Il Verme di Kmuth

cap.2

Anno V / Mese 3° / Giorno 12° 

La partenza 

Un altro giorno era trascorso a Lot e soluzioni per trovare un rimedio all'infezione, che aveva colpito la razza Vampiri, non n’erano ancora state trovate.

Nel quartier generale dei Cavalieri Neri, le Caverne di Lot, si tenne un'assemblea alla quale parteciparono molti Cittadini, presieduta dal Principe delle Tenebre Cratere. Egli stava seduto sul trono, con lo sguardo torvo, celando quel che provava in un cuore di cui molti, forse i più, dubitavano l’esistenza. Un cuore diviso in due parti: in una giaceva la speranza e nell’altra l’amaro dolore di vedere tanti suoi fratelli soffrire come lui; nel centro spiccava quel maledetto verme che come un aspide pareva tirare fuori la testa dai ventricoli e prendersi gioco di tutti.

Ormai era certa la provenienza del contagio: le terre di Kmuth; la causa? Un periodo d’oscuri presagi avevano turbato i sogni senza sonno dei non morti e visioni dell'antica primogenitrice Veddartha.

Le deduzioni, sopra citate, erano scaturite dopo il sommo studio dei Saggi e dal racconto di  Biba, Sacerdotessa dei Druidi,  la quale, grazie all'intervento di una potente pozione divinatoria fornitale dalla Strega di Corte Ahalor, poté accostare il mondo delle tenebre a quello della luce.

A Cratere non restava altro che organizzare una spedizione verso le rovine della città di Kmuth.

Milady Biba entrò nelle Caverne, accompagnata dal Conte Thorm.

Prima che Cratere si avviasse con la compagnia personalmente scelta, il Conte consegnò al Principe uno scettro, nel quale una misteriosa essenza galleggiava fluida come il sangue appena uscito dalle vene.

Chi era nelle Caverne osservò l'oggetto e il suo misterioso contenuto, ma nessuno si azzardò a far domande d’alcun genere.

Cratere ringraziò l'illustrissimo Conte Thorm e cominciò a muoversi verso il territorio sconosciuto.

Gaunt, il suo magnifico falco, fu investito nel dovere di tornare ogni notte con il resoconto della giornata e puntuale, come una rondine è a primavera, egli la sera successiva, volò verso  Lot.

 

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Gaunt lasciò cadere la pergamena davanti all’entrata delle Caverne, dove alcuni lo stavano aspettando, ripartendo subito per il viaggio di ritorno. I Vampiri che la presero furono lesti ad aprirla e, dopo essere entrati all’interno delle grotte, uno di loro cominciò a leggere ad alta voce, in modo che tutti potessero sentire. Vi riporto ciò che era stato scritto dalle forti, ma ormai tremanti mani di Sir Cratere:

<<L’inizio del viaggio è sembrato tranquillo, il mio nero destriero ha avanzato con passo lento accanto agli appiedati compagni; il sole finalmente, dopo poco, è svanito e la mia Vitae ha pulsato al massimo della sua potenza senza quell’odiata luce.

Siamo giunti all’inizio della foresta ed ho notato che delle lunghe ragnatele scivolavano da un albero all’altro. Erano strane, ma vere nel loro essere d’innaturale ordine. Le prime sono state spezzate facilmente, ma più che ci s’inoltrava nella foresta e più esse erano resistenti ai maceti. Il Praeceptor Arcani Vampirius n’è rimasto quasi avvolto da quanto erano elastiche.

Ad un certo punto sono apparsi tre enormi ragni, non ricordo di averne visti mai di così grandi ed il primo ha cominciato ad avvolgerci con un’enorme ragnatela, intrappolandoci. A nulla sarebbe servita la mia ascia se non ci fosse stato l’aiuto di Maghi, Druidi e Stregoni.

In verità essi hanno usato del fuoco ed a causa della luce della fiamma ancora adesso provo dolore agli occhi, ma il fine giustifica i mezzi.

Mentre il primo ragno era sconfitto, il secondo mordeva l’Eversor Lain01. Avrei voluto lasciarla lì, senza nemmeno intervenire, ma siamo ancora all’inizio della missione e potrebbe tornarci utile, non so cosa ci sta aspettando e perdere una spada, già adesso, non è saggio.

