L'Acerola,
o Ciliegia delle Indie, è la fonte più naturale
della vitamina C, indicato anche nell'insufficienza venosa.
Si presenta come un grosso arbusto o un piccolo albero dalla
lenta crescita, generalmente non più alto di 2 m,
in condizioni favorevoli può raggiungere l'altezza
di 3 m. Cresce nella maggior parte delle zone tropicali
ma si sviluppa più rapidamente nei terreni sabbioso-argillosi
ricchi di humus. Le foglie giovani sono di colore rossastro
che poi si trasforma in verde scuro.
Dopo il terzo anno l'Acerola produce frutti simili alle
ciliegie, di color rosso-cremisi, sapore acido e leggermente
dolciastro, provvisti di buccia sottile e contenenti un
grosso seme (nocciolo).
Si riproduce attraverso semi ma più spesso si ricorre
alle talee in estate. I frutti si sviluppano soltanto sui
rami del precedente anno e maturano pochi giorni dopo la
fioritura. Dai frutti maturi privati del nocciolo si ricava
un succo che per successiva concentrazione viene trasformato
in estratto concentrato ad altissimo contenuto in complesso
vitaminico C.
E' impiegata soprattutto per il suo alto contenuto in vitamina
C e perché riesce a contrastare i radicali liberi,
usata per il raffreddore, l’influenza,
problemi polmonari, raffreddore,
bronchite, sinusite,
e tutte le patologie a carico dell'apparato respiratorio;
utile nei problemi di fegato,
è utile anche nelle infezioni
virali, nelle epatiti virali,
nella varicella, ed anche nella
poliomielite; ha un'alta attività
antiossidante, che probabilmente è dovuta al suo
alto contenuto in vitamina C.
L'uso dei frutti si impiega nella diarrea.
L'Acerola, è utile come integratore per affrontare
la stagione invernale. Inoltre è indicata in tutti
i casi di deficit di questa vitamina, come ad esempio in
persone che consumano poca frutta e verdura. Contiene apprezzabili
quantità di Bio-flavonoidi in grado di svolgere un'importante
azione antiossidante ed è un buon coadiuvante nell’attività
di assorbimento del ferro; viene consigliato come valido
coadiuvante del sistema immunitario ed inoltre l'acerola
"rafforzando i vasi sanguigni è molto utile
per problemi circolatori, ma anche per rinforzare le gengive
le ossa e i denti".
Ma l'Acerola ha anche altri mille impieghi. viene infatti
utilizzata al fine di prevenire, evitare e ritardate i fenomeni
di invecchiamento cutaneo. Proprio per la sua azione protettiva
sulla pelle e la sua capacità di migliorare l’elasticità
della pelle e stimolare la formazione di collagene sotto
forma di Olio unita all’Estratto di Carota. Oppure
associata all'Olio di Mandorle Dolci previene le smagliature
e può essere utilizzata soprattutto su quelle in
fase di formazione, ma anche su quelle già formate,
purché i segni non siano di lunga data. Pur non scomparendo
completamente, le smagliature recenti possono diventare
meno visibili sia come colore che come ampiezza.
Come consumarla? A parte la classica
tisana L'Acerola è ottima per la realizzazione di
bevande, frullati, yogurt, gelati e consente di personalizzare
la preparazione secondo i propri gusti e la propria fantasia.
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Deirdre - Maestro
delle Medicamentose |
Ditelo
con un Fiore - Il Vischio |
Il vischio
è una pianta che cresce insinuando la base del fusto
sotto la corteccia degli alberi. Per questo motivo viene catalogata
come una pianta semiparassita sempreverde, dalle foglie carnose
verdi giallastre, con bacche sferiche il cui colore varia,
dal bianco perlaceo al giallastro.
A seconda della pianta sulla quale crescono, dal pino silvestre
alla quercia; ha fusto corto e molto ramificato, di colore
verde intenso e si propaga grazie agli uccelli, che si cibano
delle piccole bacche e quindi espellono i semi in aria con
gli escrementi, in questo modo i semi finiscono sui rami degli
alberi, dove si svilupperanno.
E' una pianta assai strana, verde quando tutti gli altri alberi
sono spogli, con una forma molto simile ad una sfera, foglie
ovali simili ad orecchie di coniglio, bacche bianche, che
sono il cibo preferito di tordi, merli, cinciallegre e capinere.
Una volta raccolto perde i colori originali per assumere tonalità
del dorato tanto che alcuni detti antichi raccontano della
sua possibilità di brillare nel buio in prossimità
di giacimenti d’oro, ma non è stato ancora accertato.
La sua raccolta avviene in due momenti dell’anno, nell’autunno
inoltrato e nei primi giorni dell’estate.
Parlando di questa particolare pianta, oltre a descrivere
le informazioni tecniche, non si può non tener conto
delle credenze che la circondano. Fin dai tempi più
remoti il vischio è stato considerato quasi come una
pianta sacra, conservando valori simbolici e magici.
Per i popoli antichi il vischio era la manifestazione divina
in terra, infatti credevano che questa pianta, priva di radici,
si sviluppasse solo sugli alberi colpiti dal fulmine: dove
la divinità colpiva con la sua potenza, si sviluppava
il vischio, segno della presenza divina sulla terra. Da queste
tradizioni discendono anche gli usi terapeutici del vischio,
pianta sacra per gli antichi druidi, come era sacra la quercia,
pianta su cui spesso si sviluppa: portare il vischio intorno
al collo terrebbe lontano gli spiriti maligni.
Da un punto di vista più strettamente scientifico non
sono più contestabili le sue proprietà benefiche
nei confronti degli stati ipertensivi.
Fatto questo tipo di premessa si può ora comprendere
al meglio il perché è abitudine consolidata
regalare il vischio durante le festività e perché
è ancor più buona abitudine il tradizionale
bacio sotto le sue foglie: simbolo di speranza, vittoria,
gioia, è ormai ritenuto di buon augurio e portatore
di fecondità.
La sua valenza di portafortuna consente di poterlo utilizzare
anche come addobbo ,fuori dalla porta o sopra le finestre.
Molte persone lo fanno da sempre, ma chi può dire con
sincerità di sapere il vero motivo? Ora lo sapete…
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Milenakovich
- Maestro delle Medicamentose |
Marmellata di bacche
di rosa canina
1 Kg di polpa di bacche di rosa canina
600 g zucchero
buccia di limone
1/2 litro di vino bianco
Procedimento
Cogliete le bacche, privatele del gambo,
lavatele bene sotto l'acqua corrente dopo averle pulite del
pelo interno, mettetele in una pentola, ricopritele col vino,
portate ad ebollizione e fatele poi sobbollire a fuoco molto
moderato per circa 45 minuti.
Trascorso questo tempo, scolatele e passatele ad un setaccio
a maglie larghe schiacciando bene col cucchiaio di legno.
Rimettete sul fuoco la polpa ottenuta aggiungendo poca acqua
bollente e fate cuocere per circa 15 minuti. Ripassate di
nuovo al setaccio, pesate la polpa ottenuta e per ogni kg
di polpa calcolate 600 g o più di zucchero. Fate cuocere
la polpa con lo zucchero per circa 1/2 ora a fuoco moderato.
Pochi minuti prima di togliere la marmellata dal fuoco, unite
la buccia finemente grattugiata di un limone e quando la marmellata
è gelificata versatela ancora calda nei vasetti perfettamente
puliti di vetro.
Chiudeteli subito con la marmellata ancora calda e conservate
in luogo asciutto e buio fino al momento dell'uso.
Ricordatevi di usare le belle etichette.
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Six - Guardiano
dell'Armaria |
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