cap.6
Anno V / Mese 4 / Giorno 19
Finalmente era giunta l'estate. Stormi d’anatre selvatiche avevano popolato gli stagni, che si estendono per molti chilometri quadrati fuori le mura della cittadella. I lottiani che avevano deciso di restare e di non recarsi nelle valli vicine, adiacenti al mare, passavano le loro giornate al laghetto dei Giardini delle Delizie, assaporando le prelibatezze che le dame portavano ogni giorno, per deliziose merende. Sir Elimir e Dama Manuelina ogni dì s'incontravano in questi luoghi e davano l'avvio, giungendo per primi nelle ore fresche del mattino, all'involarsi di dolci parole e canti d'amore.
Ma Lot non era solo felicità e sereno vivere quell'anno! Proprio come una carta da gioco, la città aveva, purtroppo, un'altra faccia, segnata dal sopravvivere di quella calamità che già da tempo era sopraggiunta colpendo la razza dei Vampiri: il verme di Kmuth.
Fu scritto molto in quei giorni da ogni gilda e mestiere e la speranza albergava nei cuori di tutti i Cittadini.
Tentativo inutile e pericoloso.
Riprendo in mano la mia penna d'oca e ricomincio a scrivere con quell'inchiostro che, già nelle altre vicende narratevi, riguardo la pestilenza, è nero sì, ma nero di tristezza ed infinito dolore.
Gli Alchimisti ottennero il benestare del Granduca per debellare con ogni mezzo il verme di Kmuth.
Fu tentato, presso le Caverne, il disincanto dei cristalli dalla Strega di Corte Ahalor, la Strega The Witch, il Rettore Biba, alcuni rappresentanti del Synodus e qualche Eversores, riunendo sei cristalli e disponendoli ordinatamente su un pentacolo (cinque ai vertici e uno al centro di esso).
Purtroppo, dopo che la Strega The Witch ebbe eseguito il rituale magico ed un rivolo d'acqua penetrò nei cristalli, i Vampiri presenti furono colpiti da allucinazioni e gli esponenti delle altre razze iniziarono a provare una sensazione di freddo molto intenso, senza ottenere nessun risultato positivo.
Avvenne anche che il Maestro Alannon giunse a contatto con un cristallo e non poté più distaccarsene, fino a quando gli altri cinque non esplosero. Tale reazione provocò la frammentazione dei cristalli ed alcune schegge colpirono il Maestro, ferendolo agli occhi.
Fu lunga la degenza per guarire da tali ferite e la notte fu padrona d'intere giornate per il malcapitato Alannon.
In una lettera aperta Lady Morgan, Assistente del Maestro Alannon, tentò di rendere partecipi tutti noi al dolore che l'affliggeva nel vedere il suo venerabile immerso nelle tenebre:
<< Mi avvicino al letto e lui è lì che riposa, distrutto dalla stanchezza della faticosa serata.
Ripenso a quel che è accaduto, a quel che ho provato quando il Maestro mi ha consegnato uno dei cristalli, avvolto nel panno, ed alle sensazioni strane che hanno invaso il mio cuore; rammento l'ingresso alle Caverne, dov'erano presenti il Principe Cratere e i primogeniti dei Vampiri, a quando hanno disposto i cristalli ai vertici del pentacolo, alla tristezza del rito fallito ed infine alla paura e alla preoccupazione quando l'esplosione ha investito il mio Maestro.
Troppi eventi, troppe emozioni tutte insieme.
Sono stanca e la paura di non riuscire a salvare la vista di Alannon m'affligge sempre più, così come il timore di non giungere ad una soluzione >>.
Tutti noi leggemmo la pergamena scritta da lady Morgan ed affissa nella Bacheca Pubblica, ognuno con una mano sul cuore e l'altra che stringeva ogni tipo d’amuleto e portafortuna.
Eravamo stanchi e delusi; Lot stava vivendo un momento dei più difficili e non meno drammatico di un attacco di Goblin.
Padre Brown, Conservatore della Storia Secolare