LA VITA DI...
Ardys

...Una tiepida notte di 260 anni fa...in un piccolo paesino fuori le mura del Granducato...li ebbe inizio la mia storia.

Una piccola casa in legno costruita dal nonno,la radura poco distante,la voce impercettibile del ruscello e il letto intagliato nel tronco...qui era racchiuso tutto il mio mondo.

Un mondo di cui a possederne le chiavi erano solo i miei genitori e il mio adorato nonno..

La mamma era una creatura di soave bellezza,dolce nei modi e dalla voce suadente...ogni qual volta chiudo gli occhi mi sembra di sentirla ancora...storie di cavalieri e principesse,di draghi ed esseri oscuri..

Io silente socchiudevo appena le palpebre ed immaginavo che il valoroso Cavaliere in abbagliante armatura di cui lei mi cantava le gesta fosse mio padre.

Continui erano i viaggi da lui intrapresi,ogni volta che il cielo mostrava il suo disco d’argento privo di una piccola,misera,crudele porzione...sapevo che al mio risveglio non lo avrei più trovato..

Ma io rapivo al tempo ogni granello che quella clessidra mi concedeva...lo conducevo alla radura,sedevo sulle sue ginocchia e lo guardavo.

Volevo imprimere nelle mia memoria ogni suo lineamento,ogni suo gesto...e quando gli occhi si velavano appena lui mi ammiccava,mi metteva in piedi con una spada di legno in mano e sorridendo diceva “vediamo un po’ quanto è migliorata la mia Syd”...

Amavo e odiavo quel soprannome, e la spada era affar di mezzelfi maschi a mio dire..

ma lui sapeva bene come far accendere il mio essere mezzosangue,cosi a stento sollevavo quell’arma,barcollavo da tutte le parti ma non volevo cedere,provavo per ore senza risultati finché lui scoppiava a ridere e si avvicinava.

Mi sfiorava le mani e le guidava..

Ma l’invidiosa tornava a splendere...e lui a partire.

La spada spariva..e di libri tutto si riempiva!

Al nonno il compito di affinare il mio intelletto,educarmi alla pazienza e all’astuzia...oh se mal sopportavo quegli enigmi a cui mi sottoponeva!
Poche nozioni per risolvere improbabili indovinelli la cui soluzione era il luogo ove celava gli oggetti che mi nascondeva.

Ma con il tempo l’allieva aveva dato prova di aver appreso bene ciò che il nonno desiderava...fin troppo...

Ce ne era uno in particolare che aveva assorbito tutto il mio interesse, gli sconosciuti simboli che recavo sul braccio destro…”solo i tuoi sensi se allerti ed il tuo sguardo se vigile potranno condurti alla chiave..”altro il nonno non volle mai svelarmi.

Una notte di luna piena feci un sogno...non rammento nulla se non il solo desiderio irrefrenabile di voler scoprire TUTTO.
Volevo TUTTI quei tasselli che ancora mancavano.

I simboli tatuati,il ciondolo che da sempre indossavo ma di cui ignoravo la provenienza,la strana perfezione temporale delle partenze di mio padre..

Semplicemente un sorriso ed una carezza, il nonno e la mamma dissero che quello era il momento...se avessi trovato le risposte corrette avrei scoperto la mia vera “natura”.
Granducato di Lot..fu questa la sola indicazione.

Li mia cugina Barsine mi avrebbe offerto ospitalità...ed un cognome, nell’attesa che io scoprissi ed accettassi quello che il destino aveva scelto per me molti anni prima...
Ardys MacKendrick...questa divenni.

Fui da lei accolta con entusiasmo ed affetto, il medesimo che riservò per me suo marito AlmostAnAngel.

Lui mi concesse l’onore ed il peso di quel cognome.
I primi passi da me mossi nel Granducato furono più di quanto stupefacente mi fosse mai accaduto.
I miei occhi si persero per mesi nello studio di tutto ciò che mi circondava...pensavo al nonno e a quanto avrei potuto per una volta raccontare io lui.

Mi sentii confusa,affascinata a tratti atterrita...ma dovevo osare.
Dopo pochi giorni ebbi uno scontro con due mannare,fui ferita a morte.
Appresi fin troppo bene che li non era il mio paesino,che li nessuno mi avrebbe potuto difendere sempre e che avrei dovuto contare solo sulle mie forze.

Il condividere la mia vita con i miei cugini plasmò una nuova Ardys, più coraggiosa, più consapevole...più sicura.

Trasferirono in me l’amore per la Verità e la Saggezza,ancor più di quanto aveva fatto mio nonno.

Divenni Adepta nei Detentori dell’Arcana Saggezza.
Ad una persona speciale, Grande nel cuore e nelle sue gesta,fu affidato il compito di istruirmi sui valori che dovevo acquisire...un umano, Sickle.
Lui come un secondo padre ebbe cura di me,affinò le mie doti di combattente facendomi dono di parte del suo sapere.

Divenni Guardiano..ed entrai in quella famiglia che ora è l’unica che desideri al mio fianco.
Loro fu votata la mia spada,il mio cuore e la mia mente.

Il tempo inesorabile è trascorso ed ora non vesto più quel manto...medesimo il colore ma più pesanti le sue effigi.

Ora sono Primo Guardiano dell’Arcana Saggezza.
Rinnovato il cuore e le mie promesse...da Sempre con loro e per Sempre per Loro…i Detentori.
Ora la mia ricerca può ricominciare...