La Vecchia Lot

Il Mare di Lot

 

Lot, oltre ad avere confini terrestri, è una città che si affaccia sul mare. I Nobili, dopo aver provveduto a fortificarla con grandi mura, per proteggerla dagli assalti delle forze di Honorius che cercavano di attraversare i Monti delle Nebbie, decisero di dare l’avvio alla costruzione di un grande porto all’interno della Cittadella di Erik. 

Il versante a Sud della collina su cui sorgeva Lot aveva un breve tratto di scogliera, non molto alta, che sovrastava la parte più settentrionale del mare; fu qui che si misero all'opera squadre di Cittadini sotto la supervisione del Conte Erik e dei Mastri Costruttori.

Il lavoro durò alcuni mesi: vennero scavate profondamente le rocce, fino ad arrivare al livello del mare, in modo tale da ricavarne una base naturale per la costruzione delle banchine.

Una piccola flotta di barche e chiatte, agli ordini del Capitano Gilgamesh, dragò i fondali; poi furono calati in acqua grandi scogli che formarono i due moli che racchiudevano le banchine.

Nell’Anno I/ Mese 9°/Giorno 18°, dopo lunghi mesi di lavori, venne inaugurato il Porto di Lot e creata ufficialmente la Marina Ducale.

I marinai raggiungevano il Porto dopo essere passati vicino ai Giardini delle Delizie. Scesi alcuni scalini, abilmente scalpellati nella roccia, si trovavano davanti al Mare, le cui acque si stendevano fino all’orizzonte; volgendo lo sguardo su quella distesa azzurra, senza avere punti di riferimento certi, avevano la netta impressione di doversi avventurare in un luogo pieno di pericoli e d’immense fortune, dove i più esperti tra loro, potevano diventare ricchi.

Chi iniziava la sua avventura per mare doveva dotarsi di alcune cose, tra cui la principale era, naturalmente, una nave.

La prima volta che si accedeva al Porto si riceveva in dotazione una piccola imbarcazione con un raggio d’azione piuttosto limitato, ma, presso i cantieri navali posti lungo i moli, si potevano acquistare navi più grandi e costose, fino ad un valore di 5000 monete.

Le navi più grandi erano più costose, ma le loro dimensioni e la loro robustezza gli conferivano una maggiore capacità di carico e di autonomia; questo le rendeva più sicure, rispetto a quelle più piccole e meno costose, e più vantaggiose in termini di capacità di carico della Spezia.

La peste dilagava per Lot, il Lazzaretto era pieno di Cittadini sofferenti e molti altri si aggiravano per le vie della città, mostrando i primi sintomi dell’orribile morbo scatenato dagli agenti di Honorius.

Tutti i marinai vennero inviati alla ricerca della Spezia, che era il preparato base dei vari medicamenti utilizzati per debellare la peste. 

Una volta acquistata la nave occorreva scegliere il tipo di Spezia che si voleva commercializzare e quindi caricare sulla nave il giusto tipo di Woke. 

Esistevano diversi tipi di Woke necessari ad estrarre i tre tipi di Spezia, che erano: il Chilitius, il Bachellos e il Pistilium. 

Una volta che si era salpati, subito fuori dalle acque amiche del Porto, immediatamente ci si trovava in mezzo ad una fitta nebbia che, scendendo lungo le pendici dei Monti a Nord della città, perennemente copriva quella porzione d’acque. Dalle murate delle navi si poteva scorgere solo un breve tratto di mare e non si riusciva a navigare senza l’ausilio della bussola.

Molti dei primi valorosi marinai che si avventurarono in mezzo al mare fecero naufragio, ma altri riuscirono a raggiungere alcune isole, tracciandone su delle mappe di fortuna la rotta seguita.

Grazie a questi avventurosi, in breve tempo si riuscì a stendere una mappa su cui erano segnate tutte le isole del Mare di Lot e la rotta per raggiungerle.

Avere una di queste mappe divenne indispensabile perché, anche per i marinai più esperti, era facile perdersi ed il fasciame delle navi, essendo sottoposto ad usura, conferiva ad esse solo una determinata autonomia.

Il marinaio doveva sempre sapere dove si trovava e stare attento ad avere la possibilità di tornare in Porto, perché, se si allontanava troppo, non sarebbe riuscito a fare ritorno e sarebbe naufragato in mezzo al mare.

Un utile strumento era il sestante che però, essendo un oggetto incantato dai Maghi di Lot, aveva un costo di 5 azioni ed ogni volta che lo si usava assorbiva energia dalla nave stessa, rendendola più vulnerabile alle onde e limitandone così il raggio d’azione. Tale costo tratteneva il più delle volte il marinaio esperto dall’usarlo.

I marinai appena arruolati si aggiravano tra le banchine, guardando i carichi di Spezia che uscivano dalle stive delle navi, ascoltando gli affascinanti racconti dei lupi di mare e cercando di carpire i loro consigli in vista delle proprie spedizioni.

Le prime volte che uscivano in mare aperto erano molto prudenti e, generalmente, non si avventuravano molto distante; la meta preferita era l’Isola di Palo, l’isola più vicina al Porto che, quando appariva in mezzo alla nebbia, scacciava dal cuore tutta la paura e la tensione che quelle acque silenziose e quella nebbia sempre presente, lentamente in esso instillavano.

Sull’Isola di Palo occorreva sbarcare armati e stare molto attenti, perché era facile trovarsi davanti a dei Goblin inviati da Honorius per impedire l’estrazione della Spezia ed, allora, nascevano scontri all’ultimo sangue in cui alle volte, il marinaio scampato alle pericolose acque, cadeva sotto i colpi delle forze del Male.

Una volta sbarcati, se non vi erano pericoli in vista, si usava il Woke per caricare la Spezia sulla nave e fare rifornimento di cibo e acqua per il viaggio di ritorno.

Per rifornirsi in un’isola si doveva comunque consumare un Punto Forza, perciò era consigliabile avere parecchia energia disponibile, prima di partire per il viaggio di rientro. 

I marinai più esperti si avventuravano sempre più lontano dal Porto, riuscendo a raggiungere altre isole, come: Isola di Liffa, Isola del Sole, Isola del Fuoco in cui però era difficile trovare della Spezia, Isola di Kud la più prolifica assieme all’Isola di Lembo, Isola delle Nubi, Isola dei Venti, Isola dei Laghi, Isola dell'Abbondanza, Isola Farast, Isola del Sigaro, Isola del Mistero, Isola Deserta e Isola X.

Una volta trovata e caricata la Spezia, si faceva rotta verso il Porto, per poi andare al mercato a venderla, guadagnando secondo la sua valutazione ed acquisendo nuovi meriti, sotto forma di un punteggio, annotato sulla propria scheda personale, che sarebbe stato in seguito valutato per i successivi passaggi di grado.

Oltre ai punti, si riceveva una somma in denaro che permetteva di ammortizzare i costi della nave e di andare un po’ a divertirsi in Taverna. 

I marinai a Lot non furono mai numerosi come i soldati, ma vi furono molte figure di spicco che si distinsero per il coraggio nei combattimenti e per l’intraprendenza nella navigazione; per ricordarne alcuni: il Commodoro Patryn, la più alta carica della Marina, poi i Capitani e marinai Primax, Gilgamesh, Killer, DarkLord e Gedeone.

Althair, Sommo Detentore dell’Arcana Saggezza