Mi sono avventato con furia attaccando da dietro, con l’ascia, l’enorme ragno e mentre gli squartavo l’addome una quantità innumerevole d’uova ha cominciato a venir fuori: era femmina l’immonda creatura!

Accerchiato e bloccato, in ogni mio passo, dalle tantissime uova che sembravano pulsare cercando di schiudersi, mi dimenavo come un pazzo alla ricerca di una via di fuga, ma ogni tentativo troppo arduo poteva essermi fatale. Ho gridato aiuto agli Stregoni che con il ghiaccio hanno impedito alle uova di schiudersi e quindi a farmi uscire da quella trappola e con me tutto il resto della compagnia.

Ci siamo portati all’interno della foresta dove regnava silenzio ed oscurità.

Mentre avanzavamo, un canto dolcissimo e suadente ha rapito l’attenzione di Biba e davanti agli occhi estasiati, di noi tutti, una splendida creatura dai capelli rossi e dalle fattezze femminee è apparsa danzando.

Ha cominciato a girare intorno a Biba cantando queste parole: ”Elfa d’oro dai capelli di seta fatti aiutare a raggiunger la meta ... basta una spinta per portarti via, ma quanto sei goffa con questa compagnia ...”.

La nenia ha continuato per un bel po’ di tempo confondendo, le nostre menti; solamente lo Stregone Worfteeth è riuscito a reagire. Ha lanciato lame scaturite dalle sue mani, ma un lampo di luce ha difeso la figura del Demone che non è apparso affatto impaurito, ma anzi i suoi artigli si sono protesi verso Worfteeth, facendo sussultare tutti noi. IsheenII ha colpito il Demone con un dardo incantato rendendolo furioso ed io stesso gli ho conficcato l’ascia nella schiena facendolo ruotare su se stesso; Vampirius l’ha colpito con del ghiaccio magico. Il Demone, vista la malaparata, si è dissolto portandosi via anche la mia ascia.

Ho urlato dalla rabbia, perché la rivolevo, era mia! Il grido è parso udito da qualcuno perché l’ascia mi è stata rilanciata contro e trovandomi in disattenzione si è conficcata nella mia schiena.

Il tempo di riprendermi dall’attacco ed ho attinto da una fiaschetta della Vitae per tornare cosciente.

E’ scaturito un litigio fra me e Biba, ma poi il senno ha vinto sulla diatriba ed abbiamo ripreso il cammino.

Percorse alcune miglia Hitomi79 ha trovato un’ampolla e, grazie alla magia di IsheenII, siamo riusciti a capire che nel suo interno è contenuto un Elementare dell’Aria e tutti abbiamo deciso di portarla con noi.

Proseguendo ancora il nostro cammino il terreno si è fatto sassoso ed impervio. Le montagne erano più vicine e il paesaggio è mutato completamente; i tronchi contorti degli alberi hanno acquistato una luminescenza propria, come se la luce della luna si fosse imprigionata nel loro maledetto legno.

Il liquido contenuto nello scettro che porto con me, quello donatomi dal Conte Thorm, si è fatto via via più turbinoso.

Ad un certo punto la foresta è terminata bruscamente e ci siamo trovati davanti ad una parete rocciosa, con un portale enorme che ci sbarra la strada.

Abbiamo deciso di stanziarci qua per questa notte. Siamo stanchi, ma felici di essere sopravvissuti a tanti pericoli>>.

 Tenebre et Aluka

Cratere

Principe delle Tenebre

Luogotenente Guardasigilli del Clan von Macht.

 

Finito di leggere il messaggio un mormorio invase le Caverne ed ognuno intese dire la propria.

La pergamena fu arrotolata e mandata ai Nobili di Corte ed ai Vampiri non restava che attendere il giorno seguente. 

Purtroppo è avvenuto che il gatto di casa si è divertito a confondermi le pergamene ed ora mi trovo costretto a sospendere la narrazione per metterle nel giusto ordine, ma state tranquilli che non vi lascerò a metà del mio racconto, pochi istanti ancora e si riparte.

 

Padre Brown, Conservatore della Storia Secolare