La Vecchia Lot

I Monti

Lot, ormai completamente racchiusa nella sua cinta muraria e, suddivisa nei suoi quartieri, si preparava a vivere una vita propria e indipendente.

Ogni giorno giungevano in città Viandanti in cerca di un luogo dove mettere radici e lavorare, e fortunatamente tutti venivano prontamente impiegati visto l’enorme mole di lavori ancora da portare a termine.

Le strade venivano pavimentate con blocchi di pietra estratti da una piccola cava alla base dei Monti delle Nebbie, nuove case venivano edificate, si aprivano le prime attività commerciali, gli Artigiani aprivano piccole botteghe e sorgevano luoghi di ritrovo dove riunirsi dopo una dura giornata di lavoro.

Predator e Sara continuavano instancabili le loro esplorazioni sui Monti delle Nebbie e, per volere del Granduca, quale segno di riconoscenza per il grande impegno con cui svolgevano gli incarichi affidatigli, la loro fu una delle prime abitazioni private ad essere costruite.

Sotto il Castello, durante le opere di fondazione, erano state scavate profonde gallerie ed in una di queste la Strega di Corte Malik creò il suo antro, chiudendone poi l’accesso a chiunque. Solo lei poteva accedervi e solo lei poteva chiamare i cittadini nell’oscuro sotterraneo, dove svolgeva i suoi riti.

La primavera avanzava e la popolazione di Lot continuava a crescere; così il Granduca decise di nominare i Capitani Thorm e Petrus Governatori della città, affiancandoli al Conte Erik. Cominciava così a costituirsi un gruppo di persone più numeroso per la gestione della nuova città, che più cresceva nel numero d’abitanti, più necessitava d’emendamenti e direttive per il corretto svolgersi della vita stessa.

I Brigadieri Gronko e Frengo vennero inviati con un contingente dell’Esercito a sorvegliare la Gola dei Ghiacci, per prevenire una nuova invasione da parte dei Goblin e degli Orchi che vivevano a Nord dei Monti delle Nebbie.

La voce che era nata una nuova e fiorente città, attirò a Lot una Maga ed un Folletto specializzati nella preparazione di pozioni. Inizialmente osservati con diffidenza, entrambi si rivelarono in seguito due validissimi aiuti per i Cittadini del Granducato.

Sul finire della primavera il Granduca diede ordine di costruire grandi magazzini e iniziare ad accumulare le scorte per la prossima stagione invernale.

Tutti coloro che non erano impegnati nei lavori in città, iniziarono a mettersi all’opera; nella pianura a sud di Lot furono arati e seminati campi da cui ricavare le scorte di grano e mais, mentre nutrite squadre di Cacciatori presero a battere le pendici dei Monti delle Nebbie.

Cibo, legna, pelli e tutto ciò che poteva servire per affrontare al meglio i freddi invernali, era messo da parte in abbondanti scorte.

La maggior parte degli uomini passava intere giornate sui Monti: al mattino si mettevano nello zaino una fiaschetta di vino e qualche provvista, poi si avviavano verso nord. Usciti dalla città si addentravano nei boschi alla base dei monti per poi inerpicarsi lungo i crinali e su per le rocce; tutto era avvolto da una fitta nebbia che raramente e, solo per brevi attimi, si alzava, per poi tornare nuovamente ad avvolgere ogni cosa, rendendo ovattati tutti i suoni circostanti.

I cittadini, ormai esperti, si muovevano con cautela, cacciavano la selvaggina presente e prestavano attenzione a cogliere ogni minimo indizio di ciò che accadeva intorno a loro.

Nonostante tutto, capitava sovente di svoltare dietro ad un masso, o scendere in un avvallamento, e trovarsi improvvisamente davanti al muso ringhiante di un grosso lupo.
Iniziava allora una lotta mortale, dalla quale non sempre il cacciatore usciva vittorioso; purtroppo la caccia era l'unico modo per procurarsi la carne e le pelli necessari per sopravvivere e quindi ogni giorno si tornava a tentare la sorte sulle montagne, affidando la propria anima alla benevolenza della Dea Themis.

Giorno e notte uomini tenaci erano alla ricerca di ciò di cui la comunità necessitava e non facevano ritorno prima di averlo ottenuto.


Nel frattempo le donne si occupavano della concia delle pelli di lupo, riportate dai cacciatori dopo grande fatica e dure giornate di lavoro. In città si respirava un'aria serena, ogni cittadino viveva in armonia con coloro che gli stavano accanto … ma qualcosa di sinistro e oscuro avrebbe, da lì a poco, minacciato la tranquillità da qualche tempo acquistata.

L’estate era ormai arrivata e i Monti Nebbiosi, il luogo che a lungo aveva protetto la città da invasioni nemiche, lo stesso luogo che aveva donato la possibilità di sopravvivere a tutti gli inverni trascorsi permettendo agli uomini di trovarvi riparo e cibo, sarebbero divenuti l'origine delle sciagure future.

Iniziarono i primi scontri isolati con piccole bande di Goblin che, invece di attraversare la Gola dei Ghiacci, ancora presidiata dalle forze di Lot, scalavano le montagne per poi scendere verso la Città.

Gli scontri non erano particolarmente impegnativi e di solito si riusciva facilmente a mettere in fuga gli assalitori, ma ogni giorno questi combattimenti aumentavano sempre di più sia per numero che per intensità.

Il Granduca convocò la Strega di Corte e le chiese di usare i suoi poteri per cercare di capire cosa stesse accadendo, così Malik, una volta ritornata nel suo antro, si mise subito all’opera. Il giorno successivo, visibilmente provata, tornò dal Granduca preannunciando dure guerre e sventure per la Città.


Uomini e donne restarono pietrificati da queste funeste previsioni, ma non vi era possibilità d’errore: la Strega di Corte aveva parlato.


Fortunatamente l’animo umano era dotato di grandi risorse e così, dopo un primo momento di smarrimento, i Cittadini organizzarono delle pattuglie armate che avrebbero vigilato sull'incolumità degli altri abitanti.

Ormai i segni di un’imminente battaglia erano chiari: il Granduca, il Conte Erik, i Governatori Thorm e Petrus iniziarono ad organizzare e armare un piccolo Esercito pronto in qualunque momento a scendere in campo ed a difendere con ogni mezzo disponibile la popolazione.


Nel frattempo i lupi scendevano sempre più a valle costringendo il Granduca ad offrire una taglia sulle loro pelli. Chi aveva visto quelle bestie da vicino ed era vissuto abbastanza per poterlo raccontare, giurava di aver letto un ghigno divertito sulle loro fauci macchiate di sangue … che fosse anche quello un segno della sciagura che si stava per abbattere?

Gli avventurieri gioirono di quel provvedimento: i pozzi erano gelati e le pelli di lupo avrebbero potuto garantire un inverno meno rigido per le loro famiglie. Inoltre la taglia avrebbe permesso l'acquisto di cibo e vino.

Il miraggio di una vita relativamente agiata spinse molti uomini a mettersi in marcia alla volta dei Monti, ma una visione spaventosa li costrinse a far ritorno entro le mura cittadine.

Centinaia di truppe formate da orribili mostri si riversavano dai Monti, guidate dal loro Dio malvagio.

La loro avanzata era lenta, ma inesorabile … i lottiani sarebbero riusciti a scampare anche questa catastrofe?

 

Althair - Sommo Detentore dell’Arcana Saggezza  

Shanty - Depositario dei Segreti della Storia