I
Demoni “Themis visse a lungo nei cieli e vedeva le figlie risplendere di celestiale fulgore, ma nel suo cuore fece ben presto strada il presentimento che la natura del loro padre le avrebbe richiamate prima o poi. I lustri si susseguivano in pace e Simeht pareva essersi assopito al centro del mondo.Una notte Veddharta e Ygharù si destarono al suono di una voce che cantava le meraviglie del mondo e del Creato. Le gemelle, colte da profondo desiderio di vedere, disubbidirono per la prima volta alla Madre e scesero sotto spoglie mortali nel Mondo. Conobbero le genti e le razze celate agli occhi di Themis.La madre ansiosa piangeva la loro scomparsa, temendole preda di Simeht. E furono piogge e tempeste, ignorando che fossero sulla terra. Mandò una legione di Angeli alla loro ricerca.Le due sorelle erano guidate dalla voce che avevano udita nei cieli, giunsero in una caverna oscura e vi trovarono un avvenente giovane che le fece innamorare di sé; e allora gelosia, invidia e odio invasero quegli animi puri, prima una e poi l’altra giacquero con il giovane, corrompendo il loro spirito e il loro corpo.Simeht fece in modo che, con la magia, Shierak assumesse sembianze piacevoli e lo costrinse a sedurre le proprie sorelle per strapparle alla grande Madre. Così fu. Le gemelle diedero libero sfogo alla parte più oscura della loro natura ed osarono alzare lo sguardo sui cieli e inveire contro la Madre.Il potere dei quattro fece assopire l’amore divino nel nucleo della legione angelica e li assoggettò al loro servizio, trasformandoli nel profondo grazie alla loro malvagia natura divina, e gli Angeli così deformati furono come schiavi e furono chiamati Demoni.Ecco che la Madre vide e conosciuto questo scempio, pianse e venne travolta dalla rabbia: solo quattro lacrime sgorgarono dai divini occhi, e furono nere come la più terribile delle notti; quelle lacrime erano flagello e punizione per la terra, quelle lacrime divennero Quattro Cavalieri immortali e le popolazioni della terra li chiamarono con il nome della maledizione che recavano.Uniti erano distruzione e terrore; separati essi furono Carestia, Pestilenza, Guerra e Morte. I Cavalieri si scontrarono contro i Demoni e li annientarono decimandone le schiere, ma essi cercavano altro, cercavano le Sorelle, il Fratello e il Padre. Nulla avrebbe fermato l’Apocalisse , nulla avrebbe taciuto l’ira della Dea fino a che i rei non fossero stati dinanzi al suo cospetto.Le razze, ormai al limite della sopravvivenza, implorarono la Madre ma Ella non era più misericordiosa; rimase in silenzio, guardava le tre Lune e in esse vedeva i volti dei figli perduti. E pianse e si adirò, e la terra fu prossima al collasso; quando, il più codardo dei Demoni superstiti, spaventato da tutta quella distruzione e braccato dalla Morte rivelò il nascondiglio dei Quattro. E le nere lacrime della Dea trovarono i colpevoli nelle viscere della terra, nella dimora di Simeht. E i Cavalieri dell’Apocalisse condussero i colpevoli dinanzi alla Dea.”
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Questo
quanto viene scritto sulla Genesi della Storia di Lot ed ancora nella
Genesi Oscura.
