LA VITA DI...
MarieMagdalene

Il padre, Marcel Isaïe, appartenente della famiglia Crillon, sin da giovine avea la passione della scrittura, quindi divenne chierico. Tale condizione, infatti, rappresentava l`unico mezzo di sopravvivenza economica per molti letterati, alternativo al servizio a corte o al favore di qualche mecenate. Così gli si dava diritto a ricoprire uffici di una certa levature,in cambio di godimento di beni e privilegi.

La madre, Hélyette Thalie,da sempre conosciuta col nome di Rose Marie,di caritatevole indole e orfana dalla nascita,era una oblata. Accolta in un istituto di donne votate esclusivamente alla fede per il proprio Dio, ivi crebbe leggendo voracemente tutto ciò che la biblioteca dello stesso le offriva; uscì dall`ignoranza divenendo donna di grande cultura. Lì vi rimase fin al dì in cui conobbe Marcel con il quale subito convolò a nozze, offerta in isposa dalla superiora dell`istituto.

Nacque così Eulalie Rose, che, sin da piccola, entra in una scuola per figlie di accolite spirituali. Marie, così la avean ribattezzata le istitutrici, legge, studia gli idiomi e impara ad amar la cultura, nonchè le "arti femminili". Dall`indole bifronte non era assai doviziosa; era però caritatevole, e dava del suo quanto poteva, a coloro che ne aveano bisogno. Intorno a sè sentia parlar sempre e solo di cose probe e sacre delle quali si sentiva parte. Crebbe l'affezione nei suoi confronti in causa delle dolci sue maniere e della cura che si prendeva nel confortare gli afflitti. Si amicava, così, molta gente: entrava in relazione con la sventura altrui dalla quale traeva la dignità dell`essere.

Giunta in età adolescenziale riceve un ancor più raffinata e profonda educazione da parte di eccellenti letterati, scienziati e filosofi. Rifiuta numerosi pretendenti appartenenti alle migliori famiglie, sostenendo che avrebbe unicamente sposato l`uomo che l`avrebbe superata in sapienza e saggezza.

Tutta la costrizione, alla quale però ella al contempo era tenuta, uno squarcio nell`animo, irrimediabilmente, le stavano aprendo...Pensieri albergavano dentro di ella...Domande, alle quali nessuno parea intenzionato a risponder, il seme del dubbio coltivarono nella sua intima essenza. La madre di Marie, leggendo inquietudine negli occhi della figlia, la inviò al proprio padre spirituale, un eremita che trascorreva una vita di preghiera nella solitudine di un territorio isolato, riparandosi in una caverna. Ma quell`incontro, al quale altri ne seguirono, molte sorprese rivelò e molto sconvolse la vita della fanciulla.

Una notte la si udì scappar dalla scuola afferrando per le redini il cavallo del custode che l`istituto, ligiamente, vegliava. Corse finchè non raggiunse il limen delle terre. Nulla si seppe mai più di lei nè del segreto che in sè custodiva. Ciò che veramente accadde nella sua mente è ben prigioniero e giace intrapppolato senza che possa scorgere mai la luce della verità.

Mesi dopo alcune vestali, appartenenti ad una fede a lei ignota, la portarono in una tranquilla cittade alla quale si presentò come Marie Magdalene. Tale era il nome appartenuto alla donna narrata in una leggenda che le istitutrici con livore le favoleggiavano quando volevano distrarla dai pensieri che loro solevan definire leziosi. Un marchio a fuoco nella sua anima da ella scientemente impresso, per non dimenticar e per non graziarsi mai di ciò che un passato peccato conseguì così dolorosamente.

Molte le vicende che si son susseguite dall`arrivo di Marie Magdalene in Lot...

Prime tra tutte l`accoglienza all`interno di un Clan che di lei s`è voluto subito prender cura attraverso l`armoniosa fratellanza che ivi si respira. Il Clan Yurath anche ad ella aprì le porte dandole la possibilità di ricrear se stessa sempre dai fratelli supportata. Un bagliore di luce che in un momento di buoio forza le diede.

Quindi anche l`incontro con una splendida Lady che la sorella mai posseduta tuttora rappresenta. Liliana, che le porte del suo cuor le ha aperto offrendole illimitata amicizia e che Marie Magdalene ogni istante ricambia, ringraziando il dì che volle il loro incontro.

L`incontro con un soldato di Lot solo al mondo, Thalandor. Subito amato, ella se ne prende tuttora cura come fosse fratello suo, come fosse quel fratello che tanto agognava e che mai arrivò.

E poi la vita quotidiana nel granducato: incontri preziosi con figure variegate che a crescer le insegnano costantemente.
Incontri meno gradevoli, che anche in pericolo la hanno posta e che, al pari, ad esser forte la impegnano.
Nonchè le morti, anche a quelle ha dovuto assistere, scorgendo perire chi nel cuore portava.

Poi una sera, un fratello più divenne senza che lei nemmeno avesse il tempo di realizzarlo. Una nuova sensazione, qualcuno pronto a proteggerla ora esistea e lei una pace volea rendergli. Ma, suo malgrado, tale pace mai le è appartenuta, motivo per il quale mai riuscì a donarla.
E questo è quanto di quel che ella può raccontar dall`arrivo nella cittade... Eternamente sola a peregrinar nel suo destino, si è convinta che per espiar il suo inferno la solitudine la sua anima debba maritar.