcosa che potesse servire per risolvere la malattia di Kmuth e qui riporto la testimonianza di Sir Vordulak, Adepto Cavaliere Nero e Luogotenente Guardasigilli del Clan LaSuerte:

<< Dopo aver percorso un lungo corridoio coperto da lastre di marmo verde in diversi siamo entrati nella libreria dei Draghi, accompagnati dal Nobile Mythras. Varcata la porta bronzea ci trovammo innanzi a migliaia di Tomi posizionati con cura e maestria.

Cercammo per molte ore qualcosa che ci potesse aiutare ed infine riuscimmo a scovare in un piccolo scaffale, posto più in basso di tutti, come abbandonato a sé stesso, un tomo dal titolo: Libro primo dei Solstizi scritto da Donaldo di Kmuth. Ad esso ne seguivano altri quattro.

Sfogliammo le prime pagine dei tomi e leggemmo la testa del primo capitolo di ognuno di loro:

Dal Tomo primo, denominato Terra: DALLA TERRA ANIMALI IMMONDI COME VERMI RISALIRANNO IN CERCA DI UN OSPITE IN CUI NUTRIRSI.

Dal Tomo secondo, denominato Acqua: DALL'ACQUA CHE INIZIO' A GENERARLI DOVRANNO ESSERE MONDATI PRIMA DI TORNARE ALLA TERRA.

Dal Tomo terzo, denominato Aria: DALL'ARIA SARA' ALIMENTATO IL FUOCO CHE NE SCONFIGGERA'  L'ATROCE AVANZATA.

Dal Tomo quarto, denominato Fuoco: DAL FUOCO ESPLODERA' IL CALORE CHE LI RIMANDERA' ALLA FREDDA TERRA.

Dal Tomo quinto, denominato Arcanus Kmuth: DALLA POTENZA DEL QUINTO ELEMENTO SARA' RACCHIUSO UN SOLE BUIO CHE DELLA LUCE TERRENA CONTERRA' SOLO L'ESSENZA.

Altre cose erano racchiuse in quegli scritti, ma piene di rimandi e d’opinioni difficilmente confutabili.

Uscimmo con quelle nuove nozioni dalla biblioteca ed interpellammo i Saggi >>.

 

Ecco che la cosa, dopo un ampio giro, tornò a noi dell'Arcana Saggezza e rifacendoci dal principio, senza tralasciare nessun passo in precedenza fatto, sia esso in errore che in giusta direzione, esaminammo  quel lungo lenzuolo d’avvenimenti, di scoperte e di magico mistero.

Con il venerabile Sommo Althair trascorremmo intere notti ed interminabili giorni sommando e moltiplicando ogni concetto, sottraendo e dividendo ogni aberrante dubbio, ma fu in una sera senza luce che egli esultò in mezzo a tutti noi, stanchi e spossati, per una ricerca che pareva non avere fine.

 

Ci svegliammo di soprassalto per il suo tono di voce che invocava la Dea Themis, ringraziandola e benedicendo il Suo nome. Formammo un cerchio seduti sul pavimento della Biblioteca, luogo saturo di sapere e di memoria. Le candele, più stanche di noi, parvero riprendere foga di luce, ma non dimenticherò mai gli occhi del nostro Sommo quando tirò le redini della ricerca. Pendevamo dalle sue labbra ed ognuno dei Saggi cercava di trovare, fra le frasi, qualche parola che riconoscesse per sua e che avesse portato al raggiungimento della soluzione. Fu il Sommo stesso che pian piano, mentre sgomitolava l'arcano, puntava lo sguardo su ognuno, come a significare: questo ... grazie a voi.

 

 

Ipotesi

 

Il numero 6 è l'intersezione tra i quattro elementi della natura (acqua, aria, terra e fuoco) ed i due triangoli equilateri che s’intersecano capovolti.

 


 

Secondo il sapere arabo il numero 6 rappresenta la falce di luna in fase calante; così come il 9 rappresenta la falce di luna in fase crescente.

 

LOT

 

Se noi uniamo la  lettera L con la lettera T otteniamo un 6 formato da un rettangolo e da un gambetto in alto a destra; la  lettera O rappresenterebbe la luna nel suo stato di massima luce: la luna piena.

 

Da tutto ciò si potrebbero dedurre altrettante tre cose:

 

Non con la forza o con le strategie belliche si potrà debellare il verme dal corpo dei Vampiri, ma solamente con lo studio e gli esperimenti d’ogni gilda o mestiere: neutrale, positivo o negativo, anche se non si può escludere un intervento militare per recuperare qualcosa che possa servire alla comprensione dei cristalli.

 

Stilizzando il nome della nostra LOT ed unendo le lettere fra loro, come citato sopra, otteniamo un piccolo rettangolo "la nostra cittadella" che protende un braccio come per chiedere aiuto alla luna piena rappresentata dalla lettera O.

 

I giorni delle due fasi di falce lunare servono per studiare i cristalli, ma la soluzione si avrà solo in luna piena. Il dente apparso nell'incubo di un nostro Saggio può si essere un canino di Vampiro, ma anche appartenente alla razza dei Mannari; ecco il ritorno di un perché dell’esistenza, nell’ipotesi, del simbolo: luna piena.

 

 

Applaudimmo il Sommo Althair e ci stringemmo intorno a lui, ma soprattutto intorno a tutti noi. Ancora una volta la gilda dei Saggi aveva raggiunto lo scopo di dare luce alle tenebre.

Improvvisammo un disegno, che poi realizzammo con più cura il giorno seguente, una pergamena che riportava l’ipotesi con chiari disegni, rendendola più comprensibile, che ora fa bella vista di sé appesa in una delle sale della Biblioteca.

 

Presentammo tutto al clan dei Vampiri i quali esultarono per la scoperta e misero la loro sorte in mano agli Alchimisti.

 

 Padre Brown, Conservatore della Storia Secolare