Numero 17

Anno VI - Mese 10° di Lot

~~~ Le Gesta di Lot ~~~

 

CAPITOLO 7

Gli Interrogatori

    Al ritorno a Lot i Maghi Neri imprigionarono nelle segrete della loro torre la Strega catturata durante la spedizione, i Cavalieri Neri, rinchiusero il Goblin affidato loro nelle segrete del Nero Maniero, ed infine, i Guardiani dell’Ade portarono il Goblin a loro dato in consegna, nelle Prigioni di Fuoco.

    La Neofita Basteth, che con un dardo aveva limitato l’efficacia dell’attacco del Goblin verso l’Evoker Nero Faelyn, ottenne come ricompensa la possibilità di acquisire le informazioni che il Sommo Detentore Althair anelava dalla Strega. La sera del giorno seguente la Neofita Basteth e l’Evoker Nero Faelyn si recarono nelle segrete della torre per interrogare la loro prigioniera.

    Per raggiungere il luogo, dovettero camminare lungo un impervio quanto oscuro sentiero che s’inoltrava in un misterioso giardino incantato. Arrivati di fronte ad un inespugnabile muro, preservato da un’arcana iscrizione, estrassero dalla sacca un prisma di colore scuro ed operarono un incantesimo che permise loro di decifrare la scritta e quindi di entrare. Varcata la soglia si ritrovarono in un piccolo ambiente.

    Ad attenderle c’erano Anima, la Custode di quel luogo, ed il Mago Nero Talismano, precedentemente incaricato di sorvegliare la Strega. Un’altra porta priva di serratura li separava dalla prigione e Faelyn l’aprì con facilità operando un rapido incantesimo.

    Discendendo una lunga rampa di scale, infine, giunsero dalla prigioniera che era legata ad una sedia. I lunghi capelli corvini le ricadevano arruffati sul volto scarno e rabbioso. Si agitava furibonda inveendo con urla, strepiti e maledizioni che resero i carcerieri ulteriormente mal disposti nei suoi confronti. L’Evoker tracciò un cerchio sul pavimento con della polvere d’argento e salmodiò le parole dell’incantesimo che li avrebbe protetti da ogni maleficio.

    La miserabile creatura continuava ad insultare in particolar modo la Neofita Basteth, irritandola non poco, ma ella riuscì comunque a mantenere un certo autocontrollo e cominciò ad interrogare la Strega chiedendole molto gentilmente di dire tutto ciò di cui era a conoscenza. Nonostante i  ripetuti inviti alla collaborazione da parte di Basteth, la Strega perseverava però nel silenzio con aria sprezzante.

    Esasperata, la Neofita si vide dunque costretta ad adoperare metodi più coercitivi. Dopo una ventina di minuti di torture, che qui non verranno descritte, la Strega iniziò a parlare e, giunta ormai allo stremo delle forze, rivelò ciò che sapeva. Tra un rantolo e l’altro riuscì a dire di non conoscere la posizione della Gola dei Sussurri, ma parlò di una mappa che era custodita all’interno della vecchia Biblioteca di Lot.

    Indicò inoltre la sua collocazione. Era conservata vicino ad un libro che parlava del vecchio mare. Era certamente l’unica cosa che sapeva, l’Evoker decise così di liberarla, ma quando Talismano sciolse le funi che la tenevano legata, la creatura lo colpì con una sedia cominciando a salmodiare le parole di un incantesimo che morì sulle sue labbra insieme a lei. L’Evoker, infatti, si vide costretta ad ucciderla all’istante.

    Mentre la Strega parlava, in una altro luogo di Lot i Guardiani dell’Ade procedevano con l’interrogatorio all’ufficiale Goblin delle forze di Honorius.

    Venne, infatti, portato dal Guardiano Darg e dal Frate Anija nelle Prigioni di Fuoco, situate all’interno dei Sacri Fuochi di Ade. Le attenzioni dei Custodi dell’Ade durarono però a lungo, solo dopo tre giorni di convincenti ed estenuanti metodi di persuasione l’ufficiale cedette rivelando l’esistenza di una mappa dettagliata che avrebbe condotto alla Gola dei Sussurri, purtroppo non fu in grado però di dare ulteriori informazioni e morì poche ore dopo la fine dell’interrogatorio, condotto in modo sapiente dal Guardiano Darg e dal Frate Anija.

    Negli stessi giorni intanto l’altro ufficiale Goblin di Honorius veniva interrogato dai Cavalieri Neri, al termine dell’interrogatorio anch’egli morì tra inenarrabili sofferenze. Quando il Cavaliere Nero Misteria risalì le ripide scale che dalle segrete del Maniero Nero conducono al salone centrale, si imbatté in Skylandius, che la osservò ed immediatamente comprese dal ghigno soddisfatto, che l’interrogatorio del Goblin non aveva deluso le aspettative.

    Misteria raccontò di come il Maestro Piskual fosse stato convincente, esortando un Goblin dapprima riluttante, in seguito amabilmente docile, a confessare ogni cosa di cui fosse a conoscenza, prima di morire tra indicibili tormenti.

    Da questo interrogatorio risultò che una mappa che indicava con precisione la strada per raggiungere il Passo dei Sussurri esisteva, ma nessun’altra nuova informazione riuscì, tuttavia, ad essere scoperta.


StellaCadente, Detentore Precettore dell'Infante

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