LA VITA DI...
Juza

Difficile condensare in poche righe di pergamena una vita lunga più di 222 anni … difficile quanto cercare di amalgamare due pezzi di cera senza fuoco … dunque qui vergherò per sommi capi ciò che veramente ha segnato la storia di questo giovane Elfo dai suoi primi anni …

Lassù nella valle di Scalf, nella Contea di Berghem, ho vissuto i primi due secoli della mia vita, nel maniero di famiglia, una prigione dorata per me che, ancora giovane ed inesperto, venivo riverito e servito in tutto ciò di cui necessitavo. Non eravamo una famiglia ricca nel vero senso della parola, ma gli archi forgiati da mio padre Tolòt delle Nuvole ebbero grande successo durante la guerra tra Contee, dunque nulla mancava a me ed ai miei parenti.

Mio padre … egli non apprezzava il fatto che io, figlio di un Mastro Arciere, preferissi le piume alle frecce … spesso mi portava con lui a caccia di cinghiali ma, nonostante fossi rapido e preciso nello scoccare, mai accettai di divenire Soldato. Questo non felicitava in particolar modo colui che aveva combattuto tante volte in gioventù, ma l’esperienza mi portò a capire ben presto che bastava sfidarlo a "sidro e cosce" per fargli subito tornare il sorriso … mamma e le cameriere mi odiavano per questo, anche perché alla fine il suo ronfare si poteva intendere per molte leghe … e per fortuna noi Elfi si dorme soltanto poche ore.

Spesso si avventuravano verso le nostre terre grandi guerrieri, i quali non disdegnavano affatto di scambiare le loro storie per un pasto caldo e un giaciglio. Fu così che cominciai ad apprezzare i racconti e le novelle che sentivo … decisi quasi subito di cominciare a tenere un diario di tutto ciò che veniva raccontato da questi viandanti, spesso malconci al punto tale da non poter ripartire se non dopo qualche luna … ad ogni rintocco della campana appesa fuori dal portone, il mio cuore sobbalzava speranzoso di poter vedere comparire un guerriero! Poter arricchire il mio diario con nuove avventure ed esperienze era diventata la cosa più importante per me, quello che mi faceva sentire bene, in pace con me stesso e con il mondo ... felice di poter tramandare ai posteri qualcosa che altrimenti si sarebbe perso con il passare del tempo.

Cosi mi accontentai di riportare fedelmente ciò che udivo … fino a quando un giorno, sotto il tiglio là nella landa vicino al fiume Sère, mi capitò di rileggere due storie di guerra identiche nei protagonisti, ma differenti negli esiti! Cominciai a concepire l’idea che qualcuno potesse aver mentito … forse qualcuno di quei viandanti maleodoranti e stanchi non aveva raccontato la verità. Forse la botta presa quella volta era stata troppo violenta ... o forse, molto più semplicemente, qualcuno voleva farsi passare per eroe … sta di fatto che così non era logico né giusto.

Cosa potevo fare? Quale dunque la soluzione?

Essere lì! Nel mezzo della pugna! Testimone vero!

Spettatore neutrale … fedele solo alla verità, per onore di sapienza!

Chiaro dunque nella mia mente era il progetto … ma oscuro il percorso per poterlo completare. Partire per dove?

Ma in questo caso … come in molti altri nella mia vita fu la Dea a rischiarare la via.

Un viandante … un viandante sfuggito all’abbraccio della Grande Consolatrice, mi parlò del Granducato di Lot. Un luogo in cui i sogni possono divenire realtà … dove ognuno può trovare la sua meta, il suo io. Il Viandante mi parlò di una Gilda, una Gilda della quale compito primario è il riportare la verità e la conoscenza su carta pergamena … la decisione di partire fu presa in poco tempo … il mio viaggio cominciava.

L’arrivo a Lot è stato felice … da subito ho conosciuto persone gentili che mi hanno aiutato nell’inserimento e nell’apprendimento. Per citarli tutti non basterebbero dieci pergamene, quindi preferisco soprassedere. La conclusione di questa mia storia è dunque il realizzarsi di un sogno.

Un sogno meraviglioso coronato con l’ingresso in quella Gilda salutato da tante persone, alcune ancora sconosciute, che in men che non si dica mi hanno fatto sentire come a casa ... in una famiglia.

Dunque "Veritas et Sapientia" a tutti voi Confratelli … che la Dea vi guidi sempre su sentieri sicuri!