cap.1
Anno V / Mese 3° / Giorno 9
E' normale che in ogni grande o piccolo nucleo abitato si propaghino delle epidemie: febbri, bubboni, pidocchi o piaghe. Quella però che
colpì Lot in quel periodo, fu davvero una maledizione.
A causa di un disattento errore da parte di un certo numero di Vampiri, che si recò alla scoperta di un tesoro, il maleficio promesso da chi
chiuse la tomba della Regina Kilen, moglie del Re Walker di Kmuth, non fece ritardo alcuno nel manifestarsi.
Il verme cominciò ad insinuarsi ed a prolificare in tutti i Vampiri di Lot.
Furono fatti degli studi scientifici e, ad esempio, Lord WolfTeeth, Rettore della scuola della morte, anch'egli Vampiro infetto, ammise che
il verme scavava nella sacca intestinale, aveva una vita breve e durante il suo ciclo vitale contagiava tutte le altre singole cellule.
La Signora di Lot Oiffos, Alchimista Custode della Terra, passò giornate intere ad interessarsi sull'argomento e ad individuare il
comportamento del male, chiusa nell'antro insieme ai suoi aiutanti. La stanchezza era allo stadio massimo, ma niente poteva vincere la
voglia di veder sconfitto il pericolo e la sofferenza.
In una pergamena, che fa parte del suo diario di vita, l'Arciere dell'Esercito Ducale ser Manfred scrisse:
<<Oggi sono entrato nel Presidio, per svolgere il mio lavoro, quando ho iniziato a parlare e dalla mia bocca è uscita una strana voce
metallica, talmente acuta che penetrava nelle menti di tutti i presenti, Vampiri esclusi, provocando intenso dolore alla testa. Un Cerusico
mi ha fatto vomitare tutto il sangue che avevo nella sacca per poi rifocillarmi con del sangue di Drago>>.
Non mancarono gli esperimenti e non sto ad elencarveli tutti, ma vi posso garantire che le strade prese furono innumerevoli. Ad esempio vi
riporto ciò che confermò Messere GiorgioX, Decano dei Cerusici:
<<Oggi pomeriggio al pozzo delle fogne di Lot si è tentato un esperimento per cercare di estrarre il verme. Il Vampiro Sir Cagliostro,
Discipulus Arcani, si è sottoposto volontariamente ad un intervento chirurgico per cercare di asportare il verme. Dopo essere stato
congelato da Lord WolfTeeth, dal collega Ser Haruko e da me medesimo, abbiamo praticato un'incisione sullo sterno per cercare il verme e
stanarlo. Il tentativo di estrarlo non è stato di una sola volta, ma pur affondando le mani nelle viscere del Vampiro il verme si nascondeva
sempre più nei tessuti fino a scomparire alla nostra vista>>.
Tutta la popolazione di Lot era in subbuglio ed anche coloro che non rischiavano alcunché, temevano per la sorte e la sofferenza di parenti
o amici appartenenti alla razza dei Vampiri.
Un forte grido d’aiuto, ma non certo l'ultimo, fu lanciato da lord Krathos:
<<Non dobbiamo lasciare nulla d'intentato, ognuno nel suo mondo scientifico, o altro di cui faccia parte, deve cercare un rimedio il più
celermente possibile per porre una soluzione a quest’infezione. Se poi il male ha origini dal risveglio della grande madre Veddartha, che si
trovi il rimedio per acquietarla>>.
Questo che vi ho riportato è ciò che nell'ordine della scienza si cercò e si spronò a fare.
Per quanto riguarda invece i tentativi pratico-militari, fu organizzata una spedizione dal Principe Cratere, dopo che il Rettore Biba,
aiutato dalla Strega Ahalor e supportato dai Chierici, gli ebbero indicato un luogo dove cercare.
La visione di Milady Biba fu abbastanza chiara. Le fu mostrato uno stormo d’aquile che volavano verso alcune caverne. Lo stormo era composto
da una decina d’uccelli. Entrati all'interno della terra qualcuno è morto ed altri sono sortiti, con nel becco le piume dei compagni.
Indicazione che sottolineava la pericolosità della missione e che faceva auspicare, a coloro i quali si sarebbero salvati, di riportare, al
ritorno della missione, il corpo di un compagno deceduto.
Giunto alle porte delle caverne dei Nani, il Principe Cratere decise di fare lui il primo turno di guardia e per fare rapporto al Synodus e
al primogenito. Attese che i suoi compagni si fossero addormentati e poi, aprendo una pergamena, iniziò a scrivere …
Che cosa riportò? Un po’ di pazienza e presto sarete accontentati.
Padre Brown, Conservatore della Storia Secolare