Canzone per Lady Shanty

Scritto nelle stelle il suo cammino,
impressa negli occhi di conoscenza
luce meravigliosa, il destino
più nobile, del sapere la via.

Una spada sì fedele compagna
simbolo d’eterna riconoscenza,
che’l nobile difensore accompagna
e l’oscurità dell’ignorar svia;

Un dono che la Sapienza c’invia.

Chiedo alla Luna di darmi un sol giorno
per contemplar il di lei ritorno
dall’eterna lotta contro l’ingiusto,
del poter della parola fiaccola.
Chiedo al Sole di donarmi una goccia
chè io sia come lei, roccia
solida alla stretta degli elementi
guida a chi, solo, nel buio brancola.

Brancola cercando’l giorno, saggezza
di saper la propria scelta compiere,
e quando il vento’l viso accarezza
inspirar la vita ed esser ricolma.

Anche quando forza pare mancare
al proprio dover sempre adempiere,
ogni indugio cacciato, sol di fede,
limpida fonte, nell’anima colma.

Farsi della notte un dolce manto
e all’alba assaporar del vento’l canto
seguir col pensiero una rondine,
affogare nel colore d’un fiore.
Contemplare delle stelle il disegno
quando neve lascia’l candido segno
a ricordo del destino di tutti,
immersi in un sì eterno bagliore.

Poi aspettando’l momento migliore
e le parole giuste, scrivere versi
per cantare della forza interiore,
delle gesta, o del solo sorriso.

Dolce compagna, generosa luce,
sapienza ed onor in lei son riversi,
mano forte e potente della voce
il suono d’arcano pieno ed intriso.

Anche il tempo dinanzi ora sta assiso,

contempla silente elfica beltade
che fu per noi splendor maestade
e un dì fa ch’io incontri il suo sguardo
e possa goder di sua presenza.
Con lei discorrer poi vorrei,
in sua fronte, allor, mi porrei
e ascoltar le storie per ore e ore
abbandonata a sì antica essenza.

Che gli elementi mi sian strumenti
e con me un’armonia innalzino
di natura, color e sentimenti,
note che l’aere poi diffonda

e cantino gli animali in coro
ruggisca il leone, le fate danzino,
l’alba colga della notte rugiada
e l’acqua, quindi, vita infonda.

Ciò che’l mortale non potrà varcare
ciò che mai si smise di cercare:
immortalità, gloria ed onore,
dunque con coraggio natura
affronto e racchiudo in parole
le gesta che’l granducato faccia poi festa
e per sempre i figli avranno’l ricordo,
speme di scorger sua imago al tramonto.

Pantesilea - Bardo Maestro Aedo