Numero 7 Anno V - Mese 12° di Lot

Continua l'esplorazione botanica di Lot, questo mese con:

Parsifae Blanca

     

Questo fiore pallido dal cuore color dell’oro e dal profumo inebriante durante la notte e più delicato la mattina, non esisteva nel Granducato prima dell’arrivo del corvo Nero.

Nero portò dalla terra di Avalon da cui proveniva alcuni semi nascosti tra le piume delle grandi ali. La ragione per la quale decise di portare con sé questo fiore è legata strettamente alla sua storia. Il corvo ha vissuto per molti anni in un Castello diroccato in quella terra che gli antichi chiamavano Britannia, parte in completa solitudine, parte insieme ad un Elfa.

Nero incontrò questa bellissima Dama nei pressi del ruscello che lambiva una parte della fortificazione del Castello dove aveva trovato riparo. Raccoglieva proprio questi fiori. Dopo molti anni Nero parlò ad un altro essere vivente e parlò in celtico, una lingua che subito l’Elfa comprese.

Nessuno saprà mai chi fosse in verità quel corvo , nessuno, tranne la bella Dama che raccoglieva quei fiori.

L’Elfa capì immediatamente le potenzialità di quel corvo, non si sa se per la naturale empatia che hanno gli Elfi con la Natura, oppure perché Nero aprì a lei il suo cuore, fatto sta che la Dama e l’animale si completavano a vicenda. Lui difendeva lei, la guidava, la consigliava le raccontava le storie; lei gli insegnava la magia, la calma e la riflessività, la giustizia ed il desiderio del Bene che sempre ha contraddistinto il suo popolo.

Per molti anni i due furono gli unici abitanti del Castello, vivevano semplicemente, gli bastava che i giorni seguissero le notti, che il cielo fosse limpidoper volare e che l’acqua fosse buona da bere.

Tutto sembrava perfetto, fino a che un Re tornò in quelle terre e, non si sa con quale diritto, ne reclamò la proprietà.

Il Re fu subito affascinato dalla sapienza di Nero, dal suo modo di parlare e di riuscire ad entrare dentro l’avvenimento. Decise di tenerlo come consigliere e per altri lunghi anni il corvo e l’Elfa vissero alla Corte del Sovrano.

Ma la politica e le guerre fecero affiorare la natura gretta e sanguinaria di quel Re. Nero non se la sentì più di servirlo e, com’era nel suo carattere impetuoso, avvertì la Dama della sua partenza e se ne andò.

Prima di partire le disse di mettere dei semi del fiore che tanto amava fra le piume delle ali; l’Elfa avrebbe capito quale fosse il luogo che Nero aveva scelto per vivere perché ai bordi dei corsi d’acqua avrebbe trovato questi narcisi.

L’Elfa felice lo accontentò e Nero, librandosi in volo, raggiunse Lot e fece cadere intorno ai bordi del laghetto dei Giardini delle Delizie i semi che presto divennero profumatissimi fiori.

Passarono gli anni e Nero aspettava l’arrivo della sua amica Elfa a Lot, ma un giorno scoprì che il malvagio Sovrano l’aveva rinchiusa in uno specchio come rappresaglia per la partenza del suo corvo consigliere.

Nero da allora impazzì ed iniziò per Lot uno dei periodi più bui che abbia mai vissuto.

Gli Orchi di Honorius stavano devastando la Cittadella e ci volle molto tempo per ristabilire la pace.

Finita la guerra Lot era cambiata … Troppe morti, troppo dolore e troppa cattiveria si erano viste e Nero, scoraggiato anche dal fatto che non aveva più nessuno da aspettare, volò nuovamente via.

Per questo motivo questo fiore bianco dal cuore d’oro viene considerato come simbolo d’amicizia e fedeltà e viene utilizzato per le cerimonie commemorative.

Niente più che un fiore bianco ci può ricordare la bella amicizia che legava un corvo nero come la notte ad un’Elfa colta ed intelligente: il suo profumo dolce e forte ci farà sempre tornare alla mente il mistero nel quale era avvolto Nero.

 

Myriam
Consigliere dell'Arcana Saggezza

 

  Pulsatilla Mistralis  Spataforius Machiderma  Venacee Turbidae  Sulfur Acquidermun  Chamomilla Vulgaris  Papaver Somniferum  Orchis Maxima   Luminosae Petalum  Pelargonium Ocrae  Campanula Fragilis  Carduus Foetidissimus  Palloccus Introffatus  Rosae Amantes