I Demoni hanno un`anzianita`pvvero esistono Demoni Giovani con meno di
5 anni di appartenenza alla razza e Demoni Antichi che hanno almeno 5
anni di appartenenza alla razza o giunti a Lot come Demoni e Araldica
di Signore. |
Hanno
arti sia quelli inferiori che quelli superiori, sono robusti e molto
forti; le mani (e i piedi se di forma umanoide) possono presentare
degli artigli retrattili che non supereranno mai la lunghezza di 15
cannelle (massimo in numero di tre e tra le nocche, più spessi e
resistenti, più adatti a colpi d’affondo) o di 12 cannelle (se
prosecuzione delle unghia, ossia uno per ogni dita, cinque per mano,
più sottili e taglienti, ma meno resistenti), mentre ai piedi gli
artigli non possono superare le 12 cannelle e sono presenti solo come
prosecuzione delle unghia (se presenti in forma antropomorfa). Gli artigli sono l`unica parte ancora mutevole nel fantoccio nel senso che nel giro di un`azione il demone solidifica il necroplasma durante l`estrazione degli artigli.La solidificazione è istantanea. Ovviamente attaccare nella stessa azione in cui si estraggono gli artigli significa non averli ancora ben formati e quindi meno resistenti, duri e taglienti.Un demone può scegliere di estrarre tre artigli da una mano e 5 da un`altra ,ma deve decidere che tipo di artigli avere nel momento in cui si impossessa di un corpo.Gli arti superiori non possono mai essere in numero superiore a due anche in forma bestiale.Gli arti inferiori possono variare in forma bestiale (esempio demone con zampe da capra o da toro o al posto delle gambe la parte inferiore da serpente) ovviamente quale sia la forma della gambe, la velocità non cambia. L`unica eccezione consentita al posto delle due gambe è la parte inferiore del corpo da serpente, forma che comunque non arreca vantaggi al demone.Il movimento dei Demoni è più lento rispetto a quello degli Umani (di pari altezza), essendo il loro peso superiore a causa della consistenza del Necroplasma. Un demone infatti risulta lento una volta e mezza l’umano. Demoni giganteschi, rispetto a quelli di normale statura, accusano maggior lentezza, tuttavia acquistano maggior forza nei loro colpi, mantenendo invece parità di resistenza. Demoni giganteschi sono lenti il doppio rispetto ad un essere umano. In volo pur essendo meno agili negli spostamenti, più lenti nelle virate e nelle brevi distanze rispetto alla loro nemesi, raggiungono una velocità massima superiore sulle lunghe. Le ali sono sempre in numero di due e sono ampie una volta e mezza l`altezza del demone l`una, quindi, l`ampiezza totale delle ali è tre volte l`altezza del demone. Il demone può decidere in caso di avere ali più grandi o più piccole rispetto allo standard, ma la dimensione non può differire per più di 20 cannelle. Avere ali più piccole significa avere meno stabilità nel così detto "volo statico" ed anche meno velocità, ma significa anche poter fare manovre in volo molto più veloci. Avere ali più ampie significa invece avere più stabilità ne così detto "volo statico" ed una maggiore velocità a discapito però di manovre molto più lente. A volte assenti, si presentano telate e sempre di colore scuro e sono piuttosto resistenti ai colpi da botta mentre offrono minore resistenza ai colpi di punta, perforazione o taglio; essendo comunque create con necroplasma, si possono rigenerare se tagliate. Se amputate, vengono ricostruite nel giro di un mese. La loro sommità spesso è artigliata. Grazie a queste si possono alzare in volo in un’unica azione, a patto di non esser trattenuti da nulla. In volo possono sollevare fino alla metà del loro peso per tutto il tempo di volo, un quantitativo superiore o al massimo pari al loro peso solo per tempi relativamente brevi. Durante le Tempeste il volo è rallentato, anche se il Demone è in grado, di raggiungere alte quote e superare le tempeste con alti voli. La Planata è possibile solo a velocità non troppo elevate e deve tenere conto delle distanze dal suolo. Il Volo così detto stazionario, è una semplice sospensione in aria, ma che implica comunque un discreto movimento, dato da correnti d`aria e movimenti delle ali, esso permette di rimanere pressoché stabili senza avanzare nel volo, ma ovviamente non è abbastanza privo di disturbi da consentire cose come una precisa mira con armi da tiro.
