Numero 11 | Anno VI - Mese 4° di Lot |
Continua l'esplorazione botanica di Lot, questo mese con:
Papaver Somniferum
Lot un tempo non aveva solo confini terrestri, era una città con un lato affacciato sul mare.
Visto che il Male non proveniva solo dai Monti delle Nebbie ma insidiava anche per vie marine, come ultima opera relativa alla fortificazione della Cittadella di Erik vi fu la costruzione di un grande Porto e la creazione della Marina Ducale.
I Marinai, dopo aver costeggiato i Giardini delle Delizie,
scesi alcuni scalini arrivavano al Porto. In base alle loro disponibilità
economiche acquistavano una barca e vivevano dei proventi legati alla pesca. In
periodi di guerra difendevano la Cittadella dai pericoli che provenivano dal
mare.
Ma poco dopo la costruzione del Porto una terribile peste iniziò a colpire i Cittadini. Il Lazzaretto era pieno e non c’era più posto per i Cittadini che, sofferenti, si aggiravano per la città deturpati dal morbo.
Una sola cosa poteva guarirli, il Woke, dal quale si estraevano i tre tipi di Spezia necessari alla composizione del medicamento per la pestilenza; esso si trovava sull’Isola di Liffa e sulle altre isole dell’arcipelago al largo dalle coste di Lot.
Molti valorosi Marinai
si avventurarono e, talvolta
rischiando la vita, procurarono le giuste quantità di Woke che sconfissero la
peste. Molti di questi Marinai erano anche abili Cartografi e riportarono su
pergamene i confini marini di Extremelot e le mappe delle isole adiacenti.
Uno di questi era però un esperto naturalista e faceva il Marinaio più per aver la possibilità di viaggiare e conoscere nuove terre per poi descriverne la natura e le caratteristiche della popolazione, che per vero e proprio bisogno economico. Il suo nome era Keen.
Keen ad ogni spedizione si allontanava dalla flotta e si dirigeva nell’entroterra delle isolette a cui attraccava e descriveva con la sua calligrafia minuta tutto quello che incontrava. Disegnava i tratti somatici delle persone che incontrava, se riusciva a parlare loro riportava anche le pronunce delle parole, ritraeva animali, fiori e piante che talvolta assaggiava sia fresche che essiccate.
Un giorno partendo sempre per una spedizione per
l’accaparramento del Woke s’inoltrò in un’isola. Era l’inizio dell’Estate e,
superata una vallata, gli si aprì davanti una pianta completamente dorata. Il
grano maturo attendeva soltanto qualcuno che lo cogliesse.
Ma c’era qualcosa che rendeva quel giallo ancora più squillante. Era il rosso di un fiore dall’esile stelo e dai larghi e sottili petali rossi.
Keen non aveva mai visto un fiore del genere; subito lo raccolse e lo mise nella bisaccia e, dopo aver riportato bene sulla carta il luogo del ritrovamento, raggiunse i suoi compagni per tornare a Lot.
Una volta tornato, sceso al Porto, aprì la bisaccia e si accorse che il fiore era già completamente appassito, i pochi petali erano o stropicciati o staccati ed il fusto completamente afflosciato.
Preso da uno scatto d’ira gettò la bacca rimasta sul
prato
dei Giardini che costeggiavano il Porto, intenzionato a fare di tutto per poter
tornare a Lot con quel fiore integro. Quando venne a sapere che una nave ripartiva per quell’isola
subito s’imbarcò, raggiunse il campo di grano ma era ormai troppo tardi:
Il grano era stato arato e con esso tutti quegli strani fiori
rossi.
Restava di essi solo i calici secchi per terra e Keen ne prese uno. Premette e vide che da quello che restava del fiore uscivano dei semini neri. Ne raccolse più che poteva e tornò a Lot.
Tornato a casa metà ne seccò e metà ne piantò. Dai semi seccati si accorse che poteva crearci una polvere che leniva i dolori e donava strane sensazioni di benessere. Chiunque ne assumesse un po’ oltre a non percepire più dolore gli donava una strana euforia che talvolta sfociava in atteggiamenti poco acconci.
Per questo motivo per un periodo venne utilizzata per lenire il dolore ai malati di peste ma, finito il periodo critico della malattia, il fiore venne messo al bando. Keen fu esiliato dal Granducato per aver diffuso sostanze vietate ed il suo erbario venne completamente bruciato.
Per un periodo Keen vagò per i territori limitrofi a Lot alla ricerca di quello strano fiore fino a che si ricordò di quel giorno che al ritorno dall’isola gettò in un punto dei Giardini delle Delizie la bacca del rosso fiore.
Si camuffò, cambiò identità e tornò a Lot. Attese con impazienza di diventare Cittadino e in quei giorni notò che il mare era sparito e il Porto caduto in disuso.
Appena l’ufficio del Censo gli diede lo stemma da Cittadino subito si diresse ai Giardini e cercò quell’angolino in cui molto probabilmente aveva gettato il fiore appassito.
Ma era Autunno e non trovò nulla.
Passarono i mesi e ritornò l’Estate e con essa in quel punto dei Giardini sbocciarono due di quei fiori rossi ben nascosti da un cespuglio.
Keen li raccolse e li portò in quella che era la sua nuova casa, li coltivò e con la sua nuova identità riuscì a vendere ai Cerusici le polveri camuffate del fiore rosso dai particolari pistilli.
Una volta all’anno, dalla metà di Giugno ai primi di Luglio in quell’angolo dei Giardini si può ancora raccogliere il fiore selvatico dagli strani poteri.
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Myriam
Consigliere dell'Arcana Saggezza
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