EDITORIALE
Sul Mito e lo Stupore

Sovviene a ciascuno di noi un’idea più pervicace delle altre, un rovello che insistente permane tra le pareti racchiuse dalle tempie, sovente strette dai palmi delle mani.
Pensieri che non abbandonano la nostra mente con la levità della neve sotto il maglio del sole, ma continuano ad albergarvi con indolente persistenza.
Non immune da questa legge universale, contemplo il dilemma da lungo tempo ospite dell’incerto ostello dei miei pensieri.

Esso prevede due strade verso la Conoscenza, due Vie maestre che ci possono condurre alla Saggezza. La prima vi parrà ovvia, ed è il Viaggio. Chi esce dal proprio territorio, e dai propri confini, reagirà all’insolito, al diverso, al mutamento del paesaggio e delle persone. In questo modo egli acquisirà conoscenza, poiché verrà in contatto con fatti, gesta e comportamenti inusuali. Lo sforzo per comprenderli allargherà gli orizzonti della sua mente, arricchendolo.
Questa strada può essere denominata anche con il termine “Stupore”, perché è la meraviglia a condurre all’osservazione, all’approfondimento, e quindi all’assimilazione.

Ed ecco la seconda via, forse la meno nota. La meno ovvia da un lato, la più evidente dall’altro. Ma non è forse vero che ci accade di non trovare un oggetto proprio perché giace davanti ai nostri occhi? Così la strada alternativa alla conoscenza sta davanti al nostro sguardo, ma non è immediatamente riconoscibile. Non è il Viaggio ma la Permanenza, il rimanere in un luogo fino a conoscerne aspetti che la consuetudine quotidiana sembrava celarci. Chi di voi non ha mai provato a ripetere ad alta voce una qualsiasi parola? Dopo tempo essa perde completamente il proprio senso quotidiano, per trasformarsi in puro suono, ricettacolo di altri, e più nuovi, significati. Questa via è anche quella del Mito, un evento che accade una volta per sempre, e da allora è contemplato, interpretato e rivissuto, mutevole nella sua immutabilità.
Come la clessidra, che contiene lo scorrere del tempo e non ha il dono della mobilità.

Sembra che l’antico dilemma possa essere argomento di riflessione sia per chi ha deciso di rimanere entro le mura del Granducato, sia per chi ha deciso di abbandonarle per sempre.

DONEZ - Consigliere dell'Arcana Saggezza