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I
Demoni Antichi (quei demoni con 5 anni di anzianità di razza e
araldica di signore) potranno celare le proprie ali all’interno del
corpo, ma non potranno levarsi in volo prima di averle estratte, il
che richiederà loro un’azione aggiuntiva. Le code possono essere di due tipi: lunghe e fini oppure corte e grosse. Le code lunghe e fini sono spesse la massimo 10 cannelle di diametro e lunghe al massimo quanto l`altezza del demone, possono avere solo piccoli spuntoni ossei che non superino le 4 cannelle di lunghezza. Sono adatte ad afferrare ma poco utili come vere e proprie armi, non possono comunque afferrare impugnature di armi in quanto oggetti troppo piccoli. Possono comunque in battaglia creare impedimenti sui movimenti dell`avversario ad esempio andando ad intralciare il passo o arrotolarsi attorno ad una caviglia. Le code spesse sono lunghe al massimo 2/3 l`altezza del demone, sono provviste di placche ossee e spuntoni lunghi al massimo 6 cannelle. Sono spesse la massimo 20 cannelle. Non sono adatte ad afferrare, ma possono essere usate per dare colpi di frusta. Un demone può avere una sola coda. L`uso della coda in combattimento comporta il non uso di uno dei due arti superiori. Quindi un Demone potrà muovere solo una delle due braccia, nella stessa azione, se utilizza la coda sia per difesa che per infliggere colpi.Non sono adatte ad afferrare, ma possono essere usate per dare colpi di frusta.Un demone può avere una sola coda. L’aspetto degli appartenenti a questa Razza è estremamente duttile, essi possono assomigliare agli umani e aver un fantoccio antropomorfo, oppure prendere forme quasi bestiali;per quanto riguarda il peso sono molto pesanti e molto alti,la pelle e`a volte liscia, a volte squamosa, non c’e’ limite alla forma dell’epidermide che può essere comprensiva di peli o esserne completamente priva, l’epidermide dei Demoni varia come tutta la loro forma, è una scelta del demone stesso quando si viene a creare; il colore varia senza alcuna limitazione, ma essendo il demone un essere votato al male, colori troppo sgargianti, saranno evitati, proprio per la loro inutilità se non per attirare l’attenzione. Essendo l’epidermide composta, come tutto il corpo, da necroplasma essa sarà più resistente ai comuni colpi da taglio. La vista e`simile a quella Umana, il demone potrebbe avere una visuale anche sferica data dall’Aura, ma con questo tipo di visuale, vedrebbe tutto molto sfocato e non percepirebbe la profondità, quindi ha imparato a concentrare la visuale in una sola direzione come fanno gli umani, veicolando una visione più precisa attraverso i fori oculari. Se il demone dovesse essere accecato, la sua essenza impiegherebbe quattro azioni prima di ripristinare una vista ottimale in un`altro punto del corpo. I demoni antichi (5 anni di anzianità razziale e araldica di Signore), mentre tentano di ripristinare la vista ottimale in un punto del corpo, possono espandere la proria aura avendo una percezione sensoriale di ciò che accade intorno a loro, con immediatezza (un demone giovane non riuscirebbe contemporaneamente a concentrarsi per ripristinare la vista e ad usare l`aura per percepire, pertanto se usasse l`aura come strumento di percezione, non potrebbe ripristinare la vista). Inoltre, essendo la vista dei demoni data dall’aura e non da un sistema ottico vero e proprio, i demoni in assenza totale di luce, riescono, espandendo la propria aura, ad avere una percezione nitida di ciò che sta intorno a loro, in modo del tutto simile ai pipistrelli, per un raggio di 3 braccia. Tutti i sensi sono uguali a quelli umani. L`assenza di un sistema nervoso impedisce al demone di provare dolore in maniera diretta; tuttavia, se ferito o colpito con forza, egli avvertirà un turbamento del necroplasma all`interno del proprio corpo che ne permea ogni parte in ogni istante, provocandogli sensazioni assimilabili per effetti ed eventuale debilitazione al dolore provato dalle razze comuni. Tuttavia questa percezione si limita al momento. Il demone, che sia esso giovane o antico, non percepisce effettivamente il dolore. Dal Raugbar si dipartono delle linee energetiche e materiali (analoghe a vene, arterie e capillari umani) che raggiungono tutto il corpo fornendo al Raugbar controllo completo su di esso. Attraverso le linee fisiche (toreni) scorre