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EDITORIALE |
Non
si conoscono le effettive origini di questo oggetto misterioso,
di certo ha fatto la sua comparsa in più riprese passando
da borsa in borsa e giungendo nel GranDucato di Lot portato
da qualche mercante poco accorto.
Eppure la sua storia potrebbe essere meno oscura di quel che
si pensi anche se è certo che racchiuda al suo interno
incantesimi sconosciuti ai più.
Un'antica romanza, suonata in alcuni luoghi come ballata,
e portata da suonatori del Nord all'interno della Cittadella,
racconta come il primo proprietario di questo scrigno sia
stato il demone Feruta.
Il demone, come racconta anche un'antica leggenda, viveva
in una caverna sulle pendici dei Monti delle Nebbie. Solitario
e lontano da tutti perché abbandonato dal suo clan,
viveva di espedienti proteggendo con tutta la sua forza il
proprio territorio, finché questo non fu invaso da
orchi e goblin che preparavano il primo grande assedio alla
città di Lot.
La vita aveva insegnato a Feruta
come cavarsela in ogni occasione, il vivere isolato aveva
acuito le sue capacità di mimetismo e d'abilità
nel passare inosservato, fu così che riusci a mantenere
il proprio vivere seppur tra il via vai delle forze di Honorius
per la Gola dei Ghiacci. Anzi riusciva persino ad approfittare
di quella situazione per scoprire nuovi passaggi tra le rocce
e percorsi che gli permettevano di razziare viveri, armi e
tutto quel che trovava a portata di mano nel passare quasi
"invisibile" tra le fila degli assedianti.
Giunse a scoprire un passaggio impervio che conduceva però
fino al Castello di Honorius al di là della gola dei
ghiacci, fu lì che Feruta cominciò a spiare
Skrondo, allora braccio destro di Honorius ed a capo di uno
stuolo di Maghi e Stregoni. Fu lì che lo sguardo attento
di Feruta venne attratto da questo oggetto che Skrondo riponeva
con cura su di un ripiano dopo ogni incontro con i vertici
dei Maghi che lui guidava. Lo Scrigno divenne quasi un'ossessione
per Feruta, voleva capire cosa contenesse e, alla prima occasione,
se ne impossessò. La vicenda secondo le parole che
la romanza ci riporta si fece a quel punto confusa. Feruta
non riuscì ad aprire lo Scrigno e nel timore d'essere
scoperto da Skrondo se ne liberò gettandolo nelle acque
vorticose di un fiume che dalle pendici di quei luoghi si
rovesciava giù nelle valli ad Est di Lot.
La Romanza ci riporta anche il nome di quel fiume fino ad
oggi sconosciuto ai più "Rhu
fhè Anh", Feruta stesso
pronuncio quel nome liberandosi dello Scrigno che poi a Lot
arrivò senza essere mai più aperto da alcuno
ed assumendo dunque il nome di "Scrigno
del Mistero".
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danyel - Consigliere
dell'Arcana Saggezza |
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