Il Verme di Kmuth

Esito delle ricerche sulla sua collocazione storica

Kmuth era una florida città fondata molto tempo prima di Thelthartown, la città dalle dodici torri argentate, sfortunatamente il destino volle che la sua vita fosse sì di lustro, ma molto breve.
Il Regnante proveniva dalle alte Terre del Nord, ma, nel momento in cui egli decise di allontanarsi con parte dell’Esercito del padre, purtroppo caddero in pestilenza.

Re Walker costruì dunque Kmuth e diede il via a lavori di bonifica del territorio circostante le alte mura.
Il popolo, che pian piano era cresciuto nella bontà e nel gentil fare del Sovrano, si era prodigato a costruire immensi edifici, guidato dall’esperienza degli Architetti che il Re si era portato con sé alla sua Corte.
Fra i nobili c’era una bella fanciulla, Lady Kylen, sulla quale Re Walker aveva da qualche tempo posato lo sguardo; giacché nulla poteva fermare la sua volontà decise, in breve tempo, di farla sua sposa.
La donna da semplice nobile fu incoronata Regina e la città visse alcuni giorni di festa e ringraziamento alla Dea Ahren, che aveva permesso il successo delle nozze.
Le giornate scorrevano tranquille e tutto pareva non far trasparire alcunché d’insolito o di preannunciato; ma come si sa, chi viene dal popolo non può regnare, non perché è più stupido, ma perché possiede l’indole semplice del “vivi e lascia vivere”, e spesso non sa imporre agli altri e nemmeno a sé stesso il volere ma, soprattutto, il dovere a costo della morte. Certo non per tutti è così, ma difficile è trovare un asino in un branco di muli!
Avvenne che la sposa del Re s’invaghì di un uomo che bazzicava spesso la Corte, soprattutto quando il Re non era presente per vari motivi: vuoi a causa delle battaglie ai confini, e vuoi perché ogni tanto tornava a trovare i genitori nelle Terre del Nord, lasciandola al castello insieme ai suoi due figli che nel frattempo erano nati, Allardon e Crell.
Quando però il Sovrano venne a sapere della faccenda il dolore gli spaccò il cuore e, con l’aiuto della Strega di Corte, prima fece uccidere il traditore e poi pensò alla compagna.
Come vi chiederete ... eccovi accontentati.
Dato che egli stava quasi morendo dalla disperazione, che lentamente lo divorava, la Strega suggerì di far morire la sposa per lo stesso identico dolore, così chiamò a sé il Principe dei Vampiri, suo vecchio amico, Lord Frew.
Ogni notte egli si recava nella camera della Regina, aiutato da chi il Re aveva avvisato della faccenda, e, mordendole il collo con i canini, succhiava lei il sangue.
La morte fu lenta, ma inesorabile ...

La donna ogni giorno aveva sempre meno forze e, da ultimo, non si alzava più dal proprio letto. Piangeva per l’amor perduto e non voleva più vedere il Sovrano, che se ne stava sempre seduto fuori dalla porta della camera a piangere.
La donna morì e fu deciso che fosse seppellita in una tomba scavata sotto il Tempio della Dea Ahren.
Il corpo fu ricoperto di pietre preziose, tutte quelle che il regnante possedeva: un immenso tesoro.
Il sepolcro fu chiuso e sigillato e su di esso vennero incise le seguenti parole:
- Chiunque provi e riesca a toccare la Regina sarà infettato da un Male peggiore del tradimento. Verme è stato colui che ti ha portata a tradire facendoti innamorare e verme diverrà colui che disturberà il tuo riposo eterno -
La tomba, quindi, venne nascosta da alcune pietre.
Il tempo passò, Re Walker non si sposò più e morì solo, anche perché i suoi due figli perirono in due battaglie diverse.
La città cadde in mano ai molti che pretendevano di regnare, ma alla fine fu venduta al nemico che se ne impossessò, soltanto allo scopo di distruggerla definitivamente.
I cittadini si sparpagliarono ovunque e qualcuno entrò poi a far parte del popolo di Thoyren.
Ci fu chi dimenticò tutto quello che avvenne a Kmuth, ma ci fu anche chi riportò su pergamena tutta la storia del tradimento.
La città di Telthartown ebbe un seguito, come narrato negli antefatti di Lot, e quindi non mi dilungo qua a ripetere cose già portate ai posteri, ma riprendo dal giorno in cui a Lot fu rinvenuta da un Vampiro una pergamena in un anfratto.
Nella pergamena si narrava di un mirabile tesoro.

Passò la parola ad altri suoi compagni Vampiri, poiché l’oro e le pietre sarebbero state in enorme quantità e bastavano per tutti.
La spedizione partì all’insaputa di tutti a Lot. Il temerario drappello si allontanò dal Granducato e giunse dove la carta diceva che era stato costruito il Tempio, oramai distrutto; cercarono affannosamente per un vasto raggio, trascorsero giorni, se non settimane.
Un giorno trovarono un segno che forse indicava l’esatto punto dove era un tempo sorto il Tempio e scavarono.
Pale e picconi lavorarono per giorni, e finalmente riuscirono a raggiungere la tomba.
Sulla pietra che copriva il corpo era scolpito in bassorilievo un fuoco sovrastato da un Vampiro che posava la mano destra sul cuore.
Nessuno fece caso alla strana figura, anche perché tante erano allora le tradizioni e poco importava sapere, se non quanto oro e pietre li avrebbero arricchiti.
La tomba fu scoperchiata ed un nauseante odore uscì fuori.
Il tesoro era lì, a portata di mano, e già alcuni si erano impadroniti di numerose pietre quando, alla porta, apparve una donna vestita nero, con le unghie lunghe e affilate, il viso emaciato e solcato di rughe.
I Vampiri la osservarono ed immediatamente riconobbero in quel volto, anche se camuffato, gli occhi della Fulgida Veddartha.
Si Veddartha, la figlia di Themis, nata da un sogno della Dea, che fu punita dalla stessa madre all’eterna fame per aver giaciuto con il fratello Shierak.
Lei vide il suo viso assumere i toni dell’opale e lunghi ed affilati canini prendere il posto del suo radioso sorriso, sempre alla ricerca di sangue per spegnere quella fortissima sete alla quale fu condannata per l’eternità.
Chiunque avesse osato disturbare il sonno della Regina, era destinato ad affrontare un terribile destino.
Veddartha li osservò tutti, uno ad uno, e disse:
<< La maledizione vi colpirà e l’oro si ridurrà in polvere >>.
All’istante scomparve e nel medesimo momento il tesoro divenne sabbia.
Gli impavidi Vampiri fuggirono dal quel luogo tornando a Lot, ignari di ciò che avrebbero portato con sé … Il verme della maledizione si era ormai insinuato dentro di loro e avrebbe divorato prima il loro stomaco e poi i loro polmoni, lentamente …

Questo quanto siamo riusciti a scoprire grazie ai nostri manoscritti … Questo qui riportiamo nella speranza che possa aiutare i Vampiri a sconfiggere la maledizione …

** I Detentori dell’Arcana Saggezza **