il necroplasma ancora liquido, della stessa consistenza del sangue umano, solo leggermente più denso, che assieme all`energia spirituale del Raugbar (Essenza) controlla i movimenti e qualsiasi interferenza fisica o spirituale del corpo, come un vero sistema nervoso, portando al Centro dell’anima tutte le informazioni interne e esterne del fantoccio. Un Demone non necessita di ossigeno per sopravvivere. Tuttavia egli può simulare la respirazione. Qualunque sostanza venga ingerita (che sia liquida o solida) dal demone verrebbe corrotta dal Necroplasma ed assimilata ad esso senza apportare al Demone beneficio alcuno se non il recupero del Necroplasma perduto a seguito di una battaglia. Le fibre che si intravedono sotto la superficie corporea del demone sono forme plasmate di necroplasma. Elastiche e molto resistenti, formano buona parte del corpo del demone ma non forniscono a questi la forza, che è data dall`essenza, o la possibilità di muoversi, il movimento infatti è totalmente assoggettato all`essenza che passa attraverso i toreni assieme al necroplasma liquido. L’apparato osseo del Demone è costituito dalla struttura solida del Necroplasma, il quale conferisce al Demone la necessaria stabilità. La natura del Necroplasma è tale da rendere il peso del Demone notevolmente superiore rispetto a quello degli Umani, con conseguente rallentamento dei movimenti e maggiore resistenza ai danni da taglio e da botta. Amputare l’arto di un Demone risulta pertanto essere particolarmente difficoltoso, in quanto richiede una forza notevole ed un’arma adeguata. Particolare resistenza è conferita alla struttura sita nel torace, sede naturale del Raugbar sebbene questi si presenti della durezza di un cristallo, quindi estremamente fragile. I Demoni sono emanazioni di Simeht e possiedono un temperamento altero,orgoglioso e spesso aggressivo che non necessariamente palesa in quanto può trarre cospicui vantaggi dal tenere un profilo differente. Quali portatori di Corruzione, amano sopra ogni altra cosa dominare i mortali senza curarsi del mezzo utilizzato: sia esso la guerra, la magia o il sottile inganno. Contrariamente agli Angeli, loro antitesi, i Demoni traggono la loro forza ed il loro potere da Simeht, loro Creatore, per portare avanti il suo operato. Si potranno dunque vedere Demoni violenti e battaglieri, sempre pronti a fare mostra del loro potere per gettare il terrore e lo sconforto nei loro nemici. Vi saranno altresì Demoni dediti allo studio ed all’accrescimento del loro sapere, abili e sapienti menti che non lesinano nel fare uso di un brillante intelletto per raggiungere i più biechi scopi nel nome del loro creatore. Ma Vi potranno anche essere Demoni che non amano fare mostra della loro natura, prediligendo la sottile arte della corruzione, tessendo le loro ragnatele come se fossero ragni intenti a creare un’opera entro la quale far cadere i servitori di Themis e tutto ciò che di buono e benevolo è nato sulla terra.
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Quale
che sia il carattere del Demone ed il mezzo da lui utilizzato per
portare avanti il disegno di Simeht, essi rappresentano l’incarnazione
della volontà del loro creatore: portatori di discordia ed agenti del
Male. Essi infatti trovano nutrimento in ogni sentimento negativo
mortale, nell’ira, nella rabbia e nello sgomento. Si nutrono della
sofferenza altrui in ogni forma essa sia. In battaglia il Demone fa mostra di tutta la sua ferocia, rivelandosi un nemico temibile ed implacabile ed un avversario subdolo e privo di scrupoli. In qualità di creature oscure, odiano gli Angeli sopra ogni altra cosa, verso i quali sono chiamati da Simeht per condurre una guerra che ha avuto inizio dalla creazione del mondo. Non è raro, in questo frangente, scorgere Angeli e Demoni confrontarsi su più livelli, richiamati dall’antico odio razziale che unisce e divide queste due creature divine. A contatto con le razze terrene alcuni demoni sono soliti mostrarsi sotto le sembianze di creature dal sembiante bestiale, a dimostrazione della loro discendenza e a testimonianza di un’esistenza votata al Male. Contrariamente ad essi, altri demoni prediligono camminare in mezzo alle razze terrene sotto falsi sembianti, nascondendo la loro più intima natura per mostrarsi ai viventi in veste di consiglieri fraudolenti o condottieri carismatici, il tutto in una subdola opera di macchinazioni e dominazione. Con il tempo gli uomini saggi hanno imparato a temere e tener distanti queste creature, mentre uomini dal cuore più malvagio e volubile più volte hanno stretto patti ed alleanze con essi, il cui potere e le cui origini attirano le attenzioni di quanti combattono il bene in ogni sua forma. I Demoni odiano tutto ciò che è legato a Themis ed è portatore di pace e speranza nella terra. Quali emanazione di Simeht, si adoperano affinchè il bene venga corrotto od estirpato in ogni sua forma. Il Centro dell’Anima e del sistema Nervoso e`il raugbar situato fisso al posto del cuore, rappresenta l’involucro protettivo dell’anima demoniaca, che raggiunto il corpo vi si insedia creando la Sfera di cristallo sua dimora. Essa rimane immobile al centro del petto, ove dovrebbe essere situato il “cuore”, protetta dalla gabbia toracica tipicamente robusta dei demoni, simile a quella umana come conformazione, ma priva di ossa, essendo esse costituite da necroplasma solido e altamente resistente, come l’intera struttura del Demone. Il suo centro nervoso è l’anima stessa del Demone, egli non ha cervello o altri organi, tutto viene seguito e controllato dall’anima stessa, che dal Raugbar permea tutto il corpo tramite l’Aura Oscura, ed è il tramite delle sensazioni. Anche quando viene mantenuta racchiusa nel corpo, essa lo segue e controlla in ogni movimento e percezione. La materia prima che costituisce qualsiasi fantoccio demoniaco, un ammasso informe di materia oscura che viene plasmato e modellato a piacimento sino a raggiungere una forma definitiva e immutabile se non con la morte, e che non ha alcun odore. Il necroplasma, uguale come composizione per qualsiasi parte del corpo, varia la sua consistenza, indurendosi o ammorbidendosi a seconda dell’uso. I demoni non hanno ossa, in loro vece, il necroplasma prende la forma dei sostegni indispensabili al movimento, indurendosi sino ad avere una consistenza tale da emulare la struttura umana. Questo avviene solo ed esclusivamente in fase di Possessione del corpo, quando il Demone lo prende iniziando a plasmarlo a sua immagine e somiglianza, che sia essa umana, bestiale o minuta; tale procedimento NON è in alcun modo reversibile, quando ogni fibra del corpo usato è permeata di necroplasma, l’aspetto stesso sarà definitivo. L’unico modo che ha il demone per mutare il proprio aspetto è attraverso l`abbandono del fantoccio e la possessione di un corpo nuovo, oppure successivamente alla morte, in fase di resurgo. Ogni abbandono del corpo, comporta il passaggio in Ade e tutti gli iter procedurali per l’eventuale resurgo ove si potrà aver un corpo nuovo da possedere o un nuovo fantoccio creato apposta o riutilizzare il vecchio corpo. I Demoni,antitesi degli Angeli possiedono un`aurea che e` l`emanazione dell’Anima stessa del demone racchiusa nel Raugbar, ha un’espansione massima di 3 braccia, che permette di far percepire a qualunque creatura la natura malvagia del Demone. Può assumere qualsiasi colorazione voglia il demone ma sempre di tonalità cupe. In nessun caso la colorazione dell`aura demoniaca può dare vantaggi al demone. L’aura può essere anche trasparente e quindi non visibile ad occhio nudo. Quando raggiunge l`espansione massima essa si presenta come una sfera di tre metri di raggio a partire dal Raugbar, o avere altre forme: cilindrica, a spirale, simile a lingue di fuoco, etc. etc.. Rimane comunque che l`area d`effetto è di tre metri di raggio attorno al demone qualsiasi forma la colorazione dell`aura assuma. L’aura demoniaca a differenza di quella angelica non è visibile se non espansa, per consentire all’essere demoniaco la perfetta mimesi, qualora lo voglia, tra gli esseri mortali. I demoni con aura di primo e secondo livello potranno espandere l`aura al massimo, in tre azioni. I demoni con aura di terzo, quarto e quinto livello in due. Il corpo dei demoni è naturalmente molto denso (il che spiega il loro peso doppio rispetto ad un umano). Per infliggere una ferita simile a quella procurata ad un umano, occorre colpirli con molta più forza. Le corna sono quasi indistruttibili, ma se soggette ad una forza superiore al loro carico di rottura, si spezzano e si rigenerano dopo un mese. La perdita eccessiva di Necroplasma porta alla morte, ovvero all’abbandono del fantoccio stesso da parte del demone e il suo rientro in Ade. La rottura del Raugbar porta alla morte del demone. L’Aura Oscura è il solo mezzo per portare a termine le rigenerazioni del corpo, qualsiasi ferita che non comporti mutilazioni di arti, o di qualsiasi altra parte del corpo, sono rigenerabili, tramite l’uso della propria essenza, un’azione che necessita di concentrazione, quindi durante scontri o battaglie si avrà una continua perdita di necroplasma, impossibile da fermare, sebbene qualora la ferita ricevuta sia superficiale, abbassando la guardia e rendendosi più vulnerabile in concentrazione, il demone possa tentare di arginare l’emorragia, pur non curando nel profondo la sua ferita. Se la perdita di necroplasma dovesse essere troppo esosa, per via del prolungarsi della battaglia che impossibilita la rigenerazione, lo stesso demone abbandonerà il fantoccio, ritirandosi in Ade in Attesa di poterne possedere uno nuovo. Stessa sorte in caso di mutilazione della testa, che renderebbe il fantoccio pressoché inutile. I Demoni hanno la capacità di ricostruire in una singola azione piccoli pezzi del proprio corpo e di rimarginare piccole ferite. In caso di ferite più numerose o più profonde, durante le quali il Demone resterà vulnerabile ad ogni attacco poiché dovrà ritirarsi in una profonda trance meditativa. In caso di amputazione, l’arto amputato impiegherà 6 mesi per ricrescere completamente, a meno che non venga ricucito, in quel caso sarà necessario un mese prima che gli effetti rigeneranti permettano al Demone di riacquisirne il possesso.. Le Ali se tagliate si rigenerano, se amputate, vengono ricostruite nel giro di un mese. Solo gli artigli, essendo unica parte liquida capace di solidificarsi rapidamente, si rigenerano in una azione, se amputati. Per rigenerare gli artigli sarà sufficiente ritrarli. Un demone può soccorrere un altro demone con L’Aura Oscura, ma per ottenere effetti deve essere non più distante di un metro ed il demone soccorso non deve muoversi. Se un Demone in combattimento ha utilizzato tutta la sua aura, non potrà usarla in seguito per rigenerarsi dovendo attendere il tempo prefissato per poterla rialzare e quindi rigenerarsi. L’aura usata in combattimento è quindi un’arma a doppio taglio, perché, usata fino a 3 azioni prima del tempo limite, non può essere usata per rigenerarsi per altrettanto tempo (vedi Aura Oscura).
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I
Demoni sono Emanazioni di Simeht e, come tali, rappresentano
l’infinitesima parte della stessa essenza del dio. Tuttavia, a seconda
delle loro origini, è possibile distinguere i Demoni in due famiglie: - Demoni Primordiali Si tratta dei Demoni più antichi, coloro che sono tali dall’inizio dei tempi di questa razza quando Simeht, per mezzo del suo potere, dette vita ai primi tra le sue emanazioni. Demoni potenti e dal brillante intelletto, sono creature talmente antiche che sebbene vedano il loro legame con Simeht tanto vicino è anche lo stesso motivo che li mettono spesso in conflitto con il padre. Il demone primordiale sa di non poter essere superiore a Simeht e per questo spesso oltre a perseguire la via del Padre, ne persegue una sua privata. I primordiali, nonostante possano talvolta uscire dagli schemi, agiscono sempre e comunque per la causa del Male che essi rappresentano. Il Demone Primordiale a Lot: possono essere Demoni Primordiali coloro che dalla data d’iscrizione sono stati Demoni senza mai cambiare razza oppure quei Demoni Antichi che, tramite un profondo rituale spirituale, decidono di elevarsi ai massimi livelli della propria stirpe, assurgendo al massimo grado di vicinanza al proprio dio. Sono i demoni meno Fanatici, ragionano con una loro logica spesso razionale, usando la loro esperienza per raggiungere scopi che loro si prefiggono e che portano avanti assieme alla causa del Male. - Demoni Secondogeniti Si tratta di Demoni più giovani, perlopiù di viventi che, per scelta o costrizione, sono stati elevati dalla loro natura mortale e terrena assurgendo alla stirpe delle Emanazioni di Simeht. Meno antichi rispetto ai Primogeniti, si tratta di Demoni in parte ancora legati alle stirpi terrene, ai loro usi e alle loro convenzioni. Più distanti rispetto al dio dei quali sono emissari, presentano tratti che li distinguono dai Primogeniti a causa di un temperamento più materiale e meno spirituale ma anche più fanatici rispetto a Simeht. Il Demone Secondogenito a Lot: Sono Demoni secondogeniti coloro che diventano Demoni a seguito di cambirazza e tutti coloro che non rispettano i requisiti di un Demone Primogenito. E’ possibile trovare Demoni Secondogeniti anche tra i Demoni Antichi che, tuttavia, non appartengono al Primordio. Chi sceglie questa categoria può interpretare un Demone più fanatico verso Simeht ma anche più materiale o più portato all’istintività, alla ricerca sfrenata del comprendere i sentimenti umani, magari per usarli a suo vantaggio contro le razze mortali. Un demone che comunque cerca in Simeht una guida e nel mondo il suo parco dei divertimenti. E’ capitato che anche il Demone più potente possa, per ragioni di varia natura, abbandonare la propria missione. E’ questo il caso dei Demoni Decaduti. Questa particolare cerchia di Demoni ha fallito, agli occhi del proprio creatore, la sacra missione di cui sono stati investiti e questo li ha portati ad un distacco sempre maggiore dalla benevolenza di Simeht. L’abbandono della propria missione, l’eccessivo avvicinamento alle razze terrene, l’astensione dal portare il Male in ogni sua forma conduce il Demone verso la graduale perdita della propria identità, la quale può culminare nella perdita del favore divino. Qualora il Demone dovesse decadere dal suo status di Emanazione divina, soltanto tre sono le vie percorribili da coloro che sono incorsi nella colera di Simeht: - Espiazione: per mezzo dell’espiazione il Demone invoca il perdono del dio e, previa penitenza anche attraverso l’Ordine dei Monaci di Simeht, potrà riacquisire il suo status e ripristinare la fiducia del Padre. - Decadenza: quando un Demone si allontana dai tratti riconducibili alla propria, egli incorre nella collera divina. In questo caso, il Demone perde quella parte d’influenza, decadendo e divenendo un reietto, in questo stato può ricondursi all’espiazione o proseguire verso l’abbandono dell’essenza. Abbandono dell’Essenza: quando un Demone abbandona del tutto la via del Male, o quando la sua essenza viene contaminata troppo a lungo da forze benigne o terrene, l’essenza ben presto si troverà impossibilitata a dominare il fantoccio ed il Demone perderà il dono concessogli da Simeht, decadendo sino a divenire un comune mortale. I Demoni hanno la capacità di ricostruire in una singola azione piccoli pezzi del proprio corpo e di rimarginare piccole ferite, mentre in tempi più lunghi per porzioni più ampie o ferite più profonde o arti mancanti. Il demone attraverso l`aura oscura, così come infonde sensazioni è capace di percepire ogni emozione che prova il soggetto con cui interagisce. Che sia essa gioia, timore o tristezza e per quanto il soggetto provi a celarla, il demone riesce ad individuarla e a farla sua, utilizzandola per vantaggio personale. Poiché tale abilità è relativa all’aura oscura, essa è utilizzabile ristrettamente al raggio dell’aura . Vista la sua natura oscura, il Demone è impossibilitato a varcare la soglia dei luoghi consacrati alla Dea Themis senza pagarne dazio. La vicinanza prolungata a tali luoghi renderà il Demone sempre più debole e vulnerabile. Il Demone, facendo appello alla propria discendenza oscura è in grado di evocare un Dardo d’Ombra. Tale arma risulta essere una parte del demone stesso e pertanto infligge danni maggiorati a personaggi di allineamento positivo. Un colpo inferto da un Dardo d’Ombra è in grado di bloccare la rigenerazione naturale degli Angeli, raddoppiando il tempo necessario, ed è in grado di negare qualsiasi tipo di armatura e/o protezione mistica di livello inferiore a quello dell`aura del demone, fino ad un massimo di secondo livello. Il Dardo è utilizzato come arma da lancio pertanto si distaccherà dal corpo del demone quando si vorrà infliggere il colpo. Il Demone sfruttando il suo legame con il male oscura il proprio corpo. Nel mondo fisico rimane solo un ombra scura. In queste condizioni il Demone è impalpabile e può attraversare qualsiasi sostanza, qualsiasi cosa passa attraverso al demone e viceversa. Il demone non potrà influenzare il mondo fisico in modo alcuno (colpire, spostare, ferire, rubare, etc: impossibile). Solo le forze magiche possono toccare il Demone, esso infatti non potrà attraversare barriere magiche e oggetti incantati e sarà vulnerabile agli attacchi magici. Tanto è lo sforzo per compiere questa abilità che i Demoni ci riescono solo per pochi minuti, l`essere colpito da un attacco magico termina immediatamente l`effetto. Il Demone, creatura del male ed emanazione del Dio del Caos, è capace, concentrandosi ed espandendo la propria aura, di far provare a colui che si trova entro i tre metri di raggio da sé, un profondo terrore, capace di paralizzarlo momentaneamente. La vittima si troverebbe di fronte all’orrore puro e preda di profondo timore e sconforto. Il Demone non appartiene al piano materiale: essendo un’emanazione del dio Simeht, le sue origini e la sua terra natìa appartengono ad un regno non contemplato in questo mondo: il Piano Oscuro. Per poter condurre la sua missione tra i viventi, pertanto, un Demone dovrà impossessarsi di un corpo che andrà a plasmare a suo piacimento operando su di esso mediante la corruzione dei tessuti e degli organi, i quali saranno sostituiti dalla materia che è il Necroplasma. Il processo di possessione avviene quando l’essenza primordiale del Demone sceglie la propria vittima ed inizia pertanto la corruzione dell’anima e del corpo, che avrà conclusione una volta che l’anima stessa sarà stata annientata ed il corpo mutato nella sostanza costituita dal Necroplasma. |
Il
processo di demonizzazione, può avvenire in tre modi differenti: 1. Evocazione Demoniaca: attraverso questo processo, la vittima prescelta sarà condotta dinnanzi all’Ordine dei Monaci di Simeht, Sacerdoti del Dio. Per mezzo di un rituale, saranno evocate le forze del male con le quali un essenza demoniaca tenterà di prendere possesso del corpo della vittima prescelta. Sarà tanto più facile che questo avvenga, se al rituale sarà preceduta un’opera di corruzione da parte di una terza figura (Demone o Clan) per mezzo della quale la vittima venga preparata ad accogliere l’Emanazione di Simeht. 2. Possessione: questo particolare processo prevede l’opera di corruzione condotta da un Demone (o da un Clan di Demoni) ai danni di un individuo definito Succube. Con questo disegno, il Demone tenterà di corrompere la propria vittima al fine di renderne volubile la volontà e di prepararne l’anima alla possessione da parte di un’entità appena creata da Simeht. Il buon esito di questo processo sarà tanto più probabile quanto abile sarà il demone nel preparare il proprio succube alla possessione. Individui di allineamento malvagio saranno più propensi ad accettare la possessione, mentre nel caso di individui di allineamento neutrale o positivo questo tentativo potrà doversi scontrare con la volontà e con gli ideali dell’individuo stesso. 3. Marchio Demoniaco: questo processo risulta esser il più lungo dei quatto e richiede un certo tipo di rapporto tra il Demone e la vittima prescelta. In questo contesto un Demone Antico appone sulla sua vittima un marchio di appartenenza che la indica come sua proprietà (o prescelta): tale marchio è riconoscibile da altri Demoni i quali sapranno riconoscere il succube come proprietà di un Antico, ed allo stesso tempo è percepibile dagli Angeli in quanto attraverso il marchio l’individuo risulterà come “toccato” dalla corruzione del Male. Una volta apposto il marchio, l’Antico preparerà la vittima (che al contrario della Possessione è sempre consapevole e consenziente) alla demonizzazione, poiché tale sigillo costituirà un richiamo verso il piano oscuro. Il Demone Antico potrà attuare tale processo anche in assenza del Marchio, ma questo richiederà il doppio del tempo ed egli dovrà sopperire al sigillo infernale attraverso una costante opera di corruzione anche portata attraverso la costante irradiazione della propria aura al fine di contaminare il corpo della vittima prescelta. 4. Risveglio di un’essenza demoniaca, sopita nell’animo per volere divino, a causa di particolari stimoli o situazioni: Questo processo prevede il risveglio di un anima demoniaca già presente nel corpo del mortale, ma sopita. La possessione iniziale quindi è avvenuta precedentemente, ma non andata a buon fine. E’ possibile quindi che a causa di particolari situazioni o stimoli, come presenza di demoni o vicinanza con luoghi benedetti a Simeht, quest’anima si risvegli riprendendo il processo di possessione. Re Durin di Moria Mentore dell`Accademia del Sapere Clerine Studiosa dell`Accademia del Sapere
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Senara Mc Bree
Mentore dell’Accademia del Sapere