Numero 15 Anno VI - Mese 8° di Lot

Continua l'esplorazione botanica di Lot, questo mese con:

Sulfur Acquidermun

E' un fiore non molto comune a Lot, non eccessivamente pregiato e di certo non gradevole all'odorato.

Sia nel colore che nel pungente profumo ci ricorda lo zolfo, quindi quasi mai un Messere lo dona alla propria Dama, a meno che non le voglia far capire qualcosa o consigliarle un bagno rilassante e profumato. Tuttavia, la storia di questo fiore dal colore dell'oro è riconducibile al periodo in cui Lot era appena stata costruita.

Il Granduca fondatore, dopo aver faticosamente costruito le mura di cinta, si trovò una città oramai sicura dai costanti attacchi di Honorius, ma popolata da Cittadini stanchi, quasi demotivati. L'eco delle battaglie appena finite si udiva in lontananza e dare nuovamente vigore ad un popolo sfiancato dai combattimenti e dalla fatica per l'edificazione della Cittadella era difficile.

Neppure l'ideale del Bene che quell'affascinante Nobile gridava a gran voce serviva oramai più. Certo del patto di gemellaggio fra Lot e Telthartown, il Granduca chiese aiuto al Principe Theon. Aveva bisogno di tutto: dai beni di prima necessità, a qualcuno che insegnasse ai lottiani come poi procacciarli o coltivarli dentro le mura. La città ora era ben difesa, ma nessuno sapeva come fare per dare sostentamento a sé stesso ed ai suoi cari. Anche gli animali da combattimento e da lavoro erano stanchi e fortemente debilitati.

Theon con affetto e riconoscenza mandò numerosissime casse di derrate alimentari, animali, giovani talee e semi per il nutrimento, la coltivazione e la riproduzione. In una di quelle casse c'era anche Bubba, il Folletto azzurro che successivamente avrebbe avuto la sua casa nel Borgo dei Bassi e avrebbe innalzato la mente a tutti i Cittadini.

Lynessa, Principessa di Telthartown e moglie di Theon, ebbe modo di conoscere anche Urania, colei che sarebbe diventata la Somma Sacerdotessa di Lot; sapeva del suo amore per i fiori e condivideva con lei il pensiero che la bellezza di quelle corolle colorate e di quei profumi delicati o decisi avrebbe di certo giovato all'umore ed alla salute dei Cittadini del nuovo Granducato.

Con una sensibilità tutta femminile Lynessa mise nella cassa delle bacche, dei semi ed alcuni esemplari di questo fiore. Sapeva che nessuno lo avrebbe usato come sollazzo o come dono, ma ne conosceva le proprietà rigeneranti. Se si lasciavano macerare, durante il plenilunio, dieci corolle essiccate di Sulfur Acquidermun in tre parti d'alcool, e poi si beveva il risultato, ovviamente filtrato, si otteneva una bevanda dal gusto sgradevole ma decisamente corroborante.

Inoltre se si faceva mangiare quel fiore ai cavalli o agli altri animali erbivori, sembrava si rimettessero in forze più in fretta.

Questo fu il dono di Lynessa a Lot.

Un dono discreto, non eccessivamente bello o pregiato, ma utile e prezioso. Quindi, nulla accade mai a caso, tutto ha un suo posto nel cerchio della vita, anche se non olezza o non gratifica la nostra vista.

 

Myriam, Sommo Detentore dell'Arcana Saggezza

 

    Pulsatilla Mistralis  Spataforius Machiderma  Venacee Turbidae  Chamomilla Vulgaris  Papaver Somniferum  Orchis Maxima  Luminosae Petalum  Pelargonium Ocrae  Campanula Fragilis  Carduus Foetidissimus    Palloccus Introffatus  Rosae Amantes