LE GESTA DI LOT
Il Nascondiglio Segreto dei Saggi - Il Vuoto Sotto di Noi

Erano passate appena due ore dopo l’apice dello Zenit ed il Consigliere Lodegrance stava tornando verso la Biblioteca dell’Arcana Saggezza lungo la strada che, dalla Piazza del Mercato, porta verso la Rocca. Il passo era lento ed i suoi stivali risuonavano sordidi sulle lastre ghiacciate del selciato.

Il Consigliere, la cui barba lentamente stava imbiancando, mostrava in volto tutta la preoccupazione che albergava nel suo animo: voci e notizie sempre più insistenti giungevano alle sue orecchie, narrando di una setta d’oscuri adoratori di Simeht.

Nella sua testa domande e supposizioni si rincorrevano ma, alla fine, una sola certezza: quella di essere in pericolo.

<<Si ... non può essere altrimenti ... ci attaccheranno. Noi custodiamo la Genesi ... noi siamo i detentori del Sapere. Noi siamo il pericolo … l’eresia per il loro culto ... distrutti noi ... distrutte le Radici della Coscienza>>.

Queste le parole che a bassa voce mormorava Lodegrance durante il suo incedere.

Ma cosa fare? Questa era la tremenda domanda che egli si poneva.

Come difendere il patrimonio che da sempre la nostra Biblioteca racchiudeva?

E mentre si poneva questi quesiti, mentre era ancora lontano dalla sua meta, un piccione gli recò un messaggio del confratello jigoro.

“Consigliere Lodegrance, siamo scesi attraverso una botola, presente all’ingresso dello studio del Depositario, nei sotterranei della Biblioteca ed abbiamo scoperto un ampio salone, due strani cunicoli ed un buco nel pavimento che mette il tutto in collegamento con le Fogne della Vecchia Lot. Ritengo che sia necessaria un’accurata indagine”.

Mentre leggeva la pergamena, una strana idea gli balenò nella mente.

<<Ma si! Perché no?>> sussurrava fra sé e sé, accarezzandosi la barba grigia <<Potremmo nascondere in quei cunicoli i nostri manoscritti e bloccarne l’accesso in qualche modo>>.

Oramai l’idea aveva preso corpo e così si affrettò col passo tipico di chi per molto tempo ha indossato un’armatura, verso lo studio del Sommo Detentore.

<<Veritas et Sapientia>> disse mentre bussava alla porta; subito arrivò una doppia risposta che lo invitava ad entrare. Come al solito, sedute entrambe sulla poltrona appartenuta al vecchio Sommo Althair, le due Somme stavano lavorando alla revisione di tutti i documenti dei confratelli.

<<Consigliere Lodegrance, vi si legge in fronte che avete qualcosa da dirci che vi entusiasma!>> esclamò il Sommo Shanty, che lo conosceva fin da quando era un semplice Difensore.

<<Ebbene si, mio Sommo, credo di aver trovato una soluzione per la salvaguardia di tutto il Sapere che custodiamo … e questa soluzione si trova esattamente sotto i nostri piedi>> esclamò di rimando il Consigliere non riuscendo a nascondere un sorriso di soddisfazione.

<<Spiegatevi meglio … vi riferite ai sotterranei in cui sono scesi i confratelli e dove quel grosso topo volante voleva mangiarsi Shanty?>> disse il Sommo Myriam alzandosi in volo dal bracciolo della poltrona su cui era seduta.

<<Skertl Fata … si chiamano Skertl … se aveste combattuto contro di loro di certo non dimentichereste il loro nome>> inveì Shanty con tono sarcastico, sapendo che l’occupazione preferita di Myriam era quella di limarsi le unghie.

<<Certo … ma come vedo è ancora in salute>> rispose Lodegrance facendo un veloce controllo delle condizioni del suo superiore <<Credo sia meglio riunire il Gran Consiglio, perché la mia idea coinvolge tutta la Gilda>> aggiunse poi, rassicurato sulle condizioni di Shanty con l’esperienza di chi ha passato tanto tempo in mezzo alle battaglie.

Il giorno dopo, nella Sala delle Riunioni, Lodegrance, alla presenza del Consigliere MonicaP, del Cavaliere AlmostAnAngel, del Depositario Valuccia e dei due Sommi Detentori, espose la sua idea: esplorare i cunicoli, metterli in sicurezza e nascondere nei sotterranei l’originale di tutti i manoscritti, quindi bloccare con un meccanismo ed un incantesimo l’accesso.

<<Consigliere MonicaP, voi siete la nostra Archivista, quanto tempo credete occorra per fare le copie di tutti i nostri Tomi?>> chiese il Sommo Shanty.

<<Non molto ... se mi fate usare la mia adorata frusta sui confratelli>> disse MonicaP con un sorriso che molto assomigliava a quello che ha un Cavaliere Nero quando si prende “cura” di un Folletto.

Poco dopo fu deciso di convocare il confratello jigoro, Cartografo della Gilda e di Corte, per udire dalla sua viva voce le condizioni del sotterraneo; il racconto non prometteva nulla di buono.

<<Il sotterraneo si raggiunge scendendo per una quindicina di gradini, partendo da una botola all’ingresso dello studio del Depositario, dopo di che si accede ad una grande sala - di circa 18 braccia di larghezza e 30 di lunghezza - le cui volte a crociera sono sorrette da un triplice ordine di colonne. Purtroppo il pavimento è mal messo e, addirittura, in un punto è crollato, mostrando un foro che porta direttamente alle Fogne della Vecchia Lot. Da una parete poi si diramano un paio di cunicoli, che permettono il passaggio di una persona ... ma che ancora non si sa dove conducano>>.

Finito il racconto Lodegrance aveva già le idee molto chiare: usare il foro di collegamento con le Fogne, come estrema via d’uscita, e bloccarlo con una possente grata; ma, prima d’ogni altra cosa, bisognava conoscere cosa c’era sotto la Biblioteca.

La decisione fu presto presa, il giorno seguente, egli avrebbe condotto, scortato dai Difensori, una missione esplorativa al fine di redigere l’elenco delle opere da fare per ripulire il sottosuolo.

Lodegrance - Custode degli Annali della Storia