Numero 16

Anno VI - Mese 9° di Lot

~~~ Le Gesta di Lot ~~~

 

CAPITOLO 2

Le Ombre

    Alcuni giorni dopo la spedizione, il Sommo Althair riunì i Detentori nel Salone della Corte. Si avvicinava l'ora del pranzo quando egli iniziò ad esporre ai confratelli il contenuto del manoscritto ritrovato durante l'esplorazione al di sotto dei Giardini.

    Un passaggio che aveva molto stimolato l’attenzione del Sommo Detentore, era stato una sorta di mappa, abbastanza approssimativa, dei Monti delle Nebbie e di una misteriosa pianura gelata che si stendeva al di là di essi, nessuno si era mai spinto ad esplorare quei luoghi.

    Nello stesso testo era narrato qualcosa sulla storia e le origini di Honorius. Dagli scritti, per quanto frammentari, emergeva chiaramente che là, fra i Monti delle Nebbie, si trovava qualcosa, qualcosa d'importante. Lord Althair prese allora la risoluzione di condurre un'esplorazione fra i Monti, verso quello che appariva come un Castello o, comunque, una qualche sorta di costruzione fortificata.

    La strada si prospettava lunga ed insidiosa ed il Sommo mise in guardia i suoi confratelli sul prepararsi accuratamente a quei climi rigidi ed ai nemici che avrebbero potuto incontrare. Il risultato, se la missione fosse riuscita, era l'acquisizione di nuove e preziose conoscenze sulla Storia di Lot e sui suoi oscuri nemici.

    Nel pomeriggio della stessa giornata Althair, recatosi nuovamente a Corte, prese ad illustrare una copia di alcuni brani del manoscritto alla Strega Merope ed alla Maga Chrystal. Alcuni di essi erano certamente parte di una mappa, costellata di simboli, dei Monti delle Nebbie. Una mappa molto antica evidentemente, poiché di Lot non vi era alcun segno.

    Mentre i Leoni pattugliavano discreti il grande salone della Corte, i tre continuavano ad esaminare la pergamena quando un senso di profonda inquietudine si diffuse fra i presenti. La percezione di qualcosa si accrebbe a tal punto da mettere allerta i Difensori che si schierarono vicino al Sommo. I Templari presero ad ispezionare la sala con cura.

    Mentre l'esposizione di Althair continuava quel che sembrò un colpo di vento più forte degli altri spalancò tutte le finestre della Corte, alcuni Cavalieri già tesi sfoderarono addirittura le spade. I Leoni richiusero le finestre e l'inquietudine si fece via via più forte. Lord Althair, sebbene turbato, continuò a spiegare che nel manoscritto erano contenute molte informazioni ma di difficile interpretazione, poiché in molti tratti frammentarie e scritte in linguaggi antichissimi. Affascinato dalle parole del Sommo, il Leone Magicart assicurava l'appoggio del suo Ordine ad un'eventuale spedizione.

    Mentre tutti seguivano le parole di Althair una sagoma nera si sporse da una delle finestre rimasta aperta e, ancora prima che molti dei presenti potessero scorgerla, aveva già scagliato un incantesimo contro la pergamena mandandola in fiamme. Althair ritirò prontamente le mani, non riuscendo però ad evitare una leggera ustione su di esse. La Maga Chrystal cercò di reagire ma fu colpita da un dardo infuocato scagliato dall'ombra, che subito dopo si ritirò senza lasciare traccia alcuna.

    Tutto era avvenuto fra lo sgomento dei Cavalieri e dei Difensori presenti e senza che nessuno avesse avuto la minima possibilità di intervenire. Il Sommo e la Maga furono subito soccorsi, ma, mentre la cerusica Assy gli medicava le mani, l'espressione del Sommo Althair non era di dolore ma di ferma concentrazione, nella sua mente una risoluta convinzione: bisognava muoversi e al più presto!

    Il giorno seguente già di primo mattino Lady Myriam si trovava ai Giardini, in compagnia di molte persone, quando fra gli alberi iniziarono degli strani movimenti. Solo i presenti dai sensi più acuti riuscivano però a percepire quel qualcosa di malvagio muoversi fra gli alberi, mentre una certa agitazione calava sugli altri. D'improvviso come delle fredde e gelide dita si strinsero attorno al cuore della Detentrice, rendendolo gelido e rallentandone i battiti.

    Visibilmente sconvolta, fece per aprire la bocca, nel tentativo di gridare, ma senza sortire alcun effetto. Il Leone Magicart, accortosi di quel che stava succedendo, si precipitò in soccorso di Myriam, mentre la Strega Merope tentava un incantesimo contro le ombre. Una voce, gelida e fredda, risuonò all'interno della testa della Detentrice, chiedendole dove fosse la pergamena. Con il poco fiato che riuscì a trovare Myriam rispose che non ne sapeva nulla, l'ombra allora la incaricò di portare un messaggio: presto avrebbe riavuto quella pergamena! Le condizioni della Fata Detentrice peggioravano di momento in momento ed i Leoni presenti, pur non comprendendo a pieno cosa stava accadendo, si schierarono in copertura dei Detentori e delle Streghe.

    Nel frattempo l'incantesimo della Strega Merope sortiva l’effetto sperato e l'ombra era costretta ad allentare la presa sul cuore, fino a fuggire rapidamente così com'era comparsa. Magicart si apprestava a soccorrere Myriam quando, dal folto della vegetazione, una freccia scoccata da ignota mano, lo colpì ad una spalla. Magicart si accasciava a terra fra lo sgomento generale. La freccia si scoprì avvelenata e portato con Myriam in Ospedale, il coraggioso Cavaliere fu assistito dagli Alchimisti, che prepararono l'opportuno antidoto somministrandolo prontamente al malcapitato. I Cerusici intanto prestavano le loro cure anche alla Curatrice della Storia.

    Verso il calare della sera della stessa giornata accaddero nuovi, strani, eventi. Il cielo si oscurò e salì un forte vento. Il freddo s'intensificò, tanto da apparire innaturale. Le nubi si fecero così nere da arrivare ad oscurare il sole calante, mentre il vento aumentava d'intensità. Molti erano presenti, fra cui il Sommo Althair e l'Evoker Bianco Laerenlee. I due parlavano fittamente della missione che presto si sarebbe compiuta. Fra i Cittadini iniziò a serpeggiare un certo timore, il fenomeno si faceva di attimo in attimo più innaturale. Althair e la Maga smisero allora di parlare della missione, distratti dai cambiamenti del tempo, e subito questo cominciò a tornare normale.

    Il buio arrivò come tutte le sere ad ammantare del suo scuro manto le vie di Lot. Nella Piazza del Mercato vi era ancora molta vita ma, sotto alcuni portici isolati, scure ombre scivolavano come alla ricerca di qualcuno fra la folla. I presenti le fissavano dubbiosi, mentre il vento gelido riprendeva a soffiare forte su Lot e la sua Piazza del Mercato, arrivando quasi a compromettere la stabilità dei presenti.

    Una delle ombre uscì dal suo riparo, dirigendosi verso Leporello, subito affiancato dai Confratelli Difensori e da alcuni presenti. La creatura maligna parve non farci caso e, fissando con disprezzo chi s'interponeva fra lui e l'oggetto del suo interesse, sollevò una mano verso il Saggio. Come già era accaduto a Myriam, anche il cuore di Leporello prese a diminuire i suoi battiti; i Difensori cercarono di portare via il confratello, ma l'ombra li bloccò con un solo gesto.

    Tra questi il Difensore Promo avvertì più degli altri un gelo innaturale avvolgere il suo corpo, l'ombra gli si avvicinò. Una voce parlò nella mente del Difensore, asserendo l'inutilità della loro difesa. Il Cavaliere Votan, intanto, osservava la scena, senza intervenire, ben conscio dell'inutilità della sua destrezza contro la nera magia dell'essere. L’ombra allora gli si rivolse chiedendogli notizie sulla posizione della mappa, Votan sostenne di non sapere dove essa si trovasse aggiungendo che se anche l'avesse saputo, mai l'avrebbe rivelato.

    I toni si fecero più accesi, mentre l'ombra si preparava ad attaccare Votan questi la colpì con la spada, ma l'unico effetto sortito fu quello di far divenire l'arma un pezzo di ghiaccio. Altri allora, tra i presenti, cercarono di dar man forte al Cavaliere, ma la creatura si limitò ad osservare tutti con un’aria di superiorità e, ripetendo nuovamente che avrebbe avuto la mappa, così com’era apparsa svanì nel nulla.


Arkon, ex -Adepto dell'Arcana Saggezza

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