cap.10
Anno V / Mese 4 / Giorno 19
Il sentiero della salvezza.
Le tante pergamene che avevo raccolto ormai son scemate durante il mio, a voi, raccontare e dunque siam giunti all' epilogo della vicenda.
Passarono alcuni giorni dopo che noi saggi consegnammo insieme alle altre gilde ciò che secondo noi era dato far sapere sulla ricerca.
Gli alchimisti si misero all'opera per preparare tutto ciò che serviva all'estirpazione del verme da ogni vampiro.
Purtroppo diversi di questi ultimi si trasformarono in umani e nulla si potette fare per salvarli dalla ricostruzione, da parte del verme,
del cervello umano. La loro fu una fine storica, ma non ingloriosa; affrontarono la realtà con coraggio e rassegnazione, invocando nella
preghiera la Dea Themis ed il suo aiuto per sopportare il dolore.
Appena fu il novilunio nel laboratorio, sito nel passaggio segreto della Cantina, gli alchimisti cominciarono la preparazione della pozione
per debellare la pestilenza.
Sotto attenta visione delle Custodi della Terra lady Oiffos e dell'Aria lady Aleya, gli alchimisti Sularos ed Hop, l'apprendista Curfindel e
gli aspiranti Nanooch, Euritene e BlackLilith attivarono un procedimento mediante una serie di operazioni alchemiche: calore, distillazione
e sublimazione, che hanno portato la materia prima a liberare sale, mercurio e zolfo.
Il giorno seguente, dopo aver lasciato posare le preparzioni in apposite ampolle, con grande attenzione furono uniti gli elementi in una
grande ampolla.
Tra il fisso e il volatile restava ancora un'operazione da fare: la FISSAZIONE degli Elementi per ottenere il composto puro.
Gli alchimisti stettero in trepida attesa fino a che non avvenne la Trasmutazione.
A quel punto un cristallo fu tolto da una scatolina consegnata in precedenza dalla Custode dell'Etere lady Morgan e fu immerso nel composto.
L'Uovo Filosofico era pronto e sigillata l'apertura fu lasciato per tre giorni esposto alla luce lunare.
Il quarto giorno il Mestro Alannon volle constatare di persona l' ottenuta pozione e si recò nel laboratorio pur essendo ancora bendato per
i danni agli occhi provocati dall'esplosione dei cristalli (vedi capitolo precedente).
Si assicurò, grazie alla sua immensa sapienza che tutto fosse stato fatto come era dovuto e decise la somministrazione per la sera stessa al
vampiro lady Vurdalaka e se ve ne fosse stata a sufficienza anche a lady Lalu.
L'esperimento ebbe luogo a Corte sotto la protezione di ogni membro combattente tra la 22duesima e la 23esima ora.
Le fanciulle bevvero la pozione e dopo alcune contrazioni e contorcimenti in esse placò il dolore e da un' attenta analisi fu chiara la loro
guarigione.
Un sospiro di sollievo si levò in tutti gli ambienti di Corte. Il Granduca apprese la notizia dalle sue guardie personali e si congratulò
con tutti coloro i quali si erano impegnati nello scopo di aiutare la razza dei vampiri.
Purtroppo i costi per la preparazione delle pozioni erano elevati e gli alchimisti si trovarono costretti a dover far affrontare parte della
spesa ad ogni vampiro che chiedeva la pozione.
Inoltre, una notte, dei mannari e dei ladri, durante la distribuzione delle ampolle, decisero un attacco e dato che le fiale erano state
riposte nella paglia, dentro delle bisacce, alcune pagliuzze entrarono dentro le ampolle danneggiando le pozioni e rendendole pericolose
alla somministrazione.
Se ne deteriorarono ben mille e se ne salvarono altrettante.
Ancora altre pozioni furono preparate e gli alchimisti trascorsero molte molte notti senza dormire.
Lot era comunque riuscita a superare un'altra orda di terrore questa volta non di Goblin o di Orchi, ma di un piccolo verme tanto
infinitamente piccolo quanto maledettamente mortale.
Padre Brown, Conservatore della Storia Secolare