NATURA AMICA
I Consigli degli Erboristi

Le bevande alcoliche rappresentano da sempre una preziosa ed amata componente della nostra dieta; il parere medico in merito è, però, controverso, e non sempre positivo. Non deve preoccupare, chiaramente, una normale assunzione di bevande alcoliche durante i pasti, abitudine del tutto innocua e che, anzi, può avere effetti benefici su alcune funzioni digestive; bisogna però ricordare sempre, invece, che l'abuso di alcool causa, col passare del tempo, dipendenza e complicazioni di vario tipo e notevole gravità.

Il fenomeno dell'alcolismo era considerato, fino a poco tempo fa, un semplice vizio e non una vera e propria malattia: nulla di più sbagliato, dal momento che la dipendenza da alcool rende il malato completamente incapace di controllarsi, davanti alla sostanza che lo rende schiavo.

Molte persone cominciano ad abusare di alcool, ad “alzare il gomito”, senza sospettare delle conseguenze che il loro atteggiamento potrebbe avere, desiderando semplicemente provare, per una volta, a bere più del solito. L'euforia che si sperimenta dopo aver alzato il gomito, infatti, è un incentivo, soprattutto per le persone più deboli e fragili, a continuare a bere per dimenticare ed ignorare i problemi di ogni giorno. Fortunatamente, la strada che porta allo stadio finale dell'alcolismo è molto lunga, ed i segnali che indicano questo problema sono estremamente chiari: a partire da un desiderio sfrenato di alcolici, da una incapacità di controllare la quantità di alcool ingerita, si può arrivare alla tendenza di bere già di primo mattino, se non a crisi di astinenza vere e proprie. Per quanto sia estremamente difficile, per un malato in quelle condizioni, abbandonare l'alcool, questo è il primo passo per la guarigione, passo che va assolutamente fatto: oltre a provocare ubriachezza, infatti, un abuso della sostanza causa danni fisici ben più gravi, distruggendo il fegato, danneggiando il cervello, esponendo il soggetto a un maggior rischio di contrarre malattie infettive ed aumentando il rischio di patologie cardiovascolari. Per le dame che stanno affrontando, o che potrebbero in ogni caso avere a che fare, in tempi brevi, con una gravidanza, il rischio poi è ancora maggiore: i danni al feto causati da un abuso di alcool sono ingenti e devastanti.

Per fortuna, anche nel delicatissimo caso di questa malattia insidiosa e nascosta, le Erbe, prezioso dono di Madre Natura, vengono in nostro aiuto. Innanzi tutto, è necessario premettere che, per guarire definitivamente, è necessaria soprattutto la volontà di farlo, come del resto per ogni tipo di dipendenza. Ma anche se i rimedi contro l'alcolismo sono complessi, e non possono, da soli, risolvere completamente il problema, forniscono di certo un aiuto non indifferente ai malati. Occorrerà innanzi tutto provvedere a una lunga cura disintossicante, con depurativi del sangue e diuretici adatti, che riescano ad eliminare le tossine e che, allo stesso tempo, siano in grado di restituire la diminuita funzionalità degli organi compromessi.

Per quanto riguarda un rimedio depurativo del sangue, ottima è una cura a base di Bardana, Cicoria, Sena, Genziana e Dulcamara, utilizzate sia in infuso sia in decotto. Valutata assolutamente efficace dai più esperti Erboristi, ha effetti benefici anche sul nostro intestino.
Un infuso di Frassino, Parietaria, Verga d'Oro, Uva Orsina e stimmi di Granoturco, invece, bevuto tre - quattro volte al giorno lontano dai pasti, si mostrerà come ottimo diuretico, adatto a eliminare tutte le sostanze negative che l'alcool può aver portato nel corpo del paziente.
Inoltre, prezioso sarà l'aiuto di Menta, Carciofo, Elleboro, Passiflora e Ginepro: benefiche piante, che con generosità la Natura ci ha voluto donare per aiutarci a guarire i mali che ci affliggono. Ancora una volta ci giunge la dimostrazione della perfezione e della potenza della Natura, che con le sue erbe e le sue piante ha permesso all'uomo di curare i più diversi mali, fornendogli soluzioni per ogni tipo di problema.

Lucyette - Erborista Maestro
Delizie in Cucina

Quando si parla di “spezie”, si scopre spesso che non molte persone conoscono a fondo il loro ruolo, fondamentale nella preparazione di primi piatti, carne, pesce, ma anche – perché no? – dolci e liquori. Le spezie aromatizzano, impreziosiscono, colorano e profumano ogni piatto con il quale vengono a contatto: ecco perché è importante conoscerle, e, con moderazione, usarle nella preparazione dei nostri piatti.
Dal gusto esotico ed invitante, che sa di magiche e misteriose terre lontane e di avventura, le spezie svolgono, probabilmente, un ruolo importante nel processo di digestione, aiutando, con il calore da queste prodotto, la “cottura” dei cibi nello stomaco, favorendone una più veloce ed efficace assimilazione. Inoltre, da sempre è universalmente riconosciuta la capacità delle spezie di riscaldare, con il loro irresistibile e dirompente calore, anche i cuori più freddi: non a caso vengono loro attribuite, infatti, notevoli proprietà afrodisiache.

Decisamente vale la pena di concedersi, almeno ogni tanto, il lusso di un pranzo gustosissimo e speziato, anche se questo può, purtroppo, voler dire doversi rassegnare a qualche piccola rinuncia di carattere economico, visto il prezzo elevato al quale le preziose spezie vengono vendute. Ma ogni piccolo sacrificio sarà largamente ripagato dal gusto esotico ed intrigante delle spezie, e dall'effetto magico ed indimenticabile che queste avranno su di noi. Per tutti coloro i quali vorranno concedersi, almeno una volta, questo lusso che forse non ha pari, ecco due ricette di facile preparazione, adatte anche a cuoche alle prime armi.

E' un secondo, la prima ricetta: polpette di carne, un piatto diffuso e comune, che è facile poter vedere sulle tavole dei Lottiani. Eppure, queste particolari polpette nascondono in sé un segreto: un segreto gustosissimo ed esotico, formate da spezie rare dal sapore inconfondibile ed inimitabile.

Polpettine speziate

Ingredienti: [per 5 persone]
• mollica di pane, intrisa nel latte tiepido e ben strizzata, quanto basta
• 500 rotoli di carne tritata
• un cucchiaio di menta tritata
• una cipolla piccola tritata
• uno spicchio di aglio tritato
• un cucchiaino di origano
• un cucchiaio aceto di vino bianco
• un uovo
• un pizzico di noce moscata
• un buon pizzico di zenzero
• sale e pepe quanto basta
• farina quanto basta
• olio di oliva per friggere

Preparazione:

Mescolate bene la carne tritata con il resto degli ingredienti. Formate quindi delle polpette tonde e non molto grandi, che passerete nel pane grattato.
In una padella abbastanza grande, riscaldate l`olio; quindi, fate cuocere le polpette a fuoco non troppo forte, girando un paio di volte. Quando sono belle dorate, adagiatele su un panno in modo di togliere l`unto in eccesso. Le polpettine sono ottime se mangiate fredde, accompagnate da formaggi stagionati o, semplicemente, pagnotte.

Biscottini Zenzero & Cannella

Per affrontare senza timore o difficoltà i primi freddi dell'inverno, invece, ecco a voi un dolce, da sgranocchiare a colazione, o, all'ora del tè, davanti ad una fumante tazza di tisana calda. Anche in questo caso, un piatto apparentemente comune e di facile preparazione: semplici biscottini, che, però, al loro interno contengono tutto il magico calore dell'esotica cannella e dello zenzero pieno di energia.

Ingredienti: [per 5 persone]
• 100 rotoli di farina
• 100 rotoli di zucchero
• 100 rotoli di burro
• un uovo
• mandorle tritate quanto basta
• un cucchiaino di zenzero in polvere
• due cucchiaini di cannella in polvere
• uvette quanto basta.

Preparazione:

Innanzi tutto, fate sciogliere il burro e, in una terrina, sbattetelo a crema con lo zucchero. Aggiungete, poi, in questo ordine, uovo, farina, cannella, zenzero. Dopo aver mescolato per amalgamare bene il tutto, aggiungete anche le mandorle e l'uvetta, e continuate a lavorare l'impasto fino a renderlo morbido.
Stendetelo poi su un piano infarinato, e formate dei biscotti aiutandovi con delle formine o semplicemente tagliando l'impasto. Infornate poi i dolcetti così ottenuti e lasciate cuocere per venti – trenta minuti circa.

Lucyette - Erborista Maestro
Ditelo con un fiore: la Rosa

Si perdono nella notte dei tempi, le origini dell'antichissima usanza di associare, ai fiori, un significato simbolico. E', questa, un'arte che si ritiene aver avuto origine nelle terre ad oriente di Lot: da lì, nel corso dei secoli e dei millenni, attraverso i contatti avvenuti fra le popolazioni, grazie a pacifici scambi commerciali o a causa di violente battaglie, anche questa abitudine esotica è giunta fino a noi.

Si tratta di una usanza particolare, affascinante, che, consolidatasi ormai anche nelle nostre terre, riscuote sempre maggior successo fra la popolazione. Si tratta, in mondo, di un modo semplice e di sicuro effetto per permettere a tutti di esprimere i propri sentimenti verso un'altra persona. Ecco perché abbiamo ritenuto utile, ed interessante, riportare su questa Pergamena alcune delle infinite combinazioni possibili fra fiori, utilizzate per esprimere determinati concetti e sentimenti.

Tulipano - Giunchiglia - Orchidea: "Siete la persona più importante della mia vita"
Tulipano - Giunchiglia - Geranio rosso: "Il mio più grande desiderio è quello di sposarvi"
Lillà - Primula - Giglio: "Siete il mio primo vero amore. Prima di Voi, non ho mai amato nessun'altra"
Rododendro - Passiflora - Felce: "Mi avete stregato"
Rosa bianca - Miosotide - Mughetto, oppure
Rododendro - Pervinca - Lillà bianco: "Vi amo, ma non oso dirvelo"
Tuberosa - Camelia - Magnolia: "Prima o poi, riuscirò a conquistarvi"
Narciso - Papavero - Violacciocca: "Non riesco a resistervi, anche se siete vanitosa e volubile”.
Mimosa - Giunchiglia- Ortensia: "Avete scambiato la mia modestia per freddezza. E io ne soffro".
Primula - Sambuco - Mughetto: "Sono troppo giovane per un legame serio".
Rosa gialla - Caprifoglio - Verbena: "Vi ho tradita, ma non ho mai smesso di amarvi"

Lucyette - Erborista Maestro