La Vecchia Lot
I Soldati
Immediatamente
la notizia raggiunse le orecchie del Granduca che inviò i suoi due migliori
Esploratori, Predator e Sara, a seguire i movimenti del nemico.
Passando
di bocca in bocca tra le donne in Piazza del Mercato, sussurrata nelle sale
della Biblioteca o nella penombra dei Templi, la notizia della nuova imminente
guerra inevitabilmente si sparse
anche tra la popolazione, causando scompiglio fra tutti i Cittadini che giravano
per la città sconvolti, a causa dei nuovi eventi.
Il
Granduca convocò nel Palazzo Ducale il Conte Erik, i Governatori Thorm e Petrus,
il Comandante delle Guardie Armok nel tentativo di organizzare l’Esercito. Si
riuscirono a racimolare non più di seicento persone fra tutti Cittadini abili
alle armi. D’altra parte il Granducato era giovane ed i suoi abitanti troppo
pochi per costituire un valido Esercito.
Nessuna
torre di Magia era stata eretta, nessun’arcana Arte avrebbe potuto aiutare
l’Esercito del Granducato; i valorosi Soldati avrebbero potuto contare solo
sulle loro capacità e forze.
In
città, inoltre, le cose peggioravano di giorno in giorno: i sudditi, intimoriti
dalla presenza sui Monti dell’esercito straniero, si preoccupavano solo della
loro vita, mettendo da parte il senso civico ed il dovere verso il Granduca.
Non
pochi abbandonarono le mura del Granducato per dirigersi nuovamente a Sud, verso
le città alleate di Telthartown e Quinalth; molti mercanti, sebbene giunti da
poco in città, chiusero le loro botteghe e caricarono nuovamente la loro
mercanzia su loro carri, proprio quei carri che li avevano condotti, pieni di
speranza per il futuro ed ambizione di guadagno, lungo le strade che
percorrevano la Piana delle Acque.
I
membri del Corpo delle Guardie erano indaffarati a mantenere la calma tra la
popolazione, che ogni giorno continuava a creare disordini dovuti alla paura e
allo sconforto.
La
guerra che molti Cittadini non avevano mai conosciuto, quella che li avrebbe
rinchiusi tra le mura della città senza permettergli di coltivare né cacciare,
che avrebbe portato patimenti e miseria, che gli avrebbe strappato le persone più
care … quella guerra, si stava abbattendo ancora una volta sul Granducato.
Coloro
che decisero di restare a Lot, iniziarono a prepararsi a questa grande guerra,
mettendo via provviste per i mesi di carestia ed assedio che si stavano
avvicinando, aiutando a rinforzare le mura in alcuni punti in cui non erano
ancora state ultimate, scavando fossati ed erigendo terrapieni. Desolazione,
Silenzio, Fame, Paura erano ormai imminenti.
Una
volta terminate le opere di consolidamento delle difese della città, il
Granduca diede ordine al Conte Erik di guidare una sortita dell’Esercito sui
Monti delle Nebbie e di saggiare la forza effettiva del nemico.
Le
truppe a disposizione si disposero su tre colonne ed iniziarono ad inoltrarsi
sulle propaggini meridionali delle montagne lungo la Gola dei Ghiacci.
Il
Conte Erik prese il comando della colonna centrale, alla sua destra procedeva la
seconda colonna agli ordini del Governatore Thorm, mentre, leggermente arretrata
sulla sinistra, avanzava la colonna comandata dal Governatore Petrus.
Davanti
a tutti vi era un pugno d’Esploratori agli ordini di Predator e Sara che, al
calar della sera, ritornarono dal Conte Erik annunciandogli che l’orda di
Goblin e Orchi, agli ordini dei temibili Cavalieri di Honorius stava
sopraggiungendo.
Le
file dei Soldati che avanzavano formarono un muro contro l’esercito ostile:
avevano armi lucenti, le prime forgiate da tempi immemori. La luce della luna
brillava su di loro, sulle armature, sugli scudi, sulle armi … ma presto
avrebbe brillato anche sul loro sangue e questa consapevolezza li seguiva come
un’ombra oscura, come il senso d’angoscia che rimane nell’animo il mattino
seguente ad una notte d’incubi.
Guerrieri
in armature sì pesanti da mettere in dubbio la loro mobilità, Lancieri con
aste più lunghe di quanto loro stessi non avrebbero mai creduto, lance che
fendevano l’aria; poi combattenti dotati di un equipaggiamento più leggero,
che, ancora privi d’esperienza, si voltavano ogni minuto per paura di
un’imboscata; infine Arcieri e Balestrieri che avevano avuto occasione di
tirare solo in piccole gare tra paesani.
L’Esercito,
già inferiore numericamente, non era certo pronto per resistere all’attacco
delle orde di creature guidate da Honorius. L’inesperienza poteva essere loro
fatale e questo era ben noto agli Strateghi della guerra, che ogni notte si
riunivano al cospetto del Granduca non risparmiandogli la loro preoccupazione.
Questo,
tuttavia, era l’Esercito.
Ma
non solo: c’erano anche graduati, veterani che avevano combattuto nelle
battaglie invernali durante la costruzione di Lot, che seppero infondere lo
spirito del guerriero e l’anima del patriota, dai Soldati alle più giovani
staffette che altro compito non avevano che portare informazioni da una parte
all’altra del campo di battaglia.
Seppure
mal equipaggiato e poco numeroso, l’Esercito lottiano poteva contare sulla
convinzione dei suoi Soldati che prima della propria salvezza c’era quella del
Granducato. Ciò che contraddistingueva l’esercito di Honorius da quello del
Granduca era il fatto che i Soldati lottiani combattevano per un obiettivo ben
preciso che stava loro a cuore: la propria città, le proprie mogli, i propri
figli. In tale motivazione si confidava, mentre, col cuore stretto in una morsa
d’incertezza, si procedeva impavidi verso la grande battaglia.
Althair
- Sommo Detentore dell’Arcana Saggezza
Shanty - Depositario dei Segreti